Al via un “digital innovation hub” nel bellunese

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Confindustria Belluno Dolomiti, Università di Trento ed altri soggetti danno vita ad un centro per la il trasferimento tecnologico digitale alle imprese locali

digitalizzazione industria 4.0 robot computerConfindustria Belluno Dolomiti, assieme all’Università di Trento ed altri soggetti fra cui la provincia di Belluno, il comune di Feltre (Belluno), il Consorzio Bim Piave e l’Istituto Negrelli Forcellini di Feltre, ha sottoscritto oggi un’intesa per la realizzazione di un Digital innovation Hub volto alla “trasformazione competitiva digitale” delle aziende e della pubblica amministrazione nel bellunese.

All’evento hanno partecipato, oltre al presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, Luca Barbini, anche Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale, Alberto Baban, vicepresidente di Confindustria e presidente di Piccola Industria, e Matteo Zoppas, neoeletto presidente di Confindustria Veneto. 

L’iniziativa, che avrà sede a Feltre, sarà strutturata in maniera atipica rispetto alle indicazioni nazionali di Confindustria sul programma nazionale “Industria 4.0” principalmente per il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati. Il polo sarà inoltre collocato all’interno di un istituto tecnico superiore in modo che «le conoscenze trovino subito una contaminazione positiva con gli studenti delle scuole superiori». Fra le anomalie di cui si è tenuto conto, è stato aggiunto, c’è anche l’assenza di sedi universitarie in provincia e l’invecchiamento della popolazione, con una perdita demografica di 1.500 residenti ogni anno e la presenza di cinque over 65 per ogni minorenne. Il tavolo tecnico che coordinerà l’iniziativa ha sostanzialmente il compito di «aiutare sia scuole sia aziende ad individuare il migliore incontro fra domanda ed offerta di professionalità adeguate».

«Il Veneto ha bisogno di capire in tempi brevissimi i vantaggi che può dare “Industria 4.0” – ha detto Zoppas -. Ci sono margini molto stretti per mettere in pratica quello che si può fare sul “4.0” ed accedere agli incentivi ed alle agevolazioni governative previste». Sullo stesso tema è intervenuto anche il vicepresidente di Confindustria, Alberto Baban, dicendosi convinto che «la dinamica demografica italiana» potrebbe avere effetti devastanti nell’assorbimento delle propulsioni innovative della digitalizzazione e dunque di allargare il gap di produttività che, ad esempio con la Germania, vale 30 punti negativi. «E’ un divario poco capito – ha aggiunto Baban – a causa anche del fatto che un terzo della popolazione italiana è pensionata, quindi il nostro è un paese molto conservativo». Diversamente, ha aggiunto, negli Usa e in Cina «i giovani si stanno abituando all’utilizzo delle tecnologie ed è stato costruito un nuovo consumatore. Alibaba ed Amazon sono i due macrofenomeni e se non si comprende che la tecnologia è la più grande porta di accesso al nuovo mercato, che altrove cresce in maniera esponenziale – ha concluso Baban – allora non si capisce quale tipo di prodotto poter fare».