La pianista monegasca Sophie Pacini in recital alla Società Filarmonica di Trento

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sophie pacini
Concerto spaziante da Chopin, Beethoven a Liszt

sophie paciniIl viaggio di ricerca musicale di nuovi interpreti da proporre al proprio pubblico da parte della Società Filarmonica di Trento ha trovato una prima fermata appena di là dalle Alpi, nella città di Monaco dove nel 1991 nasceva, da padre italiano, Sophie Pacini, pianista raffinata formatasi poi al Mozarteum di Salisburgo e guidata al diploma da Pavel Gililov che venerdì 17 febbraio (ore 20.45) s’esibisce sul palco della sala dei concerti di Via Verdi. 

Incontrata nel 2010 Martha Argerich, Sophie Pacini partecipava a Lugano ai suoi incontri internazionali intensificando la propria carriera. Nel 2011 conquistava il primo, prestigioso premio, il Förderpreis Deutschlandfunk assegnato dalla Radio nazionale tedesca, seguito subito da inviti autorevoli per una giovanissima interprete ai festival di Lucerna, Lockenhaus con Gidon Kremer, Schwetzinger Festspiele ecc. Il suo perfetto dominio della tecnica unito a un pensiero interpretativo originale per trasparenza di suono e architetture formali ha condotto rapidamente Sophie Pacini nelle sale più acclamate d’Europa, chiamata alla Tonhalle di Zurigo, alla Bonn Beethovenhalle e Liederhalle di Stoccarda, come solista o accompagnata da orchestre quali la Camerata Salzburg, Dresdner Philharmonic, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, la Wiener Kammerorchester. Con il lavoro intenso dei suoi ultimi anni nel 2015 otteneva un meritatissimo Echo Klassik (Newcomer of the Year), un premio assegnato nel passato ad artisti come Lang Lang e Alfred Brendel. Il programma affrontato a Trento include alcune delle pagine più gradite firmate da Beethoven e Liszt, autori ai quali Sophie Pacini ha recentemente riservato la sua prima incisione discografica con la WMG, la Warner Music Group.

La “conquista popolare” di alcune pagine del repertorio classico investe diversi generi, dalle arie e ouvertures operistiche alla musica pianistica. Un fenomeno che si deve a diversi processi dell’industria culturale del presente (l’inserimento nelle colonne sonore, la pubblicità) e del passato, come la diffusione attraverso le edizioni a stampa, spesso semplificate, destinate agli amatori. Tra le melodie più amate dell’universo pianistico figurano senza dubbio il Notturno op. 9 n. 2 di Chopin, popolarissimo grazie alla sua immediatezza espressiva, e lo Scherzo op. 31 n. 2 (1837), che Schumann paragonò a una poesia di Byron. Le Réminiscences de Don Juan (1841) sono in qualche modo un “best of…” delle melodie del Don Giovanni di Mozart, una parafrasi dall’alta temperatura virtuosistica che ha incantato le platee di tutta Europa, che ha contribuito a fomentare la ‘Lisztomania’ (“Io sono la grande moda. […] La mia stanza è sempre sovraffollata. È insopportabile. La mia vita è favolosamente monotona: vengo adulato e osannato da tutto il mondo”, scriveva il compositore). Poi la svolta: nel 1847 la decisione a trentasei anni di ritirarsi dalle scene per dedicarsi alla composizione e alla direzione del teatro di Weimar. In questa fase si collocano le sei Consolations (1849), pagine dal tono elegiaco e sentimentale, quasi delle romanze senza parole. 

Tra queste miniature pianistiche spicca un altrettanto celebre affresco sonatistico. La Waldstein-Sonate di Beethoven, scritta nel 1803-4 parallelamente alla celebre Appassionata, era nota anche con il titolo apocrifo di Aurora, per le sonorità nebulose create con il pedale (“Questo Rondò di carattere pastorale è basato interamente sull’uso del pedale, che qui appare essenziale”, ricorda Czerny). L’incipit dell’Allegro con brio è fra i più memorabili del catalogo beethoveniano, con gli accordi ribattuti nel registro grave, da cui si sprigiona un gioco di luci e ombre di grande fascino. 

 

Programma

F. Chopin (1810-1849)

Notturno op. 9 n. 1 in si bem. min.

Notturno op. 9 n. 2 in Mi bem. magg.

Scherzo op. 31 n. 2 in si bem. min.

L. van Beethoven (1770-1827)

Sonata op. 53 n. 21 “Waldstein” in Do magg.

Allegro con brio – Introduzione. Adagio molto – Rondò. Allegretto moderato

F. Liszt (1811-1886)

Consolations, S. 172

Andante con moto – Un poco più mosso – Lento placido – Quasi Adagio – Andantino – Allegretto sempre cantabile 

Réminiscences de Don Juan, S. 418 (n. 1, 2, 3)