Contestati gli 800 milioni di debiti maturati con le amministrazioni precedenti. Brugnaro: «il bilancio non è a posto, ma lo risaneremo»
Ottocento milioni di debiti, dei quali 30 già ridotti grazie alle iniziative di contenimento e razionalizzazione della spesa messe in atto dalla nuova giunta comunale di Venezia. Così il sindaco Luigi Brugnaro, conti alla mano, replica alle osservazioni sulla gestione economica 2013 (relativa, quindi, alla precedente amministrazione) fatte dalla Corte dei Conti. La delibera municipale di risposta alle contestazioni della Corte dei Conti è stata approvata dal Consiglio resa nota oggi dal primo cittadino.
Il sindaco condivide i 16 appunti mossi dai giudici contabili (dai quali si attende i rilievi anche per la gestione 2014) e ammette che «il bilancio non è a posto, ma che la nuova giunta ha avviato un serio processo di risanamento: spendiamo quello che possiamo spendere». Il problema della liquidità, ammette, non potrà comunque essere risolto «in uno o due anni».
I risultati, per Brugnaro, dalla sua elezione ad oggi, dopo decenni di gestione Dem, si possono toccare con mano: «nel 2016 non abbiamo sforato il patto di stabilità e non lo faremo neppure nel 2017, ben attenti ai vicoli di finanza pubblica che ci sono stati imposti». Venezia, dunque, «ha un problema di liquidità», un deficit a cui hanno contribuito scelte della precedente giunta che il primo cittadino afferma di non aver condiviso, «come quella di rinunciare ai 40 milioni di debiti accumulati dal Casinò di Venezia». Ora Brugnaro vuole mettere mano alle partecipate, «visto che non godono di buona salute», valutando il loro operato, la liquidità di cui dispongono e gli organici, sottolineando come il Comune abbia tremila dipendenti, le partecipate settemila.
Il lavoro sulle partecipate, a giudizio di Brugnaro, sta dando i primi frutti: «già sei milioni sono stati risparmiati con il loro efficientamento». L’intenzione del Comune è quella di «avere sotto gli occhi tutto quello che viene fatto dalle società», intervenendo se necessario e agendo concretamente attraverso “un codice etico di comportamento per gli amministrativi».
Brugnaro ha ricordato che è stato approvato dall’amministrazione un piano anticorruzione e un successivo piano di ristrutturazione che prevede, tra l’altro, uffici di controllo amministrativo sul territorio. «Il Comune deve controllare come i servizi vengono svolti – ha aggiunto – e questo deve avvenire anche per le partecipate». Per Brugnaro, infine, Venezia per molto tempo «è andata avanti per promesse, anche di assunzioni». «Tra queste cose ci sono anche i precari: non possiamo – ha ripetuto – dare lavoro a tutti quanti».