Allarme per il paventato ritocco fiscale sul settore: Pavan Bernacchi: «si rischia di uccidere la ripresa del mercato»
In gennaio sono state immatricolate in Italia 171.556 autovetture con una crescita sullo stesso mese del 2016 del 10,1%. Si tratta di un risultato decisamente positivo e in qualche misura inatteso. Dopo 36 mesi in crescita e dopo incrementi medi annui che hanno sfiorato il 16% sia nel 2015 che nel 2016, un momento di pausa sarebbe stato fisiologico anche in una situazione delle immatricolazioni decisamente proiettata alla crescita come è certamente quella attuale.
Secondo il Centro Studi Promotor la pressione della domanda di sostituzione rinviata durante la crisi ha però continuato a influenzare positivamente la propensione degli italiani all’acquisto di nuove auto. E ciò nonostante il maltempo e il terremoto e, soprattutto, nonostante il fatto che la ripresa dell’economia stia procedendo con un ritmo decisamente contenuto e che il clima di fiducia dei consumatori abbia accusato nella seconda metà del 2016 un sostanziale ridimensionamento a cui è seguito, però, un recupero proprio nel mese scorso.
Secondo l’Unrae, due giorni lavorativi in più spingono il mercato dell’auto di gennaio ad una buona crescita a doppia cifra (+10,1%), cui s’aggiungono le forti promozioni commerciali delle varie Case. Per Massimo Nordio, presidente dell’Unrae (l’Associazione delle Case automobilistiche estere) «il risultato di gennaio nella sua proiezione a fine anno avvalora la nostra stimadi un mercato 2017 che proseguirà nel suo trend di incremento. In uno scenario macroeconomico che non sarà dissimile da quello del 2016, il tasso di crescita per l’anno in corso si manterrà tonico attorno al 7% con 1.955.000 immatricolazioni di autovetture, circa 130.000 unità in più rispetto alle 1.825.000 dell’anno 2016».
Per Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto (l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti i marchi commercializzati in Italia), «questo grandissimo risultato è determinato soprattutto dall’aggressività delle promozioni messe in campo dalle case automobilistiche e dai concessionari, in grado di stimolare la domanda dei privati e delle aziende. Per le Partite Iva, inoltre, continua a rivelarsi importante la spinta data dal super ammortamento». Ma attenzione: «generano però molte preoccupazioni le richieste di una manovra correttiva formulate dalla Commissione europea al Governo italiano – afferma Pavan Bernacchi -. Se questo fosse lo scenario chiediamo con forza di non toccare l’Iva e di non inserire pedaggi sulle strade statali o altro. In generale di non aumentare la pressione fiscale sugli automobilisti che, tartassati per anni, hanno diritto eventualmente a una diminuzione della pressione fiscale. Fino a qualche tempo fa l’allora premier Renzi teorizzava l’eliminazione del bollo auto. Misura difficile da attuare. Ci auguriamo che, oltre a non eliminare il bollo, non si pensi a nuovi balzelli. Si rischierebbe di uccidere la crescita in un settore vitale per la nostra economia».
Dall’analisi della struttura del mercato emerge una crescita del 4,7% degli acquisti dei privati (che si confronta con lo stesso periodo 2016 in crescita già di quasi il 24,5%) a 108.685 immatricolazioni complessive ed una quota che, per effetto mix canali di vendita, scende di 3 punti al 62,9% del totale. Un incremento molto forte ha caratterizzato in gennaio le vendite a società, che crescono di oltre il 33%, recuperando 3 punti in rappresentatività (16,6% del totale), grazie al contributo del Superammortamento per l’acquisto di beni strumentali. Stabile al 20,5% la quota del noleggio, che nel mese evidenzia un trend di incremento simile a quello del mercato totale, grazie alla forte crescita del lungo termine, che recupera più di 1/4 dei suoi volumi. Parallelamente, invece, in gennaio il breve termine segna una flessione del 10,8%.
Sul fronte delle alimentazioni, il diesel perde un po’ di rappresentatività, mentre recupera la benzina. In particolare, dopo le flessioni che hanno caratterizzato lo scorso anno, il Gpl segna in gennaio un incremento superiore al 30%, grazie alla commercializzazione di importanti nuovi modelli, mentre registra un forte calo in volume il metano, che arriva a rappresentare appena l’1,8% del totale mercato. In crescita di oltre il 40% le ibride e le vetture elettriche, che incrementano i volumi venduti del 63,5%.
Buono l’andamento di crescita per quasi tutti i segmenti del mercato, con le utilitarie che cedono qualche decimo di quota alle “city car” e quasi un punto al segmento C, mentre flette l’alto di gamma. In tema di carrozzerie, buona la crescita delle berline e dei crossover, al primo e secondo posto in termini di volumi venduti, che recuperano ulteriormente quota di mercato. In leggero incremento fuoristrada e station wagon, mentre soffrono tutti i monovolume e le coupè.
L’area Nord Occidentale segna un forte incremento in gennaio (+23,3%), salendo di quasi 4 punti di quota di mercato e andando a coprire 1/3 delle vendite totali del mese. Perde rappresentatività il Nord Est, stabile in volume, mentre registra un incremento simile al mercato totale l’area centrale del Paese, confermando la sua quota.
Il mercato delle vetture usate, infine, apre in leggera crescita: +1,1% in gennaio a 378.270 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome del concessionario, in attesa della rivendita al cliente finale) rispetto ai 374.184 dello stesso periodo 2016.