Indagine di Intesa Sanpaolo sulla realtà produttiva del NordEst: bene Veneto e Friuli Venezia Giulia, in assestamento Trentino Alto Adige
Nei primi 9 mesi del 2016 i distretti industriali del Triveneto, con 20,3 miliardi di euro di esportazioni, hanno ulteriormente migliorato i risultati del 2015, mettendo a segno un aumento pari a circa 180 milioni di euro. Non accenna quindi ad arrestarsi il lungo ciclo di crescita dell’export distrettuale ripartito dopo la crisi 2009, che in 26 trimestri consecutivi di crescita ha portato a un incremento cumulato del 55,4%, pari a +8,7 miliardi di euro.
In termini percentuali, l’export distrettuale, pur mostrando segnali di rallentamento nel corso del 2016, ha registrato una crescita tendenziale del +0,9% nel periodo gennaio-settembre, facendo meglio della media nazionale che ha subito un leggero calo (-0,7%). Sono state trainanti le imprese venete, che hanno fatto registrare una crescita del +1,0%, seguite da quelle friulane con +0,5%. Per le aree distrettuali del Trentino-Alto Adige, dopo il balzo a due cifre del 2015, le esportazioni sono entrate in una fase di assestamento registrando un calo di -0,7%.
Nella classifica dei primi 20 distretti italiani per volumi di crescita dell’export, si sono posizionati 7 distretti veneti, confermando la competitività internazionale delle loro imprese. Nei primi 9 mesi del 2016 i distretti veneti hanno realizzato 17,8 miliardi di euro di esportazioni, con una crescita di 180 milioni rispetto l’anno precedente. Nella graduatoria regionale, i distretti dell’agroalimentare hanno ceduto il primo posto a un distretto della meccanica, la Termomeccanica di Padova, che ha messo a segno importanti risultati nei mercati maturi, primo fra tutti gli Stati Uniti. Segue il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, il più brillante tra i distretti vitivinicoli italiani, con un aumento di 56 milioni di euro, confermandosi sempre più come bollicina preferita dai consumatori europei e statunitensi. Bene anche le Carni di Verona, il Mobile di Treviso, la Calzatura sportiva di Montebelluna e le Materie Plastiche di Treviso, Padova e Vicenza. Ancora in terreno negativo, invece, l’Oreficeria di Vicenza a causa del persistere del calo della domanda dei mercati del Medio Oriente, mentre da Stati Uniti e Federazione Russa arrivano segnali positivi di ripartenza.
La competitività dei distretti veneti ha riscontrato conferme nei più importanti mercati mondiali: la Francia, prima fra tutti con un incremento del +3,9% nei primi nove mesi del 2016, seguita dal Regno Unito, cresciuto del +4,4% nonostante i timori del post Brexit, dagli Stati Uniti con +2,6% e poi ancora dalla Spagna. Tra i nuovi mercati si sono distinti i paesi dell’Est Europa, prima fra tutti la Polonia, seguita da Slovenia, Ungheria, Romania e Ucraina. Si sono poi osservate accelerazioni dell’export su alcuni mercati del Medio Oriente, come Israele e Iran. Nuove diminuzioni si sono invece registrate a Hong Kong, in Svizzera e nel mercato tedesco, che ha registrato una lieve contrazione.
Nonostante il risultato dei distretti del Trentino Alto Adige segni una diminuzione di -7,8 milioni di euro tra gennaio e settembre, tre distretti su sette hanno realizzato una crescita a due cifre come il Legno e arredamento dell’Alto Adige (+12,4% pari a +23 milioni), i Vini bianchi di Bolzano (+ 16,4% pari a +20 milioni) e i Salumi dell’Alto Adige (+10,4% pari a 5 milioni). Tali risultati sono arrivati dai mercati di storico inserimento come Austria e Germania, ma buoni risultati di export sono venuti anche da Spagna, Svizzera, Paesi Bassi e Arabia Saudita.
Nel Friuli-Venezia Giulia la quasi totalità dei distretti ha rafforzato i valori delle esportazioni, con l’eccezione del Mobile di Pordenone. Particolarmente bene il comparto agroalimentare e il Prosciutto di San Daniele, che ha registrato una crescita a due cifre (+15,2% pari a 4,8 milioni); estremamente dinamica anche la crescita dei Coltelli e forbici di Maniago (+9,4% pari a 7 milioni in più) e dei Vini del Friuli (+8% pari a 4,8 milioni). L’export è cresciuto sia nei mercati maturi, Regno Unito, Canada ed Austria, che nei nuovi mercati, e soprattutto in Cina dove è stato messo a segno un eccellente risultato (+41%) grazie ai distretti del mobile. Buono anche l’andamento nei nuovi mercati dell’Est europeo, Polonia e Repubblica Ceca in primis.
Nel 2017 l’export dei distretti, dopo un anno di sostanziale assestamento sui livelli record toccati nel 2015, potrà tornare a crescere in presenza di un quadro macroeconomico in miglioramento. Il mercato europeo dovrebbe continuare a offrire un contributo lievemente positivo alla crescita delle esportazioni, ma saranno i mercati extra-europei a tornare a essere trainanti nel corso del 2017. In particolare, gli Stati Uniti, grazie alla crescita sostenuta e al di sopra del potenziale e a condizioni di cambio che, almeno nella prima metà del nuovo anno, saranno favorevoli. Inoltre, la ripresa delle quotazioni delle materie prime sta riportando su un sentiero di crescita molte economie emergenti, con in testa la Russia che, prima della crisi russa-ucraina, aveva rappresentato un motore per l’evoluzione dell’export di molti distretti specializzati nella moda, nel mobile e nella meccanica.