Sostituzione dei veicoli di servizio ad alimentazione con carburanti fossili con quelli elettrici. Investimenti di 14 milioni di euro in tre anni per ridurre l’inquinamento e i costi operativi
Dismettere 800 veicoli alimentati a benzina o diesel, inquinanti e spesso obsoleti (con un’età superiore ai 10 anni), delle flotte aziendali degli enti pubblici del Friuli Venezia Giulia e sostituirli con 560 vetture elettriche da acquistare o da utilizzare a noleggio o con la modalità del car sharing. Questo l’obiettivo del progetto “NeMo Fvg” (“New Mobility in Friuli Venezia Giulia”).
Per l’assessore regionale all’ambiente, Sara Vito, il progetto «punta a dar vita in tre anni a una regione d’avanguardia a livello europeo nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, a partire dalla riduzione dell’inquinamento urbano causato dai veicoli con motori tradizionali e in coerenza con le strategie “smart city” e “smart grid”, per una pianificazione urbanistica tesa all’innovazione dei servizi pubblici e per una ottimizzazione della gestione delle reti elettriche».
Il progetto “NeMo” nasce per iniziativa della direzione centrale Ambiente ed energia della Regione. Ne sono partner Area Science Park, responsabile della progettazione e del coordinamento tecnico – scientifico; Università di Trieste per l’analisi dei bisogni di mobilità della pubblica amministrazione; BIT-Servizi per l’investimento sul territorio Spa come partner tecnico finanziario; Aniasa-Associazione nazionale industria dell’autonoleggio e servizi come esperto di mobilità e Promoscience per gli aspetti di comunicazione. E’ finanziato con 900.000 euro di fondi comunitari del Programma Horizon 2020, «grazie ai quali – sottolinea Vito – di qui al 2019 saranno attivati 14 milioni di euro di investimenti privati, destinati alla sostituzione di vecchi veicoli di proprietà della PA con un servizio di mobilità basato su veicoli elettrici e all’installazione di diverse colonnine di ricarica».
L’intervento sarà preceduto da un’analisi dettagliata delle esigenze di mobilità e delle flotte di veicoli disponibili e da un piano per la razionalizzazione del numero di veicoli. «I problemi complessi – evidenzia Stefano Casaleggi, direttore generale di Area Science Park – possono trovare risposta nell’innovazione: con “NeMo” ripensiamo il concetto stesso di mobilità per la pubblica amministrazione e lo facciamo introducendo ICT ed energie rinnovabili. Progettiamo e creiamo un nuovo servizio di car sharing sulle esigenze reali della PA e lo realizziamo con tecnologie all’avanguardia e in partnership pubblico-privata».
Tra i risultati attesi, la riduzione delle emissioni di CO2, l’aumento della domanda di energia elettrica da fonti rinnovabili, la riduzione dell’inquinamento urbano grazie al calo delle emissioni dovute ai motori a combustione interna e alla riduzione delle polveri sottili e del rumore causati dal traffico veicolare, oltre a ridurre le spese di gestione dei veicoli.
«Andare verso un’economia sostenibile e curare l’ambiente in cui viviamo – evidenzia Vito – sono obiettivi fondamentali di questa amministrazione, e il passaggio all’auto elettrica è uno step indispensabile; questo progetto è un esempio per i cittadini e per le imprese della possibile transizione verso la mobilità elettrica, secondo quanto abbiamo indicato nel Piano energetico regionale, in sinergia con i piani d’azione per l’energia sostenibile dei comuni».
Attualmente le pubbliche amministrazioni regionali hanno esigenze di mobilità gestite con almeno 1.500 autovetture che viaggiano solo per 50-100km al giorno, prevalentemente in ambito urbano, il contesto migliore per l’impiego dei veicoli elettrici che ora hanno un’autonomia di almeno 3-400 chilometri. Dai dati raccolti risulta che il 70% dei veicoli è sottoutilizzata (percorrenza inferiore a 10.000 km/anno); molti sono obsoleti (530 hanno più di 10 anni, di cui 320 hanno più di 15 anni).