La Ras (concessionaria radiotelevisiva pubblica di Bolzano, equivalente alla Rai) ha investito sulla copertura del territorio migliorando decisamente la qualità del segnale. Se Bolzano corre, la concessionaria pubblica Rai a Trento (e il resto d’Italia) arranca. Previsto il progressivo spegnimento delle trasmissioni in FM
La RAS, l’azienda speciale radiotelevisiva della Provincia di Bolzano, ha completato il passaggio dei programmi radio digitali dallo standard di trasmissione DAB alla codifica di qualità superiore DAB+. Il DAB+ apporta miglioramenti alla qualità del suono, alla ricezione (priva di interferenze, sia a casa che in viaggio) e alla varietà di programmi disponibili, che arrivano fino a 70.
A vent’anni dall’introduzione della tecnologia digitale DAB, e dopo che dal 2008 la RAS ha diffuso programmi radio digitali sia in DAB che in DAB+, da oggi trasmette in tutto il territorio provinciale 22 programmi radiofonici digitali esclusivamente con lo standard DAB+, migliorandone così la qualità di ricezione. Il passaggio è avvenuto sulla base di disposizioni di legge statali.
La cerimonia di attivazione del sistema DAB+ e della ricezione di un’ulteriore emittente in lingua tedesca, DRadio Wissen, si è tenuta a Bolzano nella sede della RAS, presenti l’assessore Philipp Achammer in rappresentanza della Provincia di Bolzano, il presidente e il direttore di RAS, Rudi Gamper e Georg Plattner, e il direttore di Deutschlandradio, Willi Steul. DRadio Wissen, è uno dei tre canali radiofonici nazionali di Deutschlandradio, emittente nazionale di Germania. In contatto con varie università, offre in particolare programmi che approfondiscono la conoscenza del mondo nei vari settori, dall’ambiente alle scienze, dalla cultura alla tecnologia.
Achammer si è congratulato con la RAS per l’ulteriore sviluppo tecnologico e per l’ampliamento dell’offerta agli utenti: «il programma di DRadio Wissen è un completamento adeguato dell’offerta esistente. In tal modo la RAS corrisponde al suo incarico formativo e culturale». L’assessore ha inoltre ricordato che il nuovo programma radio viene trasmesso senza pubblicità. Il presidente della RAS Gamper ha rimarcato l’importanza dei programmi di DRadio Wissen per il target giovanile e il direttore Plattner ha ricordato che attualmente già il 99,3% della popolazione locale viene raggiunto da programmi radio in digitale.
Continua in ogni caso e senza problemi la diffusione e la ricezione di programmi in FM. A lungo termine, tuttavia, DAB+ sostituirà la diffusione in FM e per questo motivo a fine 2017 la RAS intende cessare le trasmissioni in FM in alcune stazioni ricetrasmittenti di minore importanza. Pertanto, in caso di acquisto di un nuovo apparecchio radiofonico, è preferibile scegliere una radio digitale. Analogo discorso vale in futuro per la dotazione di impianto DAB+ nel caso di acquisto di una nuova auto. Per poter continuare a ricevere tutte le stazioni radiofoniche, da oggi è necessario eseguire una scansione dei canali sull’apparecchio DAB+.
Se Bolzano corre cavalcando i nuovi standard di trasmissione radiofonica, il Trentino ( e il resto d’Italia) arranca (nella migliore delle ipotesi) o sta fermo, limitatamente alla concessionaria pubblica Rai in quanto gli operatori di rete privati Eurodab e Dab Italia superano già oggi il 70% della popolazione come copertura. A differenza della confinante provincia di Bolzano, quella di Trento ha ancora una copertura limitata, che si basa su quattro ripetitori Rai attivi lungo l’asta dell’Adige, lasciando scoperte tutte le valli laterali, probabilmente meno significative a livello di popolazione residente, ma strategiche per il turismo, specie quella proveniente dal Nord Europa, dove la radio DAB+ è una realtà consolidata da lustri, così come i servizi annessi, ad iniziare dalle informazioni sul traffico. Non essendoci in Trentino una realtà come la RAS, la Rai nazionale ha fatto melina, nonostante la provincia di Trento avesse sottoscritto con la stessa Rai un contratto dove, a fronte di un sostegno finanziario pubblico, la Rai s’impegnava ad ampliare progressivamente la copertura del territorio. Ma così non è stato e la stessa provincia di Trento non si è attivata pienamente per ricordare (ed imporre l’adempimento) alla Rai gli impegni presi, evidenziando da una parte cattiva amministrazione dei fondi pubblici e, dall’altra, ancora un pessimo esempio di servizio pubblico.