Giorno della Memoria celebrato in tutto il NordEst

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ZAIA GHETTO EBRAICO 3
Manifestazioni a Venezia nel Ghetto ebraico e a Trieste alla Risiera di San Sabba

ZAIA GHETTO EBRAICO 3Il “Giorno della Memoria”, ricorrenza istituita dal Parlamento italiano, per ricordare l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz e lo sterminio del popolo ebraico, è stato ricordato in tutto il NordEst con numerose celebrazioni, di cui le più importanti si sono svolte a Venezia e Trieste.

A Venezia la cerimonia si è svolta al Ghetto Ebraico cui ha partecipato il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, assieme al presidente della Comunità Ebraica di Venezia, Paolo Gnignati, al Rabbino Capo Scialom Bahbout e al vicepresidente del Consiglio regionale, Bruno Pigozzo.

Spettatori d’eccezione, la classe quinta elementare dell’Istituto Berna di Mestre, che Zaia e Gnignati hanno voluto coinvolgere nella celebrazione, facendo loro accendere le candele poste di fronte al monumento della Shoah sul quale sono incisi i nomi dei cittadini ebrei deportati da Venezia.

«Oggi siamo qui per non dimenticare, per ricordare, per combattere il negazionismo strisciante, sul web ma non solo, per portare la vicinanza del Veneto e dei Veneti al popolo ebreo – ha detto Zaia -. Dobbiamo anche aiutare le giovani generazioni a conoscere la verità e a capire. Vorrei che oggi fosse non solo il Giorno della Memoria, ma anche quello dell’Adozione». Rivolgendosi ai ragazzi e alle loro insegnanti, cui ha poi donato la Kippah indossata per la cerimonia, Zaia ha rivolto il pensiero alla forte necessità di trasmettere ai ragazzi la sensibilità e la conoscenza necessaria per capire a fondo la dolorosa verità di quella tragedia: «oggi mi piacerebbe che ognuno di voi “adottasse” uno dei nomi delle persone che compaiono sul monumento: approfondite la sua storia, cercate di sapere chi era, cosa faceva, cosa ha subito e perché, e crescerete uomini e donne migliori».

A Trieste la Shoah è stata commemorata nella Risiera di San Sabba, monumento nazionale, unico campo di sterminio nazista con forno crematorio in Italia alla presenza di autorità civili, militari e religiose, rappresentanti della Comunità ebraica, delle associazioni di partigiani ed ex deportati, giovani, studenti e tanti cittadini, la cerimonia ha visto la deposizione di corone d’alloro da parte di Regione, Prefettura e Comune di Trieste. Sono seguiti i discorsi ufficiali del sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e del primo cittadino di San Dorligo, Sandi Klun. 

«In questo giorno – ha detto il sindaco Roberto Dipiazza – rinnoviamo l’impegno affinché il silenzio non possa cancellare la consapevolezza di ciò che  è accaduto e onoriamo le vittime delle disumane torture perpetrate in quegli anni atroci, con la promessa che ciò che è stato non accada mai più. Trieste ha vissuto questa tragica lucida follia – ha proseguito il sindaco -. Tra queste mura l’uomo ha perso i valori, la ragione, la pietà. Ha passato per le armi e straziato giovani, donne  e uomini, prevalentemente ebrei, appartenenti ad una comunità che con la sua presenza è da sempre protagonista della crescita economica, culturale e sociale della nostra città».

Il sindaco Dipiazza ha rivolto infine un appello ai giovani: «custodite con cura la memoria e usatela come un faro per costruire un futuro migliore, perché, come ci ricorda Primo Levi: “Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo”».

A cura della Prefettura di Trieste sono state consegnate le medaglie d’onore conferite dal Presidente della Repubblica ai cittadini italiani deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto. A cura della Questura di Trieste e dell’Associazione “Giovanni Palatucci Onlus”, presente il vicesindaco Pierpaolo Roberti, è stata deposta una corona d’alloro ai piedi della lapide che nelle carceri del Coroneo ricorda Giovanni Palatucci. Qui Roberti ha brevemente ricordato la figura e il sacrificio di Giovanni Palatucci, che salvò 5000 ebrei e fu riconosciuto come “un giusto” da Israele. CER RISIERA