Celebrazioni a Vienna per il 150 della ferrovia Südbahn Vienna-Trieste

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FVG convegno porto trieste a vienna
Il porto di Trieste presenta i nuovi servizi intermodali

FVG convegno porto trieste a viennaPalazzo Metternich, sede dell’Ambasciata d’Italia a Vienna, ha ospitato un convegno organizzato dall’Autorità portuale in sinergia con la Regione Friuli Venezia Giulia e la Camera di Commercio Italo-Tedesca per rimarcare come, con una solida alleanza, Trieste e Vienna possano recuperare pienamente il ruolo tradizionale di centralità nello spazio economico europeo e mediterraneo.

E questo rinnovato patto ha una coincidenza non casuale nell’anniversario di costruzione (1857-2017) della Südbahn Vienna-Trieste, la linea ferroviaria Meridionale che collega Vienna a Trieste passando per i territori di Austria, Slovenia e Italia.

«Uno sviluppo di Msc e del mondo dei container e un rafforzamento delle relazioni con gli spedizionieri austriaci, molto capaci». Sono le aspettative di Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Porto di Trieste, in merito alla presentazione dello scalo tergesteo agli operatori austriaci. Non un incontro qualunque tra due città, Trieste e Vienna, tra le quali c’è da secoli un «legame storico-culturale, e che è da rilanciare e rafforzare soprattutto dal punto di vista economico. Abbiamo il mondo dei “ro-ro” che bypassa l’Austria, dunque vorrei che si incrementasse l’ambito dei container con Vienna», ha proseguito D’Agostino, ricordando che «quest’anno sono già state rafforzate le connessioni dirette con l’Austria». 

L’incontroha visto l’attenzione degli operatori, con iscritte oltre 240 persone, ben più dei cento che ci si attendeva. Significa che «il bisogno di dialogare tra Trieste e Vienna è reciproco», spiega ancora il presidente dell’Authority. D’altronde, il 35% dei treni che partono dallo scalo triestino è realizzato con partner austriaci, a testimonianza di «una integrazione ferroviaria con l’Austria già forte». Per il capoluogo giuliano dunque, «non esiste solo la Baviera; l’Austria è un mercato importantissimo. Vogliamo far vedere quanto è stato fatto negli ultimi anni e quale potenziale di crescita può avere il porto per il mercato austriaco» conclude D’Agostino.

A seguire, si è svolto un convegno cui hanno partecipato l’ambasciatore d’Italia in Austria, Giorgio Marrapodi, la presidente della regione Debora Serracchiani e Alessandro Marino, segretario della Camera di Commercio Italo-Tedesca, con gli interventi di Erik Regter (Rail Cargo Austria Group), Frederik Wexel (MSC Austria) e i saluti finali di Oliver Wagner (Associazione Austriaca degli Spedizionieri, Vienna) e di un rappresentante del Dipartimento Trasporti della Camera dell’Economia Austriaca di Vienna. 

«Nell’evento odierno vedo un tassello importante e fattivo della costruzione di una più forte e innovativa partnership commerciale capace di innescare molteplici benefici per i nostri rispettivi territori – ha sottolineato Serracchiani aprendo il convegno -. Il nostro comune retaggio storico ha individuato Trieste quale Hub internazionale, scalo portuale di riferimento per l’Europa centrale e dell’Alto Adriatico. Grazie al lavoro svolto, posso dire che questa è una realtà dei nostri giorni, fonte di opportunità per il futuro, per tutti gli operatori internazionali». 

Serracchiani ha ricordato come il Friuli Venezia Giulia sia stato in prima linea per sostenere l’inserimento del corridoio Baltico-Adriatico nella programmazione europea. «La Regione lo fece in un momento in cui nessuno credeva in questo corridoio tranne noi, gli amici austriaci e alcuni Paesi dell’Est Europa. Fra lo scetticismo generale riuscimmo a fornire alla Commissione europea degli studi di traffico capaci di giustificare l’inserimento. Tramite il nostro “pressing” anche il Governo italiano supportò in sede comunitaria questo importante asse di trasporto e, alla fine, anche l’Europa si convinse – ha aggiunto la presidente – onorata di aver portato contributo, da europarlamentare, alla realizzazione di questo collegamento transeuropeo, collaborando all’epoca con il collega Joerg Leichtfried, ora ministro federale dei Trasporti».

L’obiettivo era proprio quello di fornire supporto all’ammodernamento delle rete interna austriaca e sfruttare meglio la linea Pontebbana, per fare sì che quella connettività fra Austria e Trieste potesse nuovamente prendere forma nel nuovo contesto europeo delle reti di trasporto.

Serracchiani ha ricordato che, con la recente riforma della portualità, «il Governo italiano ha assegnato al nostro scalo una centralità e un ruolo strategici, rivolti al servizio di un hinterland storico che oggi a Vienna vogliamo rafforzare. L’ingresso di Monfalcone nel Sistema portuale dell’Adriatico orientale integrerà e irrobustirà la nostra capacità logistica». La Regione ha investito sulla competitività del Porto di Trieste, unitamente  agli investimenti nazionali indirizzati al Porto di Trieste, pari a 60 milioni di euro sul solo scalo ferroviario, che contribuiranno ad aumentare l’efficienza di un’infrastruttura che ha già raggiunto ottimi livelli: primo in Italia per movimentazione complessiva e vicino a raggiungere il traguardo del primato nazionale di porto ferroviario con collegamenti diretti con diverse destinazioni del Nord Italia e Centro Europa.