Giustizia in Veneto sempre più a rischio prescrizioni

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Bilancio della situazione in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario in regione. Cresce l’arretrato nel civile. 90.000 notizie di reato nel penale

legge giustizia tribunale martello codiciIn Veneto la giustizia arranca sempre di più, con arretrato in crescita nel civile e con il fortissimo rischio della prescrizione nel penale: questo il bilancio in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario in regione che si celebrerà sabato prossimo.

«I Tribunali del Veneto hanno trattato nell’ultimo anno 90.000 notizie di reato, di cui 30.000 contro ignoti, ovvero le più odiose perché si tratta di furti o altri atti che vanno ha togliere sicurezza ai cittadini – ha detto il Procuratore generale di Venezia, Antonino Condorelli -. Su 60.000 reati il 22% va a dibattimento e si traduce in oltre 16.000 sentenze in primo grado, 5.000 vengono impugnate in Appello». Per Condorelli la “spinta” al ricorso è dettata dal fatto che in questa sede sempre più si possa sperare nella prescrizione perché il Veneto ha pochi magistrati in secondo grado (16 in tre sezioni). Ecco che le prescrizioni sono passate da circa 1.800 dell’anno precedente a 2.340 nel 2016. 

«Di fatto si investe tanto lavoro in processi – ha sottolineato Condorelli – che poi viene vanificato dall’istituto della prescrizione che andrebbe rivisitato. Il Ministro della giustizia ha ascoltato le richieste di uomini del Veneto, ma ha puntato sul primo grado, dove le piante organiche a tutti i livelli restano comunque insufficienti, ma nulla per l’Appello per il quale speriamo in un prossimo aiuto». Per Condorelli è un «bene che i Tribunali funzionino, ma se poi l’Appello si ingolfa, la richiesta di giustizia non viene assecondata perché scattano le prescrizioni».

Dal penale al civile, dove, secondo Presidente reggente della Corte d’Appello di Venezia, Mario Bazzo, «va bene nei Tribunali con i procedimenti che vanno a definizione velocemente, ma il problema si presenta in Appello perché le sopravvenienze in aumento vanno a incidere sull’arretrato che non si riesce a smaltire». 

In primo grado, con le nuove disposizione, sono in aumento i divorzi, calano le esecuzioni mobiliari, dopo la crisi i fallimenti sono stazionari mentre, in generale, le cause ultra triennali stanno sostanzialmente diminuendo. Passando all’Appello, la carenza di sezioni «la Corte di Venezia è considerata di media grandezza, ma è un retaggio del passato che andrebbe rivisto al rialzo» ha detto Bazzo, le cause iscritte sono state 5.470 segnando un +20% rispetto alle 4.371 dell’anno precedente. Le definizioni sono state 8.854 leggermente inferiore alle 8.889 dell’anno precedente. «In sede di Appello crescono le cause di lavoro, ma tutto – secondo Bazzo – è sopperito dalla grande professionalità e produttività dei magistrati che in Appello riescono a definire mediamente 219 provvedimenti/anno ciascuno. Anche in Corte le cause ultra quadriennali stanno riducendo di peso».