Il settore dolciario di qualità in mostra al quartiere fieristico fino a mercoledì 25 gennaio con 1.000 aziende e quattro filiere. NordEst leader nelle gelaterie
Gelateria e pasticceria. Pane artigianale e caffè. Tutto questo è Sigep, il Salone internazionale della gelateria, pasticceria, panificazione artigianale e caffè, organizzata a Rimini da Italian Exhibition Group, la società nata il prima novembre 2016 dall’integrazione fra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza. Da sabato 21 a mercoledì 25 gennaio il quartiere sarà interamente occupato dal più importante appuntamento al mondo per il dolciario artigianale. 118.000 metri quadri – dopo il primo step di ampliamento che ha esteso il quartiere fieristico riminese – già interamente occupati da oltre 1.000 aziende per le quattro filiere presenti.
Tra le novità 2017, infatti, di un salone maggiormente orientato all’Horeca l’ingresso ufficiale del mondo del caffè tra i protagonisti del salone. Dopo gli ottimi risultati della scorsa edizione – con 201.000 visitatori professionali, 41.000 dall’estero, 720 fra giornalisti e blogger, 500 eventi – Sigep continua a percorrere la sua traiettoria di sviluppo che guarda ad incrementare il profilo di internazionalità mantenendo la sua caratteristica di vetrina per eventi mondiali e un’importante calendario dedicato alla formazione.
Tra gli eventi di punta per la gelateria, in programma German Challenge (21 e 22 gennaio), iniziativa patrocinata da Uniteis e dedicata alla filiera del gelato artigianale “Made in Italy” che in Germania sta trovando una fase di grande sviluppo e dove si trova ormai il 10% delle gelaterie artigianali europee. Per la pasticceria si svolgerà il Campionato Mondiale Juniores di Pasticceria (21 e 22 gennaio) con dieci squadre da tutto il mondo si confronteranno sul tema “Planet Fantasy”. La grande area dedicata alla filiera del caffè vedrà invece protagonisti tutti i campionati valevoli per il circuito internazionale “World Coffee Events”, oltre a “Barista&Farmer”, il talent show dedicato alla promozione e alla cultura del caffè di eccellenza. E anche la panificazione avrà il suo evento mondiale: la finale di “Bread in The City”, nel quale le quattro nazioni finaliste nel 2015 e le quattro finaliste nel 2016 si disputeranno il titolo.
Dodici chilogrammi a persona, con un tasso di crescita costante che produce un giro d’affari superiore ai 2 miliardi. E’ il consumo di gelato in Italia, un mercato in cui la quota maggiore – 66% – è occupata dal gelato artigianale. In Italia operano circa 39.000 gelaterie (compresi bar e pasticcerie che vendono anche il gelato artigianale), circa il 10% in più rispetto a cinque anni fa. La più alta concentrazione di laboratori artigianali si trova in Lombardia (6.093); seguono Veneto (3.512) e Emilia-Romagna (3.273). Una stima più riduttiva, che include unicamente le gelaterie con laboratorio escludendo le rivendite, vede la presenza in Italia di circa 29.000 gelaterie, di cui 9.000 vendono solo gelato, le restanti 20.000 sono bar o pasticcerie con gelateria. Gli addetti sono circa 150.000 in Italia e 100.000 all’estero, sparsi in circa 20.000 gelaterie. In Germania sono 9.000 ed in Spagna 2.000 (l’Europa vanta 50.000 gelaterie). Ampie le prospettive di crescita in Nord America, Asia e Oceania con numeri ancora ridotti: 1.100 le gelaterie aperte negli Stati Uniti, 1.200 in Giappone, circa 200 in Australia.
Prodotto tradizionalmente estivo (e condizionato dall’andamento climatico) il gelato è però sempre più un prodotto che si consuma tutto l’anno. Il gelato artigianale italiano è sempre più apprezzato anche all’estero tanto che sono circa 20.000 le gelaterie artigianali all’italiana presenti in tutto il mondo con un andamento in costante crescita. Una vocazione verso questo prodotto che, in questo settore, si traduce anche in una primazia nelle macchine e attrezzature, un sistema industriale che conta 15 imprese, 1.500 addetti (6.000 con l’indotto) e controlla quasi il 90% del mercato mondiale. Per quanto riguarda gli ingredienti e i semilavorati, in Italia sono circa 80 le imprese con quasi 2.000 addetti e un fatturato di oltre 250 milioni.
Quanto al caffè, questa resta una delle bevande più diffuse in Italia, bevuto dal 97% degli italiani, nonostante nel 2015 i consumi siano diminuiti del 3,8% rispetto al 2014. Lo dicono i dati di Fipe e Osservatorio de Longhi presentati al Sigep. Guardando alle vendite nella grande distribuzione (Gdo) si osserva esclusivamente una crescita di quelle di caffè in capsule (+21,3%), mentre resta stabile il caffè macinato moka e scendono il macinato espresso (-2,8%), il caffè in grani (-1,3%), il caffè solubile (-3,5%) e le cialde (-5,8%). In Italia, tra torrefazioni e commercio al dettaglio di caffè torrefatto, ci sono oltre 2.900 imprese, che danno lavoro a quasi 9.500 addetti. Il fatturato complessivo delle torrefazioni italiane (dato 2015) è di 3,3 miliardi con una importante crescita dell’export (+11%) rispetto all’anno precedente. La prima regione per numero di imprese è la Lombardia, con 421 attività tra torrefazioni e commercio di caffè, seguita da: Sicilia (320 attività), Campania (299) e Toscana (272). Dal punto di vista invece del numero di persone impiegate al primo posto c’è il Piemonte (1.482 lavoratori), seguito da Emilia Romagna (1.135), Lombardia (990) e Campania (889). Nonostante il consumo di praticamente tutti gli italiani con una media di 4 caffè al giorno il nostro Paese è solo al nono posto in Europa per consumi complessivi (5,6 kg a testa all’anno). I bar italiani servono in un anno 6 miliardi di espressi per un volume d’affari di 6,6 miliardi.