Pedemontana Veneta, la Giunta regionale attiva un gruppo di lavoro specifico

0
493
movimento terra bulldozer
Zaia: «vogliamo completare la più grande infrastruttura cantierata in Italia»

movimento terra bulldozerLa Giunta regionale del Veneto ha organizzato il nuovo assetto del gruppo di lavoro speciale per la superstrada Pedemontana veneta. Lo ha annunciato il presidente Luca Zaia, spiegando come la scelta derivi dal «mancato rinnovo dei commissari di protezione civile per le opere di viabilità deciso a livello centrale a fine anno: si passa alla gestione ordinaria e questo ci ha imposto delle scelte strategiche».

L’ossatura della nuova “Direzione di progetto superstrada Pedemontana veneta”, che ha sede a Venezia, vede, sotto la responsabile Ilaria Bramezza, il capostruttura Marco Corsini, dell’Avvocatura dello Stato, come autorità vigilante, che opererà a titolo gratuito. E’ stata poi nominata come nuovo dirigente l’ingegner Elisabetta Pellegrini, che lascerà la direzione generale della Provincia di Verona e si insedierà dal primo febbraio, selezionata tra le 23 candidature presentate. Il Rup è invece Giuseppe Fasiol, già capo delle infrastrutture. 

«Questa – ha ricordato Zaia – è la più grande infrastruttura cantierata in Italia, con i suoi 2,5 miliardi, i 95 km, i 16 caselli e i 35 comuni coinvolti. Spero che questa nuova struttura sarà molto performante, perché oggi siamo a un bivio, di fronte al “closing” finanziario da 1,6 miliardi che dobbiamo cercare di chiudere e riguardo al quale stiamo tentando una via innovativa, perché abbiamo a cuore i 3.000 espropriati, che avanzano ancora 200 milioni di euro su un totale di 340 e questo significherebbe spalmare soldi sul territorio guarda caso cuore di Popolare di Vicenza e Veneto Banca, anche se non si tratta di un intervento suppletivo». 

Per Zaia «col Governo ci sono tante tensioni, ma qui stiamo lavorando bene, a partire dal ministro Delrio. E, se mettiamo le cose in condizione che arrivino questi 1,6 miliardi, possiamo essere pronti a partire entro l’estate con un piano di lavori da 50 milioni al mese, che permetterebbe di avere l’infrastruttura entro il 2020, anche se siamo già in grado di anticipare l’apertura alla viabilità ordinaria del tratto vicentino nei primi mesi del 2018. I cantieri, nel frattempo, non sono comunque fermi, procedendo a 15 milioni al mese». 

Quanto al “closing” finanziario, Bramezza ha indicato «inizio primavera» come tempi, mentre i dati sui flussi di traffico sono attesi entro inizio febbraio. «Stiamo già lavorando con la Cassa Depositi e Prestiti – ha concluso Zaia – ma di più non dico sulla nostra strategia, se non che la Regione vorrà essere più coinvolta in questa partita».