Liquidazione banche venete: 5 associazioni consumatori insoddisfatti da proposte di indennizzo

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banche in crisi protesta salva banche
Adiconsum, Adoc, Lega Consumatori, Federconsumatori e Unione Nazionale Consumatori: «tuteleremo azionisti Bpvi e Vb in tutte le sedi» 

banche in crisi protesta salva bancheLe 5 associazioni dei consumatori riconosciute dalla Regione del Veneto (Adiconsum, Adoc, Lega Consumatori, Federconsumatori e Unione Nazionale Consumatori) sono insoddisfatte per le proposte risarcitorie illustrate dai vertici di Veneto Banca e Popolare di Vicenza.

Le offerte interesseranno 75.000 azionisti VB e altri 94.000 di BPVI. Il “risarcimento” proposto all’azionista sarà del 15% della perdita subita per VB e di 9 euro ad azione per Bpvi, oltre a altre proposte commerciali affiancate, consentirà il mantenimento del pacchetto azionario, ma costringerà l’interessato a rinunciare a ogni azione legale e quindi alla richiesta del maggior danno. Gli azionisti potranno aderire all’offerta fino al 15 marzo (per BPVi l’adesione vale fino al 22 marzo). Una proposta, dicono le banche, mirata «a determinare il percorso di riconciliazione con gli azionisti». 

Le associazioni venete invece valutano che «non sia questo il percorso corretto per riacquistare la fiducia tradita dei migliaia di azionisti coinvolti che avendo affidato i propri risparmi alle due banche si trovano ora con un pugno di mosche in mano. La proposta formalizzata ieri non appare né congrua né giusta non solo per gli esigui importi proposti, ma anche perché non si procede ad alcun distinguo tra le varie e diversificate posizioni e non si tengono in considerazione le disparate violazioni ravvisate, da tempo contestate». Se realmente poi si aprirà la possibilità di trattare un “parallelo protocollo di conciliazione dedicato ai casi economicamente svantaggiati” le 5 associazioni manifestano da subito la loro intenzione «a collaborare per una giusta distribuzione del risarcimento. Permane comunque il giudizio unanime sul fatto che, indipendentemente dagli importi e dalle modalità che si stabiliranno, le soluzioni offerte non sono in alcun modo satisfattive per la maggior parte degli azionisti seguiti dalle associazioni. Pur comprendendo la delicata situazione in cui versano le banche ormai prossime alla fusione, pur consci che per l’economia del territorio è importante tentare di garantire loro un futuro, le associazioni esprimono un giudizio negativo e seguiteranno quindi la loro azione di tutela e difesa dei diritti lesi in tutte le sedi opportune, continuando a ritenere che l’unico strumento adeguato per la risoluzione dei casi rimanga comunque la conciliazione fatta singolarmente, caso per caso».