Legambiente sono 32 i capoluoghi di provincia che hanno sforato al soglia degli inquinanti

0
556
smog inquinamento atmosferico
Torino, Frosinone, Milano, Venezia, Vicenza, Padova, Treviso sono in testa alla classifica dei capoluoghi di provincia che hanno superato la soglia limite di polveri sottili nel 2016

smog inquinamento atmosfericoL’inquinamento atmosferico è sempre più grave, specie nelle grandi aree urbane della pianura Padana, tant’è che Torino, Frosinone, Milano, Venezia, Vicenza, Padova, Treviso sono in testa alla classifica dei capoluoghi di provincia che hanno superato la soglia limite di polveri sottili nel 2016, presentata da Legambiente ed elaborata su dati Arpa.

Il numero di superamenti si riferisce al valore registrato dalla centralina urbana peggiore. A fronte di un numero massimo di 35 giorni all’anno previsti dalla legge con concentrazioni superiori ai 50 microgrammi al metro cubo, Torino si attesta su 86 giorni, Frosinone su 85, Milano e Venezia su 73, Vicenza su 71, Padova e Treviso su 68, 51 a Verona e infine 40 sforamenti a Rovigo. E la classifica prosegue, per un totale di 32 città in allarme smog.

«Molte città italiane sono costantemente in allarme smog sia per le ricorrenti condizioni climatiche che favoriscono l’accumulo, giorno dopo giorno, degli inquinanti, che per la mancanza di misure adeguate a risolvere il problema – commenta Rossella Muroni, presidente di Legambiente -. Sono necessari interventi strutturali, di lunga programmazione, i cui tempi di messa in opera superano quelli del mandato elettorale di un sindaco. Serve un piano nazionale che aiuti i primi cittadini a prendere e sostenere le decisioni giuste: misure strutturali e permanenti, anche radicali e a volte impopolari, per la cui realizzazione occorrono, per altro, investimenti largamente al di sopra della portata dei Comuni, stretti dal patto di stabilità. Troppo spesso i sindaci sono lasciati soli di fronte all’emergenza e improvvisano cure inadeguate e scarsamente efficaci – prosegue Muroni – Per questo Legambiente ha preparato un elenco di proposte sugli interventi necessari a migliorare davvero la qualità dell’aria. Bisogna, da un lato, trasformare strutturalmente le città, le modalità di trasporto e di spostamento, i suoi servizi e le infrastrutture, dall’altro riqualificare il patrimonio edilizio pubblico e privato rendendolo energeticamente sostenibile».

I dati sull’inquinamento in Veneto presentati da Legambiente hanno dato il destro al consigliere regionale veneto del Partito Democratico Andrea Zanoni per criticare l’operato della giunta Zaia: «la salute dei veneti dovrebbe essere al primo posto nei pensieri del governatore che invece preferisce le tradizioni che inquinano, come i “panevin”. Servono misure serie ed efficaci perché siamo di fronte a un’emergenza sanitaria senza pari. Sui 32 i capoluoghi di provincia che hanno superato la soglia di sforamenti di polveri sottili consentiti per legge, ben sei sono in Veneto, dove si salva solo Belluno”.  Secondo l’esponente del Pd “i  numeri condannano la nostra regione: il limite è stato superato 73 volte a Venezia, quarta in Italia, 71 a Vicenza, 68 per Treviso e Padova, 51 a Verona e infine 40 sforamenti a Rovigo.  Questa non è un’emergenza del momento, ma un problema ormai strutturale, visto che il Veneto è da tempo una delle aree più inquinate d’Europa». 

Legambiente lancia un decalogo per ridurre l’inquinamento ambientale, puntando sia sulla mobilità ciclabile ed elettrica che attraverso il potenziamento dei trasporti pubblici, l’introduzione di aree urbane a velocità ridotta (anche se ciò è un errore perché costringe i veicoli a fare lavorare i motori a regimi non consoni con maggiore emissioni inquinanti), la ristrutturazione energetica degli edifici per consumare meno.