Zaia dà l’annuncio nella conferenza stampa di fine anno. Referendum: «Vogliamo l’autonomia come il Trentino Alto Adige»
E’ di fatto partita con due giorni d’anticipo rispetto all’entrata in vigore della legge nr. 19 del 25 ottobre 2016, fissata al primo gennaio 2017, l’attuazione della riforma della sanità veneta. Il presidente della regioen del Veneto, Luca Zaia, ha firmato i contratti con i manager chiamati ad attuarla sul territorio.
«Promessa mantenuta: l’“Azienda zero” dal primo gennaio parte con nove Ulss anzichè 21 e altrettanti direttori titolari nei loro territori». Lo ha annunciato il presidente del Veneto, Luca Zaia, presentando a Palazzo Balbi la “squadra” dei nuovi responsabili. Per quanto riguarda l’“Azienda zero”, si va verso «sei mesi di commissariamento – ha spiegato – rinnovabili di altri sei mesi. Penso che sia il minimo avere un anno di commissariamento. E’ la fase che ci permette di trasferire conoscenze, uomini e donne e attività dalla Regione all’“Azienda zero”».
Zaia ha promesso che questa rivoluzione in campo sanitario non rappresenta un arretramento. «Nessun abbandono – ha ripetuto -: avremo 68 ospedali come prima, il direttore generale provinciale e poi a cascata negli ospedali ci saranno i direttori sanitari, i direttori dei servizi sociali e il direttore dell’ospedale. Quindi avremo delle figure ancora più specifiche rispetto al presidio ospedaliero».
Alle strutture territoriali si aggiungono le Aziende Ospedaliere Universitarie di Padova e Verona e l’Istituto Oncologico Veneto (IOV), che non vengono interessate dalle novità. I cittadini assistiti sono in totale 4.915.751.
Di seguito, il nuovo assetto disegnato dalla legge regionale 19 dell’ottobre 2016. Azienda Ulss 1 “Dolomiti” (provinciale Belluno) – DG Adriano Rasi Caldogno – popolazione assistita 206.795 residenti. Azienda Ulss 2 “Marca Trevigiana” (provinciale Treviso) – DG Francesco Benazzi – popolazione assistita 885.349 residenti. Azienda Ulss 3 “Serenissima” – (comprende le ex Ullss 12 Veneziana, 13 Mirano, 14 Chioggia) – DG Giuseppe Dal Ben – popolazione assistita 640.399 residenti. Azienda Ulss 4 “Veneto Orientale” (parte della provincia di Venezia, comprendente le spiagge) – DG Carlo Bramezza – popolazione assistita 215.391 residenti. Azienda Ulss 5 “Polesana” (provinciale Rovigo) – DG Antonio Compostella – popolazione assistita 243.212 residenti. Azienda Ulss 6 “Euganea” (Provinciale Padova) – DG Domenico Scibetta – popolazione assistita 934.659 residenti. Azienda Ulss 7 “Pedemontana” (Bassano) – DG Giorgio Roberti – popolazione assistita 367.961 residenti. Azienda Ulss 8 “Berica” (comprende le ex Ullss 4 Alto Vicentino, 5 Ovest Vicentino, 6 Vicenza) – DG Giovanni Pavesi – popolazione assistita 499.430 residenti. Azienda Ulss 9 “Scaligera” (provinciale Verona) – DG Pietro Girardi – popolazione assistita 922.555 residenti.
I nuovi manager saranno responsabili in prima persona dell’andamento dei servizi resi al pubblico: «all’ingresso dei 68 ospedali veneti voglio un grande pannello con una gigantografia del direttore, con tanto di e-mail e numero di telefono di riferimento – ha annunciato Zaia -. Devono essere foto quasi segnaletiche – ha spiegato, ricordando gli 80 milioni di prestazioni erogate ogni anno – perché voglio che i direttori sia realmente in mezzo alla gente e abbiamo una pagina Facebook. I pazienti devono poter segnalare al diretto interessato cosa non va nel servizio sanitario».
Zaia ha tenuto ad elencare i passi in avanti fatti dalla sanità regionale: i tempi di attesa per le prestazioni di categoria D sono passati da 90 a 30 giorni, quelli di livello P da 180 a 90, mentre in tutti gli ospedali provinciali è in funzione il robot “Da Vinci” per gli interventi in laparoscopia.
Infine, Zaia è tornato poi a polemizzare con il governatore della Campania, Vincenzo De Luca: «se i Veneti stanno meglio e vivono di più dei campani la colpa non è del Veneto – ha detto – ma di coloro che non hanno saputo usare bene i molti finanziamenti avuti per garantire la salute ai campani. Sono contrario – ha aggiunto – all’equa divisione del malessere, noi vogliamo tenere la nostra leadership sanitaria».
Zaia ha poi allargato il discorso allo scenario politico ed in particolare al referendum per l’autonomia del Veneto rispondendo a Gianclaudio Bressa, sottosegretario alla presidenza del Consiglio appena riconfermato nel suo ruolo dal nuovo premier Paolo Gentiloni: «non accetto che un sottosegretario che rappresenta Bolzano dica ai Veneti di ritirare il referendum sull’autonomia e di mettersi a discutere intorno ad un tavolo. La preoccupazione spesso da quelle parti (mi riferisco al Trentino Alto Adige) è che se il Veneto chiede l’autonomia c’è più rischio che la perda qualcun altro ma noi – ha puntualizzato Zaia -. Abbiamo sempre detto che non siamo contro Bolzano e nemmeno contro Trento e siamo perché loro diventino ancora più autonomi. Noi vogliamo fare il referendum per l’autonomia perché non è vero quello che dice il sottosegretario di Bolzano – ha continuato Zaia -. La Corte Costituzionale afferma, infatti, che il referendum è una fase anteriore alla trattativa. Se facciamo la trattativa non facciamo più il referendum ed il sottosegretario di Bolzano sa benissimo che se andiamo a Roma con un bel risultato plebiscitario del referendum, Roma avrà un atteggiamento; se andiamo lì in fila in coda, aspettando, la trattativa sarà meschina». Zaia ha invita il sottosegretario di Bolzano a mettersi «il cuore in pace perché noi Veneti non vogliamo fermarci all’articolo 116. Il nostro obiettivo è diventare come Trento e Bolzano».