Provincia di Trento, approvata la riorganizzazione dell’Azienda sanitaria

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Apss pat autoambulanze auto medica
Zeni: «indendiamo offrire ai cittadini servizi ancora migliori a costo inferiore tagliando sprechi ed inefficienze»

 

Apss pat autoambulanze auto medicaLa Giunta provinciale di Trento nell’ultima seduta del 2016 ha approvato la riorganizzazione dell’Azienda provinciale per i Servizi sanitari. Fra i benefici attesi attraverso questo nuovo modello organizzativo, che punta a raggiungere una struttura più snella, vi sono l’umanizzazione dei percorsi di cura attraverso la presa incarico globale degli utenti, il miglioramento degli indicatori di performance aziendali e la riduzione del tasso di ospedalizzazione, nonché dei servizi di base più vicini al cittadino.

Attraverso un percorso sperimentale di 30 mesi si passerà da una struttura basata su 6 articolazioni organizzative fondamentali, 5+3 aree di tecnostruttura, 5 direzioni di struttura ospedaliera e 17 direzioni di dipartimento, ad una struttura con 3 articolazioni organizzative, 6 dipartimenti tecnico amministrativi, 1 direzione medica e 10 direzioni di area, ai quali si aggiungeranno dei coordinatori dell’integrazione fra ospedale e territorio per presidiare i processi a livello locale. Il risparmio dovrebbe essere nell’ordine di circa 1,7 milioni di euro.

Per fornire al cittadino prestazioni sanitarie di alta qualità e sicurezza, clinicamente appropriate ed efficaci, nonché per soddisfare i bisogni emergenti e multidimensionali della popolazione è necessario superare l’attuale modello di distretto sanitario quale “produttore” di servizi sanitari e socio‐sanitari per il proprio ambito territoriale di riferimento verso un modello organizzativo per processi, che abbatta i confini tra territori diversi e tra ospedale/territorio, semplifichi ed omogeneizzi i percorsi per l’utenza e uniformi i sistemi di gestione interna negli ambiti territoriale ospedalieri. Gli obiettivi della riorganizzazione aziendale vogliono quindi garantire un miglioramento dell’integrazione tra ospedale e territorio, un rafforzamento del governo unitario del Servizio ospedaliero provinciale, una maggiore omogeneità dei servizi offerti, nonché contenere i costi.

Fra le novità principali vi è l’istituzione di cinque coordinatori dell’integrazione fra ospedale e territorio: questa funzione deve garantire, per ciascun ambito territoriale, il presidio dei percorsi clinico assistenziali trasversali alla dimensione territoriale e ospedaliera, il monitoraggio delle attività, nonché l’integrazione tra ospedale, territorio e prevenzione; questi gli ambiti territoriali: Ospedale di Arco, Alto Garda e Ledro, Ospedale di Tione, Giudicarie e Rendena; Ospedale di Borgo Valsugana, Alta e Bassa Valsugana, Tesino, Primiero; Ospedale di Cavalese, Valle di Fiemme e Ladino di Fassa, Cembra; Ospedale di Cles, Valle di Non e Valle di Sole, Paganella, Rotaliana; Ospedale di Trento, Valle dell’Adige, Valle dei Laghi, Ospedale di Rovereto, Vallagarina, Altipiani Cimbri.