Brennero, profughi, costituzione, sanità, vitalizi, opere pubbliche. Tanti i temi affrontati dal presidente della provincia di Bolzano nel colloquio con i media.
#annonuovo. Questo il titolo del colloquio con i media del presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, il quale ha spaziato su tantissimi temi di carattere nazionale, internazionale e ovviamente anche locale.
«Abbiamo vissuto un 2016 difficile sotto tanti punti di vista – ha detto Kompatscher – in maniera particolare per quanto riguarda le crisi internazionali. L’Alto Adige è ancora un’isola felice, ma ciò che accade nel resto del mondo ha ricadute anche a livello locale». Chiaro il riferimento ai fenomeni migratori e a tutta la tematica dei profughi. A tal proposito, il Landeshauptmann ha ribadito l’importanza dell’accordo raggiunto fra Italia e Austria, grazie anche all’impegno dell’Euregio, per evitare l’attuazione di misure straordinarie di controllo ai confini. «L’Europa ha guardato al Brennero – ha sottolineato Kompatscher – come luogo simbolo: in passato come simbolo di divisione, ora come simbolo del superamento di logiche nazionaliste. Si tratta di un confine che deve essere visto come ponte, non certo come barriera, e alla luce degli annunci fatti dall’Austria, se non si fosse trovato l’accordo, Vienna difficilmente si sarebbe potuta tirare indietro, con tutte le conseguenze politiche del caso». Per il futuro, il presidente della Provincia ha ribadito che «l’Italia non potrà essere lasciata sola», e che è necessaria una strategia europea in tal senso.
Per quanto riguarda il tema dei profughi, molti dei quali in transito nel territorio altoatesino, Kompatscher ha sottolineato da un lato «l’obbligo morale e giuridico di fornire assistenza umanitaria alle persone», ma dall’altro l’importanza di «seguire delle regole, in mancanza delle quali si corre il rischio di lasciare spazio al populismo». A livello locale, inoltre, resta aperta la questione dell’assegnazione dei richiedenti asilo sul territorio, che in piccolo ricalca le logiche seguite a livello europeo. «Solo alcuni sindaci hanno avuto coraggio – ha commentato Kompatscher – dimostrando poi che la situazione risulta gestibile senza grandi problemi. Dove non c’è una risposta in tal senso agiremo anche d’imperio, perché è necessario farlo. Ritengo una cosa triste il fatto che offrire assistenza a persone bisognose venga vissuto solo come un problema».
Sul tema dei rapporti con Roma, Kompatscher ha spiegato che l’Alto Adige rimane un’eccezione per quanto riguarda la crescita dell’economia. «Siamo in controtendenza rispetto al resto del paese – ha detto – e questi risultati sono possibili grazie all’autonomia». Un’autonomia, però, che va sviluppata anche tramite le linee programmatiche che emergeranno dalla Convenzione, un percorso che nel 2016 è stato caratterizzato dall’esito del referendum sulla riforma costituzionale. «La clausola di salvaguardia – ha commentato il presidente altoatesino – avrebbe consentito di lavorare con maggiori certezze, ma la chiarezza del risultato emerso ha livello locale ha indubbiamente rafforzato la presenza e la rappresentanza dell’Alto Adige a Roma».
Altro referendum che ha influito molto sul 2016 “Made in Südtirol”, è stato quello sull’aeroporto di Bolzano, la cui gestione verrà ora messa a gara, con la pubblicazione del bando prevista per il mese di maggio.
Per quanto riguarda i costi della politica, Arno Kompatscher ha ribadito che «i vitalizi non esistono più», e che la parte più importante della riforma attuata riguarda il futuro. «I politici hanno un sistema contributivo che opera secondo le stesse regole degli altri lavoratori – ha sottolineato – senza dimenticare che con le riduzioni di stipendi, fondi di rappresentanza e auto blu, i costi della politica in Alto Adige sono scesi del 26%, una percentuale che raggiunge addirittura il 53,7% se si prende in considerazione soltanto la giunta provinciale». Nonostante ciò, i redditi da politica dei rappresentanti della Provincia rimangono tra i più alti del panorama nazionale.
Il governatore, inoltre, è tornato sulla riforma del sistema sanitario, ricordando che «l’armonizzazione può portare vantaggi in termini di efficienza e qualità». Dalla cartella clinica digitale al sistema informatico, dalla centrale prenotazioni a quella per gli acquisti, secondo Kompatscher «la logica del campanile, che pure ha aspetti positivi, ha frenato alcune vie di sviluppo. Il principio di un ospedale con due sedi porta con sè un’assistenza migliore in quanto vi è maggiore specializzazione: questa è la logica seguita in tutta Europa, e questa è quella che seguiremo anche in futuro. Vipiteno, ad esempio, avrà più servizi e più medici di adesso, ma in quegli ambiti dove può essere garantita la qualità».
Sul tema delle grandi opere, il presidente della Provincia ha ricordato che per la circonvallazione di Bolzano «si sta passando dalle parole ai fatti», che i lavori del polo bibliotecario del capoluogo verranno avviati a fine 2017 per terminare entro il 2020, e che «il metrobus rappresenta l’unica soluzione per dare respiro alla viabilità cittadina nell’immediato». Guardando al futuro, infine, Arno Kompatscher si augura che ci sia «una visione più rilassata della nostra storia, da discutere senza fondamentalismi e senza che nessuno si debba sentire perennemente provocato da ogni tricolore o da ogni Tracht. Occorre affrontare il 2017 con coraggio e fiducia, lavorando affinché l’Alto Adige mantenga il trend positivo della propria economia, la vera chiave per riuscire a perseguire al meglio gli obiettivi di politica sociale».