Caso India: Moretti si dimette da capogruppo PD in regione Veneto

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La pattuglia consiliare Dem “processa” la propria leader colpevole di assenteismo, salvo congelare il tutto, ma “Ladylike” conferma il passo indietro

 

alessandra moretti 1Difficile che l’ennesima assenza giustificata della capogruppo PD Alessandra “Ladylike” Moretti con un’inconsistente bugia (prontamente smentita) dai lavori del Consiglio regionale del Veneto, specie in occasione della discussione del provvedimento annuale più importante della regione quale il bilancio di previsione, potesse passare sotto silenzio dai componenti del gruppo PD: se il gruppo avrebbe preferito rimandare le dimissioni di “Ladylike” a gennaio, lei ha preferito confermarle per evitare ulteriori sospetti e polemiche.

La discussione in seno al gruppo è stata decisamente accesa, con una riunione iniziata ed interrotta più volte, durata alla fine oltre due ore, al termine della quale il vicecapogruppo Piero Ruzzante ha dettato un comunicato stampa in cui li legge che «il gruppo consiliare del Pd prende atto della lettera di scuse di Alessandra Moretti, ritenendo chiarita la vicenda dell’assenza dal Consiglio. Il gruppo all’unanimità mette oggi al centro la questione dell’opposizione al bilancio della giunta Zaia sui temi ancora aperti. Dopo la sessione bilancio il gruppo riprenderà la riflessione sugli aspetti organizzativi, sulle modalità di condurre l’opposizione, sulle priorità politiche e sugli assetti del gruppo a partire dal vertice. Questo confronto sull’azione politica si iscrive in una più ampia riflessione sul ruolo del Pd e del rapporto con i territori». 

Al di là delle parole in politichese, durante la riunione del gruppo Dem più di un componente ha chiesto alla Moretti di rimettere il mandato. Sulle prime, lei ha resistito e si è difesa: «resto capogruppo in attesa di una riflessione riflessione politica più ampia da fare ad inizio 2017». Moretti inizialmente rilancia: «mi sono dimessa dal Parlamento europeo perché volevo svolgere un ruolo che credo di aver svolto conciliando più cose, ritengo che il mio dovere sia questo, ma deve essere condiviso con i miei colleghi. Oggi all’unanimità mi pare che il gruppo abbia espresso una dichiarazione molto precisa. A chi mi critica rispondo che si deve migliorare facendo tesoro degli errori».

Il tentativo di reggere all’ennesima figuraccia da spaccona in cui è caduta per sua totale responsabilità è oggetto di scherno e di protesta sui social, dove perfino gli amministratori vicentini (dal sindaco Achille Variati al vicesindaco Jacopo Bulgarini d’Elci) l’hanno scaricata a seguito dell’ennesima bugia.

In tarda serata la capitolazione di “Ladylike” in una nota diffusa dalle agenzie: «questa mattina ho scritto ai consiglieri regionali del Pd per convocarli lunedì mattina, durante quell’incontro intendo rimettere il mio mandato da capogruppo in Regione. Ritengo opportuno in questa fase – aggiunge – non esporre i colleghi a strumentalizzazioni di sorta, e pur avendomi loro rinnovato la fiducia, credo sia doveroso tutelare la coesione della squadra in Regione e nel contempo dare un segnale ai cittadini».

Un primo, doveroso passo nei confronti dei suoi colleghi cui dovrebbe seguirne un altro di responsabilità nei confronti degli elettori del Veneto con le sue dimissioni irrevocabili dal Consiglio regionale.