Il Centro di protonterapia di Trento attivo anche per i pazienti dell’Euregio

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Con l’approvazione dei nuovi Lea, le prestazioni della struttura saranno gratuite anche per tutti gli italiani

PAT lorenzin a Trento visita protonterapia zeni amichetti bordon 2Valorizzare il Centro di protonterapia di Trento nell’ambito dell’Euregio Tirolese e consentire la fruizione delle relative prestazioni a tutti i pazienti delle tre regioni. È a questo che punta l’accordo fra la Provincia autonoma di Trento, quella di Bolzano e il Land Tirolo, approvato dalla Giunta provinciale, su proposta dell’assessore alla salute e politiche sociali Luca Zeni.

Il protocollo ha validità triennale e definisce sia le modalità per la remunerazione, sia i criteri clinici e le condizioni di accesso alle prestazioni da parte dei pazienti dell’Euregio; sarà sottoscritto a breve dai tre assessori competenti e dai tre direttori generali delle Aziende sanitarie, in un momento dedicato, presso l’Ufficio comune del GECT “Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino” a Bolzano, che ha promosso e coordinato l’iniziativa.

Con l’approvazione dei nuovi Lea, l’attività del Centro sarà a disposizione anche di tutti i cittadini italiani assistiti dal Servizio sanitario nazionale a titolo gratuito, cosa che farà definitivamente decollare l’attività della struttura unica in Italia.

La protonterapia è un trattamento radiante di precisione che utilizza particelle pesanti – i protoni – per irradiare le cellule tumorali. Il trattamento con protoni è particolarmente indicato in situazioni cliniche difficili: in caso di lesioni in vicinanza di organi sensibili, in regioni anatomiche complesse, in caso di lesioni tumorali impegnative per forma e volume e in età pediatrica.

Il Centro è una delle unità operative dell’Ospedale di Trento e fa parte del Dipartimento oncologico. Ha iniziato l’attività clinica il 22 ottobre del 2014. Da allora si è potuto raggiungere un numero di pazienti trattati che supera le duecento unità. Nello scorso mese di maggio è stata aperta la seconda camera di trattamento che ha permesso l’incremento del numero dei pazienti trattabili giornalmente.

Nei primi due anni di attività le richieste ricevute sono state oltre 1.500 e, dopo una prima scrematura, sono state esaminate 810 documentazioni che hanno portato alla prima visita di 250 casi. Al 30 ottobre 2016 hanno iniziato il trattamento con protoni 214 pazienti (completato da 190) di cui 40 casi pediatrici, il cui trattamento è stato sviluppato solo a partire dalla fine di giugno 2015 e da dicembre 2015 anche in regime di anestesia.