Collettazione reflui fognari e depurazione del Garda: disponibili dal ministero dell’Ambiente 130 milioni di euro

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Comunità garda presentazione finanziamento peretti gelmini frau bocchio
Gelmini: «successo dell’azione coordinata di amministratori locali e parlamentari del territorio». Peretti: «ora indispensabile aprire al più presto i cantieri»

 

Comunità garda presentazione finanziamento peretti gelmini frau bocchioI lavori per l’ammodernamento e potenziamento del sistema di collettazione e depurazione dei reflui fognari dei comuni rivieraschi delle sponde veronese e bresciane del lago di Garda possono partire grazie alla disponibilità di una prima parte dei fondi necessari per l’effettuazione della colossale opera di tutela del bacino idrico gardesano, che costudisce il 40% dell’intera riserva di acqua dolce potabile nazionale.

La notizia è stata data dalla presidente della Comunità del Garda, Mariastella Gelmini, assieme al presidente dell’Ats Garda Ambiente e sindaco di Castelnuovo, Giovanni Peretti. Dopo le dichiarazioni del sottosegretario Luca Lotti dell’1 ottobre a Verona in merito ad uno stanziamento di 100 milioni di euro da parte del CIPE per la depurazione del Garda, la Comunità del Garda tramite la sua presidente Gelmini ha pubblicamente richiesto che tale impegno fosse formalizzato prima del referendum costituzionale del 4 dicembre scorso. Cosa puntualmente avvenuta.

Il Cipe, nella delibera del 1 dicembre scorso, ha approvato il Piano operativo ambiente, all’interno del quale sono stanziati circa 130 milioni per le urgenti opere di collettazione e depurazione dei reflui fognari del Garda, 50 milioni in quota a Regione Lombardia e 82 in quota Regione Veneto. Il Cipe ed il governo hanno riconosciuto il rilievo nazionale e non locale dell’opera infrastrutturale e, soprattutto, è stato ascoltato il pressante appello del territorio, dei comuni e della Comunità del Garda. 

Una trentina di delibere comunali consiliari hanno condiviso il progetto unitario predisposto da Garda Uno e A.G.S., che prevede la dismissione delle odierne condotte fognarie sublacuali che sono a serio rischio di rottura dopo oltre trent’anni di funzionamento, la realizzazione di nuove collettazioni in area lombarda e veneta in aree distanti dalla battigia del lago (oggi molti tratti dei collettori sono realizzati sotto le passeggiate sulle spiagge), oltre al potenziamento del depuratore di Peschiera e alla realizzazione di un nuovo depuratore in area lombarda, con la possibilità di estendere il servizio di depurazione anche al territorio della basso lago bresciano attorno a Vigasio dando il servizio a circa 50.000 abitanti che attualmente ne sono privi.

Il ministero dell’Ambiente, sia a livello tecnico che politico, ha riconosciuto la bontà e la validità del progetto preliminare, a seguito di numerosi incontri a Roma, promossi dalla presidente Gelmini, che da circa due anni si sono svolti con la presenza del sindaco di Salò, Gianpiero Cipani, del presidente dell’ATS, Giovanni Peretti, dei presidenti di Garda Uno, Mauro Bocchio, e A.G.S., Alberto Tomei. La presidente Gelmini ha voluto ringraziare l’ex presidente della Comunità del Garda Aventino Frau per la grande disponibilità e competenza, i parlamentari del PD Guido Galperti, Alessia Rotta e Diego Zardini, le regioni Lombardia (assessori Claudia Maria Terzi) e Veneto (assessore Gianpaolo Bottacin) e la provincia di Brescia (Pier Luigi Mottinelli).

Confermata la prima quota di finanziamento pubblico di 130 milioni (circa altre 100 dovranno essere rinvenuti, parte da finanziamenti delle due regioni e parte da quote di servizio degli  utenti allacciati tramite anticipazione di prestito Bei), l’imperativo è di passare al più presto all’apertura dei cantieri, attivando il prima possibile la progettazione esecutiva dell’opera. «Questo sarà il compito dell’Ats Garda Ambiente, braccio operativo e politico della Comunità – dice il presidente Peretti – coinvolgendo tutte le realtà interessate per arrivare alla massima condivisione del progetto. Particolare urgenza riveste la realizzazione delle nuove tratte di collettazione che dovranno sostituire i tratti sublacuali e in fregio alle spiagge per garantire la sicurezza del bacino senza immissioni fortuite di liquami. Bisognerà individuare anche l’areale dove insediare il nuovo depuratore a servizio dell’area bresciana, in modo da alleggerire il depuratore di Peschiera che oggi tratta tutti i liquami del bacino gardesano e che è al limite della sua capacità».

Il lavoro che aspetta l’Ats Garda Ambiente non è semplice, vista la mole dei lavori e delle difficoltà logistiche nell’attuare l’opera di rifacimento della raccolta e collettazione dei reflui fognari, separando il più possibile le acque bianche da quelle nere (ancora oggi troppi comuni hano un sistema misto che in caso di forti precipitazioni piovose mette in difficoltà il sistema con conseguente scarico a lago dei superi di portata) e spostando i collettori principali dalle spiagge al sedime stradale sotto le due statali. Senza contare l’imperativo di svolgere i lavori solo durante la stagione tardo autunnale ed invernale per non danneggiare il turismo con i cantieri lungo le strade. 

La presidente della Comunità del Garda Gelmini ha voluto infine fare un appello ai comuni di Desenzano, Lasize e di Riva del Garda ad aderire all’Ente in modo da dare piena rappresentanza delle istanze gardesane all’interno di un unico soggetto.