Bene il 2016 con oltre 14.000 spettatori paganti attratti da un cartellone di prestigio. Per la Stagione entrante previsti 18 concerti e prezzi inalterati per abbonamenti e biglietti
Bilancio di fine anno e presentazione della Stagione 2017 per la Società Filarmonica di Trento, uno dei più antichi (e prestigiosi) sodalizi musicali da camera attivi in Italia. L’attività concertistica del 2016 si è sviluppata nei seguenti ambiti, complessivamente 66 concerti con 14.000 presenze paganti (una media in sala di 212 spettatori per evento, con una capienza di 256 posti). Le presenze totali in sala sono cresciute del 4%, oltre 5.100, con un ricambio nell’ordine del 15% circa.
Bene anche per i “Concerti della Domenica”, con presenze in crescita del 10%, poco più di 1.650, ed un programma variegato di proposte, e per “Invito all’ascolto” con il tutto esaurito (oltre 2.450 presenze paganti) dei 10 appuntamenti al mattino del martedì che conferma il gradimento della proposta, rivolta in particolare ai frequentatori dell’università della terza età e del tempo libero, che vede convolti una trentina di giovani musicisti, perlopiù trentini. “Fa-Re” prosegue il grande successo, con il sostegno della Fondazione Caritro e del Ministero Spettacolo, più di 4.000 presenze, l’iniziativa di formazione per gli studenti delle scuole medie che coinvolge in alcuni casi gli stessi artisti presenti nelle Stagioni, una sorta di Invito all’ascolto per i più giovani.
Interesse anche per “Serate Jazz”, iniziativa nata nel 2015 svolta nel mese di ottobre, con 3 incontri di formazione e ascolto sulla storia del jazz dagli albori agli anni ’60 (con una media di 100 presenze paganti in sala per ogni incontro) con degustazione finale di prodotti di nicchia trentini.
Per il 2017 si conferma sia la Stagione dei concerti con 18 serate, distribuite nella primavera e nell’autunno che rappresentano il cardine dell’attività della Società e la pongono ad un altissimo livello, come le più importanti società concertistiche italiane, pur essendo collocati in una realtà piccola e periferica come il Trentino, che i “Concerti della Domenica”, la cui presentazione avverrà nei primi giorni di gennaio, insieme a tutte le altre attività svolte finora collaborando con le principali istituzioni del territorio (Conservatorio, Centro Culturale S. Chiara, Scuole musicali, Associazione Organistica Lunelli, Ensemble Zandonai e Orchestra Amatoriale “I Filarmonici” di Trento) e sostenendo “La piccola orchestra Lumiere” che dal 2015 è stata nominata complesso residente.
Sarà il pianoforte il mattatore della nuova stagione musicale promossa dalla Società Filarmonica di Trento per il 2017: l’acquisto di un nuovo e pregevole pianoforte Steinway grancoda ha suggerito un calendario d’appuntamenti centrato sul romantico principe degli strumenti, beniamino del pubblico, autentico pass-par tout nel repertorio massimamente frequentato dalle società concertistiche, forte di un mercato interpretativo di numeri esorbitanti dall’Ovest all’Est dell’intero globo terrestre. Un palmares da cui espungere solisti di calibro come il francese Bertrand Chamayou (23 gennaio) assai poco conosciuto in Italia, oppure Sophie Pacini (17 febbraio), artista italo-tedesca apprezzata soprattutto nell’Europa nordica, nonché una autentica “stella” come il coreano Seong-jin Cho (15 marzo), brillante vincitore del primo premio al “Concorso Chopin” di Varsavia nel 2015, che a Trento saprà confermare il prestigioso riconoscimento con un programma impaginato attorno alle celeberrime Quattro ballate del compositore polacco.
Di pianoforte sarà intessuto pure il percorso cameristico del cartellone: nel più tradizionale affiancamento al quartetto e al trio d’archi si ascolteranno il Quarteto Quiroga con Javier Perianes (26 ottobre) per il fascinoso Quintetto op. 44 di Schumann, il Quartetto Jerusalem (24 febbraio) unito al pianista Matan Porat (tra i più ricercati cameristi di tutti i festival internazionali da Marlboro a Lockenshaus, Ravinia e Verbier) nell’interpretazione delle nostalgiche pagine di Dvorak e il Trio Altus (17 novembre) con al pianoforte Andrea Rebaudengo. Meno consueta ma destinata alla ribalta dei concerti-spettacolo, la collaborazione del pianoforte (Davide Cabassi) ai fiati vedrà il ritorno (5 ottobre) del quintetto Gomalan Brass in un programma strepitoso con i Quadri da un’esposizione di Mussorgsky e la Rhapsody in Blue di Gershwin.
Tra il gusto per la sorpresa e la certezza di offrire esperienze memorabili anche il restante gruppo di concerti non mancherà di lasciare tracce consistenti negli annali del sodalizio trentino. In particolare due eventi imperdibili attraversano la primavera e l’autunno della stagione: il ritorno della Kremerata Baltica (13 aprile) con Gidon Kremer e Clara-Jumi Kang, eccelsi violinisti intenti al classico Johann Sebastian Bach come al misterioso Kancheli e di Jordi Savall, sommo poeta della viola da gamba, a Trento impegnato con il suo nuovo progetto riservato a Telemann (16 ottobre). Dopo di lui il baritono Luca Pisaroni con una serie di arie d’opera e songs americani (9 novembre), l’Oxalis con il celebre Ottetto di Schubert (23 novembre), un Trio (Trio Boccherini) (7 febbraio), un Quartetto ormai celeberrimo (Cuarteto Casals) (17 gennaio) e un Quintetto (Quintetto Baiba Skride) per soli archi (11 dicembre), un Duo di fuoriclasse con il violinista Nikolaj Znaider e il pianista Piotr Anderszewski (21 marzo) e una solista ultima rivelazione della scuola europea, la violista Dana Zemtsof (2 marzo).
In apertura e in chiusura di calendario, due appuntamenti all’insegna del virtuosismo d’assieme e dell’intreccio fra tradizione e modernità: The Philharmonics con la loro cultura viennese “leggera” ed elegante (12 gennaio) e il Quartetto Kuss con una vera e propria star internazionale al mandolino, Avi Avital (5 dicembre).