Continua a scendere la disoccupazione in Emilia-Romagna: 7,1% nei primi nove mesi dell’anno

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Bonaccini: «risultato molto positivo che premia il “Patto per il lavoro”, frutto della sinergia e dello sforzo comune dell’intero sistema regionale»

 

VetriSpeciali operai lavoro linea bottiglieContinua a scendere la disoccupazione in Emilia-Romagna: nei primi nove mesi del 2016 è pari al 7,1%, in calo dello 0,4% rispetto al 7,5% registrato a luglio. Nel terzo trimestre dell’anno, secondo l’analisi del mercato del lavoro in Emilia-Romagna sulla base dei dati diffusi dall’Istat, gli occupati sono pari a 1.973.959, 47.280 in più rispetto allo stesso periodo del 2015: un +2,5% che riporta la situazione al di sopra del livello di occupazione pre-crisi (III trimestre 2008).

Le dinamiche di genere evidenziano poi un incremento dei posti di lavoro fortissimo per le donne (+39.500, +4,7%): va tenuto presente che nel terzo trimestre 2008, in concomitanza con l’avvio della crisi internazionale, le donne occupate nella regione erano 852.000 e, a distanza di sei anni, sono 888.000, 36mila in più.

«In Emilia-Romagna il calo della disoccupazione è costante e dura ormai da molti mesi e arrivare oggi al 7,1% partendo dal 9% del gennaio 2015, a inizio legislatura, lo considero un dato davvero molto positivo e non scontato – afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini -. Andamento che premia gli sforzi di un intero sistema regionale, di quella rete nata con il “Patto per il lavoro” che unisce imprese, sindacati, enti locali, università e terzo settore dietro a un obiettivo chiaro: costruire sviluppo e buona occupazione. Uno sforzo che insieme a tutti i soggetti del Patto, e quindi alla società regionale, intendiamo proseguire con ancor più determinazione: combattiamo infatti ogni giorno sul fronte lavoro, investendo in saperi, innovazione e attrattività, nella sanità pubblica, dove grazie all’accordo con i sindacati entreranno oltre 2.500 professionisti e operatori, e facendo sì che alla crescita si accompagni equità sociale, come dimostrano anche i 30 milioni di euro che nell’ultima seduta di Giunta abbiamo liberato per misure nei territori di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, per il sostegno agli inquilini morosi che non riescono a pagare l’affitto e per l’abbattimento delle barriere architettoniche in edifici privati. E penso all’impegno costante sulle crisi aziendali – chiude Bonaccini – per non lasciare solo alcun lavoratore».

Il tasso di occupazione trimestrale è al 68,9%, 1,8 punti percentuali in più rispetto allo stesso periodo del 2015: si tratta del valore più elevato tra tutte le regioni italiane ad esclusione del Trentino-Alto Adige (71%). La componente maschile ha un tasso pari al 75,9% (+0,9 punti percentuali), mentre quella femminile presenta una crescita maggiore e arriva al 62% (+2,7 punti percentuali).

Nel terzo trimestre 2016 le persone in cerca di lavoro sono 127.800, con una contrazione di 11.400 persone rispetto al terzo trimestre 2015 (-8,2%). L’incremento dell’occupazione nel corso del terzo trimestre 2016 interessa principalmente il settore del terziario (+3,6% pari a 44.000 posti di lavoro rispetto al terzo trimestre del 2015).

Un segnale positivo, dopo due trimestri negativi sul versante occupazionale, arriva dall’industria in senso stretto ove si registra un aumento del 2%, pari a 11.000 occupati in più rispetto al terzo trimestre 2015, per un totale di 522mila occupati. Si segnala poi una crescita dell’agricoltura (+9,8%), ancorché riferita ad un comparto di dimensioni contenute, che pesa il 4,0% sull’occupazione totale. Il settore delle costruzioni, invece, dopo un recupero messo a segno solo nel primo trimestre dell’anno, si riallinea nel secondo e nel terzo al trend decrescente in atto negli ultimi anni.