Secondo di VenetoCongiuntura il commercio trainato dall’alimentare (+0,6%). Supermercati, iper e grandi magazzini sostengono l’occupazione. Fiducia in vista delle festività natalizie
Nel terzo trimestre 2016, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, le vendite al dettaglio hanno evidenziato una situazione di stabilità rispetto al corrispondente periodo del 2015. Rispetto al trimestre precedente l’indice destagionalizzato ha invece registrato una diminuzione del -1,4% (-1,6% il dato congiunturale grezzo). La rilevazione trimestrale è realizzata da Unioncamere del Veneto in collaborazione con Confcommercio Veneto condotta su un campione di 761 imprese con almeno 3 addetti.
«I dati ondivaghi che intercettavamo dalla precedente rilevazione si sono purtroppo rivelati negativi nell’ultima trimestrale sul commercio. I consumi si sono fermati e, a leggere i numeri, tengono solo i beni di primaria necessità come l’alimentare – commenta Giuseppe Fedalto, presidente di Unioncamere Veneto –. In questo contesto trova purtroppo conferma la difficoltà dei piccoli esercizi che soffrono il confronto con le grandi strutture commerciali, tra l’altro le uniche a mantenere positivo il saldo occupazionale. Alle porte del Natale si intravede una moderata fiducia da parte degli imprenditori, anche se tradizionalmente si tratta di iniezioni sporadiche che tendono ad esaurirsi con il cessare delle festività».
La dinamica delle vendite è ascrivibile alla variazione negativa del fatturato del commercio al dettaglio non alimentare (-1,1%), bilanciata dall’andamento positivo dei supermercati, ipermercati e grandi magazzini (+0,7%) e del commercio al dettaglio alimentare (+0,6%). Sotto il profilo dimensionale, le vendite hanno mostrato performance negative per gli esercizi di piccola dimensione (-1,8%) mentre le strutture di medie e grandi dimensioni hanno registrato una tendenza positiva del +0,5%.
«Come avevo dichiarato in merito ai dati dello scorso trimestre, i segnali di ripresa della domanda delle famiglie emersi ad agosto non sono stati confermati in questo terzo trimestre, che vede i consumi ancora fermi al palo – dice il presidente di Confcommercio Veneto, Massimo Zanon -. In questi ultimi tre mesi si consolida, insomma, un atteggiamento molto prudente sia delle famiglie che delle imprese. Contro l’immobilismo, e per ritrovare competitività, è indispensabile che le imprese, di tutti i settori economici, agiscano insieme facendo sistema e collaborando tra loro».
I prezzi di vendita hanno segnato un lieve aumento (+0,1%) invertendo la tendenza del trimestre precedente (-0,1%). Per quanto riguarda i gruppi merceologici, i prezzi sono risultati in aumento per il commercio al dettaglio non alimentare (+0,5%) e per quello alimentare (+0,2%). Variazione leggermente in calo per supermercati, iper e grandi magazzini (-0,1%). A livello dimensionale leggero aumento del +0,5% per gli esercizi di piccola superficie mentre medie e grandi aree commerciali hanno registrato indicatori stabili. Gli ordinativi, dopo il -0,3% del trimestre precedente, sono tornati a crescere del +0,6%. La principale variazione positiva è ascrivibile principalmente alla dinamica dei supermercati, iper e grandi magazzini (+2,1%), seguiti dal commercio al dettaglio alimentare (+0,2%), mentre il commercio non alimentare ha registrato un trend negativo del -1,4%. Indicatori in aumento per medie e grandi superfici (+1,5%), mentre le aree commerciali più piccole hanno registrato una flessione del -2,3%. L’occupazione ha registrato un aumento del +1,6% su base annua, confermando la dinamica positiva dello scorso trimestre (+0,7%). Sono principalmente i supermercati, iper e grandi magazzini a sostenere l’occupazione (+3,3%), a fronte del commercio al dettaglio non alimentare e alimentare dove si è registrato un calo rispettivamente del -0,5% e del -0,1%. Le aree di media e grande dimensione hanno registrato un aumento del +2,8% a fronte della dinamica delle strutture di piccola dimensione che hanno segnato una variazione negativa del -1%.
Quanto alle previsioni per i prossimi tre mesi, il clima di fiducia degli imprenditori è dato in crescita. Il saldo tra chi prevede un aumento e chi una diminuzione del volume d’affari torna positivo con +1,6 punti percentuali (era -17,2 p.p. del trimestre precedente). Migliora anche il saldo degli ordini che, pur rimanendo negativo, risale a -4,7 p.p. (era -22 p.p. precedente). Peggiora invece il saldo dell’occupazione che si attesta a -5,4 p.p. contro il -3,7 p.p. precedente, mentre sul versante dei prezzi di vendita gli imprenditori si aspettano un aumento del +1,6 p.p. rispetto alle previsioni in ribasso dello scorso trimestre (-5 p.p.).