Autostrada del Brennero, presentato il progetto di sperimentazione di un “corridoio a emissioni ridotte”

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A22 BrennerLEC costa girardi pardatscher colella gilmozzi theiner
Il “BrennerLEC” sarà attivo tra Bolzano e Rovereto in caso di supero dei livelli di inquinamento atmosferico da traffico. Previsto il taglio della velocità da 130 a 100 km/h. La sperimentazione durerà cinque anni ed è finanziata al 60% dall’UE. Inaugurato il rinnovato casello di Rovereto Nord

 

A22 BrennerLEC costa girardi pardatscher colella gilmozzi theinerE’ partita il primo di settembre scorso la sperimentazione di durata quinquiennale di “BrennerLEC”, un progetto da 4 milioni di euro (cofinanziato dall’UE al 60%) che prevede di ottenere, attraverso politiche dinamiche di gestione del traffico in autostrada, il massimo beneficio ambientale, con il minimo disagio per l’utente e un utilizzo ottimale dell’infrastruttura, attivando la terza corsia dinamica e abbassando il limite di velocità da 130 a 100 km/h, garantendo in ogni situazione la sicurezza dei viaggiatori.

Il progetto sperimentale si propone di ottenere benefici ambientali che si traducono in tutela dell’aria e protezione del clima, minore patologie sanitare per le popolazioni dei territori ttraversati, nonché una riduzione dell’inquinamento acustico; il tutto puntando a migliorare efficienza trasportistica e sicurezza.

Questi in sintesi gli obiettivi dell’ambizioso progetto europeo “BrennerLEC – Brenner Lower Emissions Corridor”, guidato da Autostrada del Brennero e presentato da A22 e dai suoi partner: le agenzie provinciali per l’ambiente di Trento e di Bolzano, l’Università di Trento, CISMA – Azienda locale specializzata in valutazioni ambientali, IDM Südtirol/Alto Adige. 

«Si tratta di creare un corridoio a emissioni ridotte nel tratto autostradale del Trentino Alto Adige tra Bolzano nord e Rovereto sud», ha dichiarato il presidente di A22 Andrea Girardi specificando che il «progetto consiste nella sperimentazione della gestione dinamica dei flussi di traffico, ottimizzando le velocità di percorrenza». 

Lungo il tratto Bolzano nord – Rovereto sud, in caso di intenso traffico, è prevista la sperimentazione della riduzione dei limiti di velocità da 130 a 100 km/h per arrivare ad un incremento della capacità autostradale. Tra Trento e Rovereto sud, in carreggiata sud, sarà anche attivata la corsia dinamica, pronta da qualche anno ma finora mai impiegata a fondo. La variazione dei limiti di velocità nel tratto tra Egna/Ora e San Michele sarà invece applicata in funzione della necessità di ridurre le emissioni di azoto prodotte dal traffico, mentre in corrispondenza delle città di Bolzano, Trento e Rovereto si punterà, in caso di perturbazioni del traffico, ad una gestione delle informazioni e del traffico coordinata con le amministrazioni comunali: i pannelli a messaggio variabile, in autostrada, comunicheranno quali sono i percorsi consigliati per gli accessi in città e i tempi di percorrenza previsti sulle strade statali.

«L’aspetto più innovativo del progetto – ha precisato il direttore tecnico generale di A22, Carlo Costa – consiste nello sviluppo di un modello previsionale delle condizioni viabilistiche, ambientali e meteorologiche, grazie al quale sarà possibile prendere decisioni che porteranno ad una gestione ottimale dei flussi di traffico e alla conseguente riduzione degli impatti ambientali da esso derivanti  in una zona particolarmente sensibile come quella alpina».

L’amministratore delegato di A22, Walter Pardatscher, ha precisato che «dal mese di febbraio del prossimo anno sarà attivata un’intensa attività di monitoraggio non solo in termini di benefici ambientali, ma anche d’impatto sociale delle misure adottate; a questo proposito sarà attivata una campagna informativa indirizzata alla popolazione, alle categorie economiche e gli enti locali delle aree coinvolte nella sperimentazione». 

Il progetto ha registrato l’attenzione dei responsabili dell’ambiente dei territori attraversati: per l’assessore allo sviluppo del territorio, ambiente ed energia della Provincia di Bolzano, Richard Theiner, «questo progetto è un importante tassello che la Provincia di Bolzano vuole inserire nel puzzle dei provvedimenti necessari a ridurre l’inquinamento atmosferico, tutelare la salute di molti concittadini e proteggere il nostro ambiente riducendo al minimo gli effetti negativi sugli utenti». «Il progetto “BrennerLEC” – ha sottolineato l’assessore alle infrastrutture e all’ambiente della Provincia di Trento Mauro Gilmozzi – rispecchia appieno le volontà espresse dalle politiche intraprese in tale ambito dalla Provincia Automa di Trento volte a migliorare la sostenibilità ambientale del trasporto, attraverso la riduzione delle emissioni».

Attenzione anche da parte del ministero per le infrastrutture: per il direttore generale della struttura per la vigilanza sulle concessioni autostradali, arch. Mauro Coletta, «la sperimentazione che condurrà Autobrennero è molto interessante e non escludo che si possa riproporre quanto si prova in questo frangente anche in altre realtà critiche, come il “Passante” di Bologna».

Gli interlocutori di Autostrada del Brennero, nell’ambito del progetto BrennerLEC saranno sia nazionali che internazionali: il Ministero dell’Ambiente, il Ministero dei Trasporti, l’EUREGIO, ASFINAG e le ARPA del Veneto, della Lombardia e dell’Emilia Romagna.

In una seconda fase del progetto saranno elaborate delle linee guida per estendere le misure adottate anche all’intero asse autostradale internazionale del Brennero, Kufstein‐Affi (Alpine BLEC), in collaborazione con ASFINAG.

Il progetto è già partito lo scorso settembre con l’allestimento delle infrastrutture e le apparecchiature necessarie ad eseguire le sperimentazioni e a monitorarne gli effetti, e si concluderà ad aprile 2021. 

Il progetto è sicuramente interessante per le sue ricadute teoriche, ma gran parte delle sue conclusioni sono già parzialmente note, visto che un’ampia fetta delle emissioni inquinanti di ossidi di azoto e particolati sono legate a doppio filo con il volume del traffico e le sue modalità di scorrimento (più fluido è, meno emissioni ci sono), così come il fatto che la velocità è determinante per il livello delle emissioni inquinanti. Alla base del problema c’è il fatto che la politica ha sempre impedito un serio potenziamento dell’A22, un tracciato internazionale concepito negli anni Sessanta dello scorso secolo fondamentale per i collegamenti tra Nord e Sud Europa, mantenuto artatamente a sole due corsie di marcia, quando ne sarebbero da tempo indispensabili tre, almeno fino a Bolzano (da Verona a Modena il progetto è in fase di realizzazione; da Verona a Bolzano c’è la cosiddetta “corsia dinamica”, che trasforma la corsia di emergenza in corsia di marcia normale in caso di necessità). 

C’è poi il fatto di come fare rispettare su circa 90 chilometri di tratta sperimentale l’abbassamento del limite di velocità da 130 a 100 km/h: già oggi, su Autobrennero, in mancanza del sistema automatico di rilevamento della velocità “Tutor”, a velocità limite è facile vedersi superare da molti veicoli che sfrecciano ben oltre i 130 km/h. I controlli della Polstrada sono quelli che sono e il tentativo di limitare la velocità per ridurre l’inquinamento è tutto da dimostrare nella sua applicabilità reale, tanto più in presenza del fatto che a fronte di una velocità commerciale minore (e tempi di percorrenza superiori) il prezzo del pedaggio rimane invariato. 

Oltre al “BrennerLEC”, i vertici di A22 hanno presentato anche il rinnovato casello di Rovereto Nord, che è stato ammodernato ed ampliato con nuove piste di uscita per facilitare il flusso di ingresso e di uscita dall’autostrada.A22 panoramica stazione Rovereto nord