Il duo Alina Pogostkina (violino) e Tamara Stefanovich (pianoforte) alla Società Filarmonica di Trento

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Filartn Pogostkina stefanovich
Interessante programma spaziante da Janáček a Prokofiev passando per il romanticismo di Brahms

 

Filartn Pogostkina stefanovichInteressante appuntamento musicale con il duo Alina Pogostkina (violino) e Tamara Stefanovich (pianoforte) venerdì 25 novembre (ore 20.45) per il calendario dei concerti della Stagione 2016 della Società Filarmonica di Trento.

Nata a San Pietroburgo nel 1983 Alina Pogostkina si è trasferita ancora giovanissima in Germania, dove ha studiato alla “Hanns Eisler” Music Academy di Berlino. La vittoria prima al Concorso per violino Louis Spohr (1997) e quindi allo Jean Sibelius (2005) l’ha immediatamente proiettata nel vertiginoso giro concertistico internazionale. A contatto con direttori quali Vladimir Ashkenazy, Gustavo Dudamel, David Zinman, Paavo Järvi, Robin Ticciati e orchestre come la Deutsches Symphonie Orchester Berlin, Scottish Symphony Orchestra o Philharmonique de Radio France ha raffinato il proprio stile, ora ben caratterizzato per appassionate articolazioni, impetuosi virtuosismi, eleganza di timbro ottenuto anche grazie a un violino firmato nel 1709 da Antonio Stradivari. La passione per la musica da camera, praticata con Yuri Bashmet, Reto Bieri, Menahem Pressler, Gidon Kremer e Joshua Bell, l’ha avvicinata alla musica contemporanea che frequenta abitualmente e con passione. Recenti sono le sue esecuzioni e registrazioni riservate a opere di Jörg Widmann e Pēteris Vasks.

Oggi Alina Pogostkina si sente in particolare sintonia con la pianista jugoslava Tamara Stefanovich anch’ella vicina alla musica contemporanea e da anni ormai proiettata nello stesso mondo di Alina spesso frequentato insieme: Carnegie Hall di New York, Philharmonie di Berlino, Suntory Hall di Tokyo, Royal Albert Hall o i festival internazionali di Lucerna e La Roque d’Anthéron. La Stefanovich divide la propria professione fra l’attività di solista e camerista ed è docente alla Hochschule für Musik di Colonia dove aveva iniziato a studiare.

«Il finale richiede una dolce serata di pioggia per dare la necessaria atmosfera» scriveva Brahms nel giugno 1879 all’amico Billroth in merito alla sua Sonata per violino op. 78, svelandone così il moto d’ispirazione, il suo Regenlied op. 59 (“canzone della pioggia”) su testo del poeta K. Groth. La “Regensonate” entusiasmò e commosse particolarmente Clara Schumann, per l’intima dedica a suo figlio Felix, scomparso prematuramente pochi mesi prima: «dopo il primo movimento incantevole, e il secondo, puoi immaginare il mio piacere quando nel terzo ho ritrovato la mia melodia, così ardentemente amata! […] La mia penna è incapace, ma il mio cuore batte per te di emozione e gratitudine, e in spirito ti stringo la mano». La Sonata op. 78 è un lavoro nostalgico e meditativo, «poco adatto alla sala da concerto», come notò il critico Hanslick. Coincide inoltre con il periodo di composizione del celebre Concerto per violino, un’importante fase di riflessione sulle potenzialità espressive dello strumento condotta assieme all’amico violinista Joachim.

Similmente, anche dietro alla Sonata n. 1 op. 80 di Prokofiev c’è un grande interprete: la parte per violino fu composta tra il 1938 e il 1946 con il celebre David Ojstrach, dedicatario e primo interprete di quest’opera. Il violinista ricorda che Prokofiev voleva che alcuni passaggi risuonassero “come il vento in un cimitero”, un’allusione al clima di terrore e repressione del regime di Stalin, che aveva fatto arrestare e uccidere molti colleghi e amici della loro cerchia.

Anche la Sonata per violino di Janáček si colloca in anni tormentati: fu iniziata nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, subendo diverse revisioni fino alla sua pubblicazione nel 1922. Una pagina inquieta, al cui ascolto pare “percepire i clangori dell’acciaio affilato” che echeggiavano nella mente del compositore come del resto nel paesaggio sonoro di questo triste capitolo di storia.

 

Programma

 

L. Janáček (1854-1928)

Sonata per violino e pianoforte

Con moto – Ballada – Allegretto – Adagio

 

J. Brahms (1833-1897)

Sonata n. 1 op. 78 in Sol magg.

Vivace ma non troppo – Adagio – Allegro molto moderato

 

S. Prokofiev (1891-1953)

Sonata n. 1 op. 80 in fa min.

Andante assai – Allegro brusco – Andante – Allegrissimo. Andante assai, come prima