Nominato il commissario di Forza Italia a Padova: è l’ex sindaco di Brescia Adriano Paroli

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adriano paroli ex sindaco brescia commissario FI Padova
«Sono qui per ascoltare e rimediare ad una delicata fase che sta vivendo il partito»

 

adriano paroli ex sindaco brescia commissario FI PadovaIl “niet” dei due consiglieri azzurri del comune di Padova che hanno aiutato le sinistre a silurare dopo solo due anni l’esperienza del primo sindaco leghista della città è costato il commissariamento del partito disposto direttamente dal coordinatore nazionale. Puntuale, il commissario Adriano Paroli, 54 anni, ex sindaco di Brescia, ex deputato, ha illustrato le sue modalità di azione per traghettare Forza Italia dalla difficile situazione che ha innescato la caduta dell’ormai ex sindaco Massimo Bitonci.

«Sono qui per ascoltare e capire la situazione senza soffermarmi alla prima impressione. Nei prossimi giorni incontrerò tutti, anche i due consiglieri comunali che hanno causato la rottura. E’ evidente che il mio partito a Padova sta vivendo una fase delicata causata dall’esistenza di posizioni che non collimano – ha detto Paroli -. Bitonci lo conosco ed è persona stimata e capace. La giunta sua ha fatto buon lavoro a Padova, città che merita tutto l’impegno di Forza Italia, che può essere se non indispensabile molto importante per la politica amministrativa».

Per Paroli «è evidente che la gravità della situazione padovana è all’attenzione di Forza Italia e del presidente Berlusconi, che quando è stato informato della caduta dell’amministrazione Bitonci non l’ha presa bene, per usare un eufemismo. Padova è una città importante – ha continuato – qualcuno aveva evidenziato la coincidenza delle dimissioni dei consiglieri con altri eventi nazionali, cosa che aveva fatto nascere dei dubbi sul fatto che l’origine del progetto venisse da fuori Padova. Non è così, Berlusconi non ha nulla a che fare con quanto accaduto. Tanto che si sono presi provvedimenti nel giro di poche ore nei confronti di chi ha fatto saltare l’alleanza».

Paroli capisce l’alzata di scudi dell’alleato leghista che ora minaccia di tenere gli azzurri fuori dalla nuova coalizione che la prossima primavera si confronterà con grillini e arcipelago della sinistra: «la reazione della Lega Nord è più che comprensibile, è una reazione normale. Non dispero però di poter ricostruire l’alleanza tradizionale che ha permesso anche a me di fare il sindaco e permette amministrazioni in Regioni come il Veneto e la Lombardia. Il solco tradizionale nel quale Forza Italia vuole lavorare è questo. Non pensiamo ad alleanze alternative. Siamo fedeli e leali a questa alleanza – ha aggiunto -, poi le difficoltà si superano spero con intelligenza e buon senso». Proprio quello che è mancato agli ormai due ex consiglieri azzurri e al loro coordinatore comunale.