Emilia Romagna sbloccati 10,6 milioni di euro per portare la banda ultralarga in 96 comuni rurali e di montagna

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Caselli: «rilanciare l’agricoltura di montagna, spesso penalizzata da difficili condizioni ambientali». Donini: «nuove opportunità di crescita con la realizzazione dell’Agenda digitale, entro il 2020 coperto l’intero territorio dell’Emilia-Romagna»

 

internet banda ultra larga cavo fibra otticaLa Montagna va in Rete. La Giunta regionale dell’Emilia Romagna ha sbloccato oltre 10,6 milioni di euro di fondi europei per completare entro il prossimo quadriennio la copertura con la rete Internet ultraveloce del territorio rurale e in particolare di quello appenninico.

Il programma di infrastrutturazione digitale interessa 96 comuni (si tratta di interventi per collegare 33 municipi e 83 aree produttive) di cui 21 nella provincia di Bologna. Si tratta di: Fontanelice, Vergato, Marzabotto, Casalfiumanese, Borgo Tossignano, Loiano, Monghidoro, Castel Del Rio, Grizzana Morandi, Castel d’Aiano, Camugnano, Castiglione dei Pepoli, Gaggio Montano, Monterenzio, San Benedetto Val di Sambro, Monzuno, Castel di Casio, Porretta Terme e Granaglione (fusi nel Comune di Alto Reno Terme) e Savigno (che fa parte del  Comune di Valsamoggia).

Nel resto della regione, i comuni interessati sono 20 nella provincia di Parma, 10 in quella di Piacenza, 13 in quella di Reggio Emilia, 5 in quella di Rimini, 11 in quella di Modena, 11 in quella di Forlì-Cesena, 2 in quella di Ravenna e 3 in quella di Ferrara.

I 10,6 milioni rappresentano la prima tranche di una dotazione finanziaria complessiva di circa 49,6 milioni che la nuova programmazione 2014-2020 del Programma regionale di sviluppo rurale (Psr) ha espressamente destinato all’implementazione delle infrastrutture digitali nelle aree rurali non ancora raggiunte delle reti in fibra ottica, con priorità – appunto – per quelle dell’Appennino. Un territorio dove praticare l’agricoltura spesso significa essere penalizzati da costi più elevati a causa di condizioni ambientali difficoltose. Un intervento che si inquadra nell’attuazione del piano dell’Agenda digitale regionale, che attraverso l’investimento di 255 milioni di euro tra risorse statali, regionali e comunitarie porterà entro il 2020 la banda ultra larga a 30 Megabit per secondo e a 100 Megabit per secondo rispettivamente nel 100% e nell’85% del territorio dell’Emilia-Romagna.

«Quella di montagna – sottolinea l’assessore regionale all’agricoltura, Simona Caselli – è un’agricoltura di grande qualità, che dà prodotti tipici eccellenti. Senza dimenticare il ruolo degli agricoltori come “custodi” del territorio, per ridurre il rischio idrogeologico e contrastare l’abbandono di aree vitali per la nostra regione. È pertanto strategico investire in queste zone, sia per rendere più agevole il fare impresa, sia per favorire una maggiore competitività delle aziende agricole».

«Questa iniziativa – aggiunge l’assessore regionale all’agenda digitale, Raffaele Donini – rientra nelle molteplici azioni dell’Agenda digitale dell’Emilia-Romagna e si inquadra in una strategia di ampio respiro per creare nuove opportunità di crescita e sviluppo per l’intero territorio regionale e migliorare l’accessibilità ai servizi digitali più avanzati».

L’intervento nei 96 comuni sarà realizzato da Lepida SpA, società “in house” della Regione per la progettazione e realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione e dei servizi informatici di ultima generazione, nelle cosiddette “aree bianche”, cioè quelle dove gli operatori privati non investono per scarsa redditività. In particolare, Lepida interverrà per estendere la rete delle dorsali. I lavori di installazione delle infrastrutture digitali, già appaltati alle ditte esecutrici, partiranno all’inizio di dicembre in base ad  un cronoprogramma approvato nel maggio scorso dalla Giunta regionale. La seconda tranche di 39 milioni di euro di fondi del Psr sarà invece utilizzata per la realizzazione, a partire dal 2017, da parte di un concessionario che verrà selezionato da Infratel Italia, società in house del ministero dello Sviluppo economico, degli interventi necessari per l’accesso alla banda ultralarga di case, imprese e servizi pubblici. L’intero programma sarà appunto completato entro il 2020.

Quest’ultimo intervento fa seguito a quello già realizzato nel 2015 grazie ad uno stanziamento di 8,5 milioni di euro del vecchio Psr 2007-2013 che portato alla posa di 250 chilometri di cavo in fibra ottica suddivisi in 16 tratte in ulteriori 33 comuni appenninici dell’Emilia-Romagna.