Tosi: «fermare l’operazione “Mare Nostrum” che si è trasformata in un taxi per profughi e clandestini»

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Il segretario di Fare! si accorge della realtà e chiede a Renzi un deciso cambio di rotta. «No alle requisizioni delle proprietà private per l’alloggiamento di profughi e clandestini»

 

flavio tosi 1Cambio di rotta per una delle stampelle del Governo Renzi a Roma: il segretario e fondatore di Fare!, il sindaco di Verona Flavio Tosi, si è accorto (in grave ritardo) di quanto succede ogni giorno nelle realtà del Veneto e di tutt’Italia, oltre che sulle coste libiche.

«L’operazione “Mare Nostrum” è ormai diventata un servizio taxi per profughi o clandestini, va fermata: doverosi i salvataggi umanitari nelle nostre acque territoriali, ma andare con le motovedette addirittura in acque libiche, come spesso accade, significa aver organizzato un servizio taxi e di fatto incentivare le partenze» sbotta Tosi affermando una doverosa realtà che da mesi chiedono di cambiare tutti gli esponenti del centro destra all’opposizione della maggioranza del governo centrale di centro sinistra. 

Gestire così come si è fatto fino ad oggi le operazioni di recupero dei disgraziati che s’imbarcano su imbarcazioni sovraccariche e palesemente inadeguate a navigare perfino nelle acque territoriali libiche senza poi provvedere al loro riporto nella terra libica è decisamente controproducente, oltre che costoso, anche in considerazione del fatto che, una volta svolte tutte le procedure di accertamento, solo uno su cinque dei migranti ha effettivo titolo ad essere considerato un profugo, mentre tutti gli altri non sono altro che dei clandestini che desiderano sbarcare in Europa solo per motivi economici.

Tosi lancia anche un altro monito al Governo Renzi: non essendo lo Stato e il ministero all’Interno riuscito nell’intento di imporre un’accoglienza diffusa. «la soluzione è far sì che i comuni si facciano carico obbligatoriamente di una quota di due o tre richiedenti asilo per mille abitanti, altrimenti si rischia di arrivare a prendere provvedimenti pericolosi per la democrazia come le requisizioni. Se venissero attuate davvero delle requisizioni senza il consenso della proprietà (c’è qualche dubbio nei casi finora accaduti) sarebbe un atto di prevaricazione legalizzata, frutto di un’impostazione postcomunista che uno Stato democratico non deve permettersi». 

Tosi è anche contro l’ospitalità e l’assistenzialismo a senso unico, con frotte di migranti nullafacenti mantenuti dalle comunità locali: «è indispensabile imporre ai richiedenti asilo l’obbligo tassativo, non solo quindi su base volontaria, di svolgere lavori socialmente utili, come ad esempio lo sfalcio dell’erba, sistemare i giardini, pulire le strade. In questo modo costoro ripagherebbero la comunità dell’accoglienza che gli viene offerta e servirebbe ad allentare la tensione: vederne molti, come spesso accade, bighellonare tutto il giorno col telefonino in mano non fa bene a loro, perché si abituano a non far nulla, ed è insultante nei confronti dei cittadini, in primis di quanti versano in condizioni di difficoltà».

Bene il rinsavimento (tardivo) di Tosi, ma una domanda è d’obbligo: fino a quando la pattuglia parlamentare di Fare! continuerà a stampellare una maggioranza sempre più priva di una rotta coerente e condivisa?