Zaia: «vogliamo approvarlo entro fine anno per fare certezze a cittadini e imprese. In sette anni, grazie ai tagli dei vari governi, spesa disponibile ridotta da 500 a 50 milioni di euro»
La Giunta regionale del Veneto ha inviato al Consiglio regionale per l’approvazione il bilancio di previsione 2017-2019. L’intento è quello di approvarlo entro fine anno così da dare agli enti locali, alle imprese e ai cittadini veneti un bilancio chiaro e certo, che possa contribuire più efficacemente anche a far girare l’economia veneta in tempi brevissimi.
«Il bilancio si richiama ai principi che la mia amministrazione ha voluto imprimere alla revisione della spesa regionale – ha osservato il presidente Luca Zaia, presentando le macrocifre del documento –. È un bilancio credibile che, oltre alle spese obbligatorie per il funzionamento della sanità, garantisce la copertura di tutte le poste strategiche su cui la Regione ha preso precisi impegni. Un bilancio, inoltre, sobrio che si allinea alle linee del Defr e dà attuazione al programma di governo 2015-2020».
Zaia evidenzia come «non sfugge inoltre a nessuno che cominciare da inizio anno con un bilancio approvato e non provvisorio significa poter avviare da subito liquidazioni verso creditori. Significa anche poter aprire da subito i bandi in tutte le linee di spesa che hanno copertura: per le imprese, azioni per il turismo, risorse per le scuole paritarie, per la formazione, per il lavoro, per il sociale. Ancora: attivare e dare continuità ai contratti con i forestali e la programmazione per l’agricoltura. Dare al sistema delle Province la copertura garantita dai fondi sulla LR 19/2015. Garantire certezza di risorse agli enti strumentali per operare nel territorio e offrire servizi per i cittadini. Avviare opere, infrastrutture, lavori pubblici, nonché sostenere sport e cultura».
Il bilancio della Regione, con la spesa sanitaria, assomma a circa 13 miliardi così ripartiti: 8,9 miliardi spesa sanitaria; 3,1 miliardi per entrate e partite vincolate e a copertura mutui annualità pregresse sanità e investimenti; 0,9 miliardi entrate a libera destinazione, di cui circa 51 milioni suddivisi nelle politiche dei singoli assessorati. A questi si sommano anche ulteriori stanziamenti tecnici: 2,6 miliardi per partite di giro; 1,5 miliardi per anticipazione liquidità sanità. Il totale complessivo aggregato è pari a 17 miliardi.
Quanto alle varie voci di spesa, il referendum consultivo per l’autonomia del Veneto – modifiche alla LR 15/2014 sono stanziati 12 milioni (somma necessaria a causa della non risposta del Governo alla richiesta delle Regioni Veneto e Lombardia di effettuare tale consultazione in abbinata al Referendum Costituzionale). 8,4 milioni vanno per acquisizione quote Autovie Venete del Comune e Città Metropolitana di Venezia (3,4 milioni) e per la costituzione di una nuova società (Newco) partecipata dagli enti pubblici attualmente soci di Autovie Venete al fine di rilevare la medesima nella gestione della rete autostradale, sita in Veneto e nel Friuli Venezia Giulia, una volta scaduta la concessione in suo favore, considerato che la compagine societaria rispecchierà le proporzioni presenti nel capitale di Autovie Venete (fino a 50 milioni ma in questa sede con copertura per 5 milioni);
oltre 9 milioni per il sistema del sociale/progetti sanitari. 40 milioni per la copertura delle spese per il personale delle Province e per le funzioni delegate in attuazione LR 19/2015 (+ 5 milioni). 31 milioni sono destinati alle scuole paritarie del Veneto – FISM. Aumento delle risorse per la mobilità ferroviaria per quasi 19 milioni di euro (+ 4,7 milioni). 20,5 milioni di euro sono previsti per lo svolgimento delle attività dei lavoratori forestali.
65 milioni (+15 mln) per ciascuno degli anni 2017/2019 per il cofinanziamento dei programmi comunitari (FSE, FESR, FEARS e FEAMP); 26,5 milioni per il sistema della formazione professionale. 73 milioni per la copertura della anticipazione della liquidità per la sanità. 78,8 milioni per le spese di funzionamenti enti strumentali della Regione. 27 milioni per i fondi obbligatori previsti dal dlgs 118/2011. 51 milioni per le politiche dei singoli assessorati (vedi tabella sotto. A queste si sommano le spese per il personale, per il funzionamento della Regione, per i mutui e i leasing, fondi cogestiti fino ad arrivare ai complessivi 928 milioni.
Le risorse a disposizione per scelte allocative ascrivibili a ciascun assessorato sono diminuite progressivamente. La dotazione finanziaria per spesa discrezionale ha subito nell’ultimo quinquennio una drastica riduzione, infatti, si è passati da 491 milioni di euro del 2010 a circa 51 milioni di euro per l’esercizio 2017. A tale risultato, si è giunti per un concomitante verificarsi di due elementi: la riduzione delle entrate regionali a libera destinazione, in particolare per i tagli ai trasferimenti costantemente praticati dai diversi governi succedutisi nel periodo, che sono passate nel periodo 2010-2017, da circa 1.617 milioni di euro 928 milioni di euro, come esplicitato nella tabella seguente. Da osservare che il dato 2016 considera una particolarità non ripetibile riguardante gli accertamenti su bolli auto non pagati, pari a due annualità 2013 e 2014 e non su un solo anno. A questo s’aggiunge l’irrigidimento e l’aumento della spesa non sanitaria, che ha dovuto scontare i seguenti elementi: acquisizione forzata (Delrio) del personale delle Province e spese di funzionamento (40 mln); fondi di accantonamento resi obbligatori dal d.lgs. 118/2011 (27 mln); riversamento sul bilancio ordinario di spese di provenienza sanitaria, quali in primis l’accollo dei debiti Ulss per ammortamenti non sterilizzati 1999/2010 (73 mln); riversamento sul bilancio ordinario di spese di provenienza sanitaria, quali in primis l’accollo dei debiti Ulss per ammortamenti non sterilizzati 1999/2010 (73 milioni).
Con 51 milioni di euro saranno finanziati i temi strategici compresi nelle disponibilità dei singoli assessorati: fondo per i Grandi eventi (circa 800.000 euro); 4 milioni per le fusione/unioni dei comuni in continuità con le politiche attivate lo scorso anno; oltre 3 milioni per politiche legate al turismo, dalla promozione economico fieristica, alla valorizzazione del turismo veneto, nonché lo sviluppo dei prodotti turistici e la valorizzazione delle pro-loco; mantenimento della rete di Alzheimer e della disostruzione pediatrica per complessivi 350.000 euro in continuità con gli anni scorsi; cultura e sport, confermati i dati usciti dalla Giunta lo scorso anno per complessivi per oltre 6 milioni; 1,3 milioni per interventi di sicurezza sul territorio; 2,5 milioni per la parità scolastica a favore delle famiglie degli alunni frequentanti il sistema scolastico di istruzione; oltre 1,5 milioni per gli edifici scolastici; 1,5 milioni per i tavoli blu legati al mondo della pesca; circa 1 milione per l’accesso al credito delle imprese agricole (crisi del latte).
Per gli investimenti con copertura da indebitamento per complessivi 75 milioni nel triennio 2017/2019 sono così ripartiti: 20 milioni del 2017 lavori pubblici e per infrastrutture (tra cui 5 milioni per la SR 10 a cui si aggiungono 15 milioni nel 2018 e 20 milioni nel 2019 per la SR10 per un complessivo pari a 40 milioni per la SR10); 20 milioni per la prevenzione e la riduzione del rischio idraulico e idrogeologico.