Raccolta rifiuti in Veneto; aumenta la differenziata e cala la produzione totale

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rifiuti raccolta differenziata vignetta
Bottacin: «la Regione si conferma leader a livello nazionale»

 

rifiuti raccolta differenziata vignettaNel 2015, la produzione totale di rifiuti in Veneto è stata pari a 2.191.075 tonnellate, in diminuzione del 2,2% rispetto al 2014, mentre cresce la differenziata. Si sono così confermati i risultati positivi, in linea con gli obiettivi e con le previsioni del Piano di gestione dei rifiuti.

I dati del rapporto sulla produzione e la gestione dei rifiuti urbani sono stati presentati da Arpav e Regione a Venezia. Nel dettaglio, la produzione pro capite, tra le più basse a livello nazionale, è calata del 2% ed è pari a 445 kg (488 kg media nazionale) per abitante l’anno (1,22 kg per abitante al giorno), nonostante i 63 milioni di presenze turistiche. 

«Nel Veneto dove non c’è pressione turistica – ha sottolineato il direttore di Arpav, Nicola Dell’Acqua – il dato si stabilizza sotto i 300 kg per abitante l’anno». Il costo pro capite del sistema di gestione è di 137 euro ad abitante, contro una media nazionale di 160-170 euro. La raccolta differenziata ha raggiunto il 66%, al netto degli scarti, per oltre un milione e mezzo di rifiuti raccolti con questa modalità, superando così, come avviene già da cinque anni, l’obiettivo del 60% previsto dalla legge 296/2006. 

In 173 comuni, pari al 28% della popolazione, è stato superato il 76% di raccolta differenziata, fissato dal Piano regionale per il 2020 e nell’84% dei comuni (71% della popolazione) è stato già conseguito l’obiettivo del 65% stabilito dalla normativa nazionale per il 2012. La provincia di Treviso è la più virtuosa, con l’82% di raccolta differenziata, con la sola provincia di Venezia che si ferma sotto la soglia del 60% (59,8%), previsto dalla legge nazionale per il 2011. Sono quasi 690.000 le tonnellate di frazione organica raccolta (pari al 31% del rifiuto totale prodotto) e nel 2015 sono state prodotte e commercializzate circa 250.000 tonnellate di compost di qualità. 641.000 le tonnellate (29% del rifiuto totale prodotto) di frazioni secche riciclabili raccolte e 126.000 (6%) le tonnellate di altre frazioni recuperabili. 185.000 tonnellate di rifiuto urbano (8%) sono state destinate direttamente a recupero energetico nei due impianti di termovalorizzazione e 119.000 tonnellate di rifiuto urbano sono state avviate nelle nove discariche attive in Veneto. 

«Anche quest’anno – ha commentato l’assessore regionale all’ambiente, Gianpaolo Bottacin – il Veneto si conferma leader a livello nazionale. E i dati sono ancora in miglioramento, sia per la raccolta differenziata, che aumenta, che per il rifiuto prodotto, che cala: i dati ci dicono che in Veneto è cambiata la cultura ambientale, sia dei cittadini, che degli amministratori, che di tutti i soggetti coinvolti in campo ambientale. E’ per questo che chiedo una premialità nei confronti del Veneto e sono preoccupato che, col referendum, la materia ambientale possa diventare esclusivamente statale, perché livellare tutto a livello nazionale significa tornare indietro, non solo come Regione, ma anche per i cittadini e il tessuto imprenditoriale del Veneto. Se succedesse il Veneto tornerebbe indietro di anni. Noi siamo invece dell’idea che ci debba essere meno Stato dove c’è virtuosità e più Stato dove la virtuosità non c’è». 

I dati sono positivi anche considerando le difficoltà incontrate da Venezia e dai comuni turistici caratterizzati da intensi flussi stagionali. Le realtà locali che hanno fatto registrare la percentuale di raccolta differenziata più elevata sono tutte trevigiane: per la fascia fino a 5.000 abitanti il comune di Castelcucco (89,6%), fino a 15.000 ab. Caerano S. Marco (86,6%), fino a 50.000 ab. Preganziol (85%) e oltre 50.000 ab. Treviso (82%). I dati complessivi sono ampiamente in linea con gli obiettivi del Piano regionale di Gestione dei rifiuti approvato nel 2015 che prevede il raggiungimento del 76% di raccolta differenziata nel 2020, soglia già superata da 173 comuni. Sono 502 su 579 i comuni veneti che hanno adottato sistemi di raccolta “porta a porta”. Le condizioni che hanno permesso questi risultati sono la diffusione della raccolta a domicilio delle frazioni riciclabili, in particolare la frazione organica, l’elevata presenza nel territorio di centri di raccolta, il notevole sviluppo dell’industria del recupero, le tariffe per il servizio proporzionali alla quantità di rifiuti prodotti, la diffusione del compostaggio domestico. La totalità delle frazioni raccolte in maniera differenziata è destinata al recupero, mostrano un quadro che allinea la Regione del Veneto con gli obiettivi della cosiddetta “economia circolare”, prevista dalle strategie dell’Unione Europea, in cui la materia viene costantemente riutilizzata, permanendo il più possibile all’interno del ciclo economico. 

Bottacin ha messo in rilievo anche l’attività di controllo realizzata dall’ARPAV e la collaborazione con il nucleo dei Carabinieri del NOE, precisando che sono ancora presenti sul territorio situazioni di criticità ereditate dal passato che richiedono comunque interventi non facili e risorse per essere risolte.