Referendum costituzionale, autonomisti trentini divisi tra Sì e No

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Il Nuovo Trentino Nuovo Tirolo (a favore del No) critica il Patt (a favore del Sì) per «incoscienza politica»

 

referendum costituzionale si noLa politica trentina ed in particolare la parte che si riconosce nell’autonomismo si spacca sull’indicazione di voto al referendum costituzionale del 4 dicembre.

Galeotto è stato il foglio di partito del Patt in distribuzione in questi giorni che contiene un appello dei vertici di partito a votare “Sì” alla riforma costituzionale che dovrà essere votata dai cittadini al referendum del prossimo 4 dicembre. Un appello che ha fatto scattare la reazione rabbiosa del movimento autonomista “Nuovo Trentino Nuovo Tirolo – Freiheitliche”. 

«Le pagine in questione sono scritte su presupposti falsi: il Patt sta commettendo un errore storico che noi tutti pagheremo magari proprio per il voto favorevole di quelle migliaia di persone convinte da questo libricino del tutto fuorviante», commenta Michele Bella, segretario politico del movimento. Secondo l’Obmann di Freiheitliche, «queste pagine appartengono al mondo delle favole. Innanzitutto il principio dell’intesa è in realtà debole e di sicuro non così forte come messo nero su bianco dal Patt. Dunque non è vero che fino alla revisione degli Statuti d’autonomia restino in vigore le norme dell’attuale Costituzione. Per cominciare perderemo le “maggiori forme d’autonomia” che abbiamo assunto in diverse materie grazie alla “Clausola di maggior favore” del 2001». Per Bella questo non è tutto: «non solo, anche l’introduzione dei principi dell’unità economica e giuridica della Repubblica e dell’interesse nazionale all’interno della cosiddetta “Clausola di supremazia della legge statale” potranno essere utilizzate contro le Autonomia speciali tramite la giurisprudenza della Corte Costituzionale».

Intanto il Patt si concentra sulla riforma dello Statuto di autonomia speciale. Si intitola “La Consulta” il libello di 40 pagine pubblicato dal gruppo consiliare del Partito autonomista trentino tirolese (Patt) e curato dal consigliere-storico (e rinviato a giudizio per voto di scambio preelettorale) Lorenzo Baratter, per offrire ai cittadini una sorta di vademecum dell’iter per la riforma dello Statuto di Autonomia del Trentino-Alto Adige, avviato in Trentino dalla legge provinciale 1 del 2016 che ha istituito la Consulta, organismo composto da 25 membri, al quale è affidato il compito di revisione dell’ultima versione dello Statuto che risale al 1977. Anche a Bolzano è in atto un processo parallelo con la Convezione per la riforma dello Statuto. 

«Noi spieghiamo la legge e come funziona il percorso partecipativo – ha spiegato Baratter – e perché storicamente siamo arrivati alla decisione di riformare lo Statuto, così mettiamo a disposizione dei cittadini uno strumento semplice e pratico che si può ritirare nella sede del nostro gruppo consiliare. Ora siamo a metà della prima parte del lavoro, quella che riguarda il compito della Consulta, che dura complessivamente 120 giorni e che è partito a settembre scorso – ha aggiunto – dopo il quale si avvierà il percorso partecipativo che è la parte più delicata e più importante che dura 180 giorni. Alla fine di questa partirà la terza fase di 120 giorni in cui la Consulta deve tirare le fila di quello che è stato raccolto nella fase partecipativa: l’auspicio è che si riesca a terminare il processo all’interno di questa legislatura».