I dati rilevati dall’ASTAT da un’indagine su 5.000 persone
Il gioco d’azzardo rappresenta un problema serio e comporta ripercussioni sia a livello familiare, che lavorativo e sociale. L’Istituto di Statistica della provincia di Bolzano (ASTAT) ha svolto un’indagine approfondita riguardo alla diffusione del gioco d’azzardo ed alle sue conseguenze sociali.
I risultati di questa indagine effettuata online ed al telefono su 5.000 persone con un totale effettivo di 2.305 questionari validi (pari al 49%) sono stati presentati a Palazzo Widmann dall’assessora provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, dal direttore dell’ASTAT, Fabio Bonifaccio, dai collaboratori scientifici, Stefano Lombaro e Francesco Gosetti, Christa Ladurner, del Forum prevenzione, Bettina Meraner, vice primario del Servizio dipendenze SERT di Bolzano ed Helmut Zingerle, direttore del Centro terapeutico di Bad Bachgart.
Dalla rilevazione emerge che il fenomeno in provincia di Bolzano è abbastanza diffuso. In sostanza i giocatori patologici, in base all’indagine svolta dall’ASTAT, sono un numero compreso tra le 3.600 e le 7.500 persone, pari ad un intervallo compreso tra l’1,3% e l’1,8% della popolazione. Sommando a questi altri 12.000 giocatori definiti “problematici” si arriva complessivamente ad una percentuale estimata al 4,1% di giocatori eccessivi.
Al fine di stimare la quota di giocatori patologici e problematici, sono state impiegate alcune variabili. Le domande poste compongono una scala che si orienta ai criteri del Manuale diagnostico e statistico dell’Associazione Americana di Psichiatria (DSM-IV; APA, 1994); tale scala prende in considerazione più gli aspetti psicologici e comportamentali (per esempio sensi di colpa e perdita di controllo) che la frequenza di gioco, pur presente.
Considerando le attività di gioco svolte negli ultimi 12 mesi, circa 156.000 altoatesini giocano al “gratta e vinci” e, di questi, oltre 15.000 vi giocano con cadenza settimanale; questo è di gran lunga il gioco più diffuso. Al secondo posto, tra i giochi preferiti dagli altoatesini, troviamo il Lotto/Superenalotto, giocato da circa 55.000 persone l’anno. Si collocano sopra i 10.000 giocatori annui anche lotterie nazionali, casinò, totocalcio, “win for life” e giochi di carte vari (poker e black jack esclusi); circa 10.000 altoatesini effettuano speculazioni di borsa. Alle slot-machine giocano attualmente oltre 8.000 altoatesini; di questi circa 1.500 a cadenza quantomeno settimanale. Meno diffusi sono i giochi online: al primo posto i giochi di carte online con oltre 4.000 “appassionati”, poi gratta e vinci online e slot-machine online; dadi e scommesse di ippica online sono quasi inesistenti.
Mettendo assieme comunque tutti i tipi di gioco online si arriva a circa 8.000 persone che hanno questa abitudine (il 2% degli abitanti). Focalizzando l’analisi sui giocatori problematici o patologici, si nota come alcuni giochi abbiano un numero notevole di giocatori assidui (cadenza settimanale o quotidiana); oltre a gratta e vinci e lotto, slot-machine, scommesse sportive (ippiche e non) e slot-machine online raggiungono o superano i 1.000 giocatori “assidui”.
Anche videopoker e giochi di carte online superano la soglia dei 500 giocatori assidui. Si noti che ai videopoker ed alle slot-machine online giocano più giocatori patologici che “non a rischio”.
Nessun gioco ha una percentuale di giocatori più alta tra le femmine che tra i maschi; il maggior equilibrio di genere lo troviamo sul gioco più diffuso: il gratta e vinci. Molto “maschili” risultano: totocalcio, giochi di carte, scommesse sportive e speculazioni di borsa. Anche tra i giocatori “accaniti” (chi gioca settimanalmente o più) la predominanza è maschile in tutti i giochi.
Stocker ha sottolineato l’importanza dello studio svolto dall’ASTAT e la convinzione che sia necessario agire su tre piani per arginare il problema delle ludopatie. In primo luogo è importante, secondo l’assessora, intervenire nel campo della prevenzione a tutti i livelli, in secondo luogo vi è il trattamento delle dipendenze sia in strutture ambulatoriali che ospedaliere ed infine la Provincia ha deciso di intervenire in maniera incisiva sotto il profilo dei divieti ampliando progressivamente le zone in cui non è possibile aprire sale giochi o proibendo l’installazione delle cosiddette “macchinette mangiasoldi” nei bar e nelle tabaccherie.
Sia per la prevenzione che per il trattamento vengono messi a disposizione i mezzi finanziari da parte della Provincia che parallelamente agisce, come detto, sul piano legislativo per restringere gli spazi di manovra alle attività che legate al gioco d’azzardo. Da parte degli operatori del settore è stata confermata l’importanza del rilevamento statistico che consente di avere ulteriori strumenti per definire l’attività di prevenzione e di trattamento di questa importante problematica sociale.