Confcommercio Friuli Venezia Giulia: registrato nuovo calo fiducia in Regione

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Nel terzo trimestre gli indicatori delle imprese giù di 0,6 punti. La domanda interna è ancora stagnante

 

frecciagiu graficoTorna a calare, dopo due anni, il clima di fiducia tra le imprese del terziario del Friuli Venezia Giulia nel terzo trimestre 2016: l’indicatore scende a 42,4 dal 43 del trimestre precedente, con un rallentamento della dinamica occupazionale e una riduzione del livello dei ricavi, giudicati in lieve diminuzione rispetto al primo semestre 2016. E’ quanto risulta dall’indagine congiunturale di Format Research sul terzo trimestre (1.536 interviste), commissionata da Confcommercio regionale e illustrata a Udine dal presidente Alberto Marchiori, alla presenza dell’assessore regionale alle attività produttive e vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello.

A destare maggiore preoccupazione è la stagnazione della domanda interna: rispetto al luglio 2015, le vendite sono calate dello 0,2% in valore e dello 0,8% in volume. Flessione imputabile soprattutto ai prodotti non alimentari, frutto di un andamento altalenante della stagione dei saldi, evidenza che spinge il 42% degli esercenti ad auspicare una revisione dell’attuale sistema che li regolamenta. 

In regione a fine 2016, ha spiegato il direttore scientifico della società di ricerca Pierluigi Ascani, si stima la nascita di 5.908 nuove imprese: 4.380 del terziario, 1.528 negli altri settori. Allo stesso tempo, però, si prevede la cessazione di 6.266 imprese: 3.953 del terziario, 2.313 negli altri settori. Il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni è ancora negativo (-358 imprese, +427 nel terziario, -785 negli altri settori) ma la dinamica del fenomeno appare in rallentamento (nel 2015, -606 unità). Il saldo negativo tra iscritte e cessate risulta più marcato nelle province di Trieste (-121) e Udine (-117). A Pordenone la stima è -82, a Gorizia si attesta a -38. 

«Si tratta di una fotografia con dati contrastanti – ha commentato Marchiori – ma con il terziario che continua a trainare faticosamente una ripresa che consideriamo in una fase di frenata; il calo della fiducia, dell’occupazione e soprattutto dei consumi conferma infatti che la realtà economica rimane di sofferenza, perdurando purtroppo fattori negativi come la pressione fiscale e la burocrazia. Questioni che purtroppo, mentre la Regione è impegnata a tutela delle Pmi – ha concluso – il governo non si sforza di risolvere».

«Le risultanze sono alterne – ha commentato Bolzonello – perché da un lato c’è la percezione dei commercianti e dei prestatori di servizio che le cose non stanno migliorando, una percezione negativa che è giustificata dal fatto che i consumi non ripartono. I numeri però – ha aggiunto il vicepresidente – certificano che l’occupazione del settore del commercio e dei servizi è tornata in regione ai livelli pre-crisi e che sul versante del credito ci sono le risposte che ci aspettavamo».