Orchestra Haydn, sulle vette della grande Musica

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Orchestra Haydn volmer 1
Inizia la stagione dei concerti sinfonici dell’Orchestra Haydn con una parata di stelle 

 

Orchestra Haydn volmer 1«Un anno fa, presentando alla stampa la stagione 2015/16 – ha ricordato Daniele Spini, direttore artistico dell’Orchestra Haydn – ricordammo le ultime parole attribuite a Goethe: “Mehr Licht”, “Più luce”, e osammo parafrasare il grande poeta impegnandoci a fare “mehr Musik”, “più musica”. L’abbiamo fatto e continueremo a farlo nella stagione 2016/17, che offriamo al pubblico della nostra regione, rivendicando di far parte del suo panorama un po’ come le Dolomiti, nelle quali si identifica».

Il cartellone 2016/17 spazia attraverso tre secoli, da Bach a tre nuove pagine che saranno scritte appositamente per l’Orchestra Haydn. «Di questa storia – scrive Spini nella nota introduttiva – leggiamo molti fra i capitoli più importanti. Tocchiamo il barocco italiano (con Nicola Porpora) e ci soffermiamo sulla grande stagione del classicismo viennese, con il nostro caro e irrinunciabile Haydn e con tanto Mozart. Apriamo l’Ottocento con Beethoven, e lo proseguiamo con i maggiori romantici, con Brahms, con altri protagonisti della seconda parte del secolo, per concluderlo sul decadentismo prezioso di Fauré, del primo Debussy e del wagneriano belga Guillaume Lekeu, uno dei maggiori talenti della sua generazione, purtroppo morto prematuramente a soli ventiquattro anni nel 1894. Poi il Novecento: l’alba inquieta disegnata da Mahler – nostro “concittadino”, grazie alla Nona Sinfonia creata a Dobbiaco – e la breve oasi fra due guerre orrende in cui fioriscono la maturità di Ravel, la magia orchestrale di Respighi e la modernità intensa di Bartók; poi, il lento e lungo percorso che nella pace ritrovata porta a un mondo sempre più piccolo e unito. Corriamo su e giù per l’Europa: dall’Estonia alla Grecia, dalla Francia alla Russia, dalla Finlandia alla Boemia».

Il programma presenta musiche che parlano di teatro d’opera (come le ouvertures del goldoniano Mondo della luna e di Così fan tutte) e di liturgia (come il Requiem di Fauré), di sinfonismo puro (Haydn, Mozart, Beethoven, Mendelssohn, Schumann, Brahms, Mahler, Šostakovič) e di confronti con la grande letteratura (Don Chisciotte), di canto popolare (o supposto tale: Il corno magico del fanciullo di Mahler) e di mito (sarà interessante conoscere l’interpretazione personale del musicista greco per antonomasia del Novecento, Mikis Theodorakis, del mito antico per eccellenza, ovvero quello di Edipo, che da Freud a Hofmannsthal a Stravinskij ha stuzzicato la fantasia delle grandi menti europee).

Nella prossima stagione saranno presenti direttori e solisti gloriosi, come l’inglese Jeffrey Tate, che guiderà i musicisti della Haydn e i giovani dei Conservatori dell’Euregio (Trento, Bolzano, Innsbruck: un sodalizio già sperimentato con successo nel settembre 2015 a Dobbiaco, con la Settima Sinfonia di Mahler), un grande amico della nostra terra come il violoncellista russo Mischa Maisky, suo conterraneo Arcadi Volodos, che dopo gli strepitosi exploit virtuosistici degli inizi ora si volge verso i grandi classici, e giovani da poco arrivati alla celebrità, come la violinista inglese – di origini italiane – Nicola Benedetti, forte di un contratto con una delle major discografiche, o ancora al principio di una grande carriera, come Stanislav Kochanovsky e la coreana Chloe Mun, vincitrice dell’ultimo Concorso Busoni.

Saranno eseguite novità di compositori illustri come Ivan Fedele e Giorgio Battistelli e di giovani talenti, come Alessio Ferrante, e sarà ospite della prossima stagione anche un’orchestra importante, come la “Verdi” di Milano, che ritorna in Trentino-Alto Adige dopo il grande successo ottenuto col programma Dvořák-Korngold presentato nel novembre 2014.

Garanzia di continuità e di solidità, le quattro presenze del direttore principale, l’estone Arvo Volmer, a cominciare dal 18 ottobre (Bolzano, Auditorium, ore 20.00) e 19 ottobre (Trento, Auditorium, ore 20.30), primo appuntamento della nuova stagione, che presenterà pagine di Beethoven, Pärt e Brahms con una solista d’eccezione, Nicola Benedetti. Classe 1987, scozzese di origini italiane, è senza dubbio la nuova star del violinismo internazionale. Un talento naturale precocissimo, gli studi alla Menuhin School di Londra, lasciati di sua volontà e contro il parere dei genitori, per intraprendere una carriera solistica sin da molto giovane.