Indagine di Confapi Padova. D’Onofrio: «il sistema creditizio rischia i passare da risorsa a zavorra del sistema manifatturiero»
1.418 milioni di euro: a tanto ammonta la differenza tra l’aumento dei depositi negli istituti di credito del territorio padovano e la diminuzione degli impieghi vivi destinati alle imprese, considerando gli ultimi dodici mesi.
Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, ha messo a confronto i principali indicatori del credito della provincia, di fonte Banca d’Italia – Camera di commercio. E il quadro che ne emerge è a dir poco sconfortante. Limitandosi all’ultimo anno e prendendo come riferimento il primo semestre del 2016, il totale dei depositi è salito a 21,886 miliardi di euro, crescendo del 3.2% rispetto ai 21,215 del 30 giugno 2015, con un saldo positivo di 671 milioni. A fronte di questo dato, l’insieme degli impieghi vivi destinati alle imprese continua però a scendere drasticamente: al 30 giugno 2016 ammontavano a 13,996 miliardi di euro, pari a 747 milioni in meno rispetto ai 14,743 dei dodici mesi precedenti (-5.1%). Sommando l’aumento dei depositi al calo degli impieghi vivi si arriva, appunto, a 1.418 milioni di euro.
«Il sistema creditizio rischia di passare da risorsa a zavorra del sistema industriale. A conferma di una tendenza che a Padova è più accentuata rispetto ad altre aree del Paese perché, dove è radicato un sistema più forte di imprese, si sentono di più anche le ferite legate alle contrazioni del credito. La priorità, oggi, deve invece essere quella di sostenere la crescita e, quindi, gli investimenti – commenta Davide D’Onofrio, direttore di Confapi Padova -. Al contrario, ci troviamo ancora una volta a parlare di soldi che potevano essere messi in circolo, liquidità che poteva essere destinata alle aziende e che, all’opposto, è stata fagocitata dagli istituti di credito. Le banche continuano nella loro opera di ricapitalizzazione proprio a scapito delle imprese che, ora, avrebbero particolarmente bisogno di risorse per i propri investimenti e per coprire sofferenze».
Allargando il confronto agli ultimi cinque anni, il bilancio è ancor più avvilente. Nel 2012, il totale degli impieghi vivi ammontava a 17,903 miliardi di euro: 3,907 miliardi più di oggi (-21.8%). E’ come se fosse stato “perso” più di un miliardo all’anno. Tornando al confronto 2015/2016, si può notare come nella provincia di Padova la discesa nei finanziamenti alle imprese sia più contenuta rispetto a quanto si riscontra per il Veneto (-6.4%), ma più accentuata se raffrontata a quella dell’intera Italia (-3%). A livello settoriale rispetto alla stessa data del 2015 è inoltre evidente la contrazione dei finanziamenti nel settore delle costruzioni (-20%) rispetto a quello dei servizi (-2.3%) e al manifatturiero (-3.5%).
«A fronte di questa tendenza ormai in atto da tempo risulta più che mai necessario per gli imprenditori riuscire a cogliere le opportunità di finanziamento che si presentano – conclude D’Onofrio -. Per questo, già nel marzo 2015 abbiamo avviato Confapi Credit, la proposta dell’Associazione per sostenere le imprese nella ricerca di finanza ordinaria e straordinaria, che permette alle aziende di conoscere e monitorare costantemente il proprio stato di salute – fabbisogni effettivi, scelta degli strumenti più appropriati e convenienti, patrimonializzazione e interventi straordinari. Mettiamo a loro disposizione un team di professionisti provenienti dal mondo bancario, della consulenza finanziaria e del controllo di gestione per affiancarle in maniera continuativa. Quello di Confapi Credit è un apporto quanto mai importante oggi, proprio alla luce dell’ennesima contrazione degli impieghi alle imprese».