Il teatro musicale nell’epoca contemporanea
“OPER.A 20.21” è un progetto di respiro nazionale promosso dalla Fondazione Haydn di Bolzano e Trento con lo scopo di valorizzare il teatro musicale contemporaneo e testimoniare la vitalità che anche nel nostro tempo contrassegna l’opera lirica. Ciò senza trascurare capolavori del passato la cui influenza rimane sempre tangibile.
Ideato nel 2015, quale erede delle precedenti singole stagioni liriche dei capoluoghi del Trentino e dell’Alto Adige, “OPER.A 20.21” è affidato alla direzione artistica di Matthias Lošek, già direttore artistico di Wien Modern, uno dei più importanti festival europei di musica contemporanea, fondato nel 1988 da Claudio Abbado.
«Con “OPER.A 20.21” – dichiara Chiara Zanoni, presidente della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento – abbiamo iniziato un nuovo viaggio che è andato ad aggiungersi ai percorsi tradizionali della nostra Orchestra nell’ambito della musica sinfonica. Il nostro intento, con “OPER.A 20.21”, è quello di affiancare agli appassionati di opera lirica un nuovo pubblico, offrendo a tutti la possibilità di scoprire o riscoprire i grandi capolavori del teatro musicale, di ieri e soprattutto di oggi».
Dopo aver ospitato all’esordio un capolavoro quale “Lulu” di Alban Berg e altri importanti lavori del secolo passato quali “Nos” di Dmitrij Šostakovič e l’opera/musical “Trouble In Tahiti” di Leonard Bernstein, “OPER.A 20.21” si appresta ora ad affrontare l’impegno della seconda Stagione, per la quale è stato scelto il titolo di “Love and other Cruelties”, “Amore e altre crudeltà”, filo conduttore di un programma che, fra ottobre 2016 e maggio 2017, offre quattro opere di autori contemporanei, tre delle quali in prima rappresentazione assoluta italiana, e un caposaldo della produzione teatrale di Wolfgang Amadeus Mozart.
«L’amore è la cosa più grande, la più divina che possa capitare a tutti noi. E tuttavia anche la più dolorosa e terribile. L’amore, infatti, è anche causa di dolore, ira, follia, odio, morte – dice Matthias Lošek -. Con la stagione 2016/017 affrontiamo dunque il più grande di tutti i sentimenti, che, parafrasando la massima faustiana, “vuole il Bene e opera (anche) per il Male”. E ancor più della scorsa edizione vogliamo portare all’attenzione del nostro pubblico i grandi autori di oggi, il cui lavoro rispecchia in varie forme la vitalità del teatro musicale contemporaneo. Le storie che questi autori raccontano sono storie nelle quali possiamo o anche non riconoscerci, ma che in ogni caso ci riguardano da vicino e alle quali non è possibile restare indifferenti, talmente sono appassionanti e affascinanti», conclude Matthias Lošek entrando nello specifico del pensiero che lo ha guidato nel disegnare il cartellone.
La Stagione 2016/17 di “OPER.A 20.21” prende avvio il 7 e 9 ottobre al Teatro Comunale di Bolzano con “Written on Skin” (Scritto sulla pelle) di George Benjamin, compositore britannico paragonato per ingegno a Mozart. L’opera, un appassionante intreccio di amore, erotismo, potere e morte, verrà presentata nello spettacolare allestimento del Theater St. Gallen che prevede in palcoscenico oltre 30 comparse, che creeranno insieme una vera e propria scenografia vivente. Direzione musicale di Rossen Gergov. Regia di Nicola Raab.
In prossimità del Natale, il 2 e il 4 dicembre, andrà in scena al Teatro Sociale di Trento “A Christmas Carol”, che il giovane compositore inglese Iain Bell ha scritto riprendendo in modo personale la celebre fiaba di Charles Dickens. “A Christmas Carol” si configura come una “One Singer Opera”: il suo unico interprete, il tenore Mark Le Brocq, coinvolto a Bolzano nella recente produzione di “Lulu” di Alban Berg, sarà protagonista di un autentico tour de force virtuosistico e attoriale, dando voce alla trasformazione di un uomo e alla forza rigenerante dei sentimenti più nobili. Direzione musicale di James Southall. Regia di Polly Graham.
Nel 2017, il 3 e 5 marzo, al Teatro Comunale di Bolzano (Teatro Studio), sarà poi rappresentata “The Raven”, opera di un altro dei maggiori compositori contemporanei, il giapponese Toshio Hosokawa. Per questo suo importante lavoro, Hosokawa ha trasposto in un’originale chiave operistica una delle più famose poesie di Edgar Allan Poe, lasciandosi sedurre anche dal fascino misterioso del “nō”, antica forma di teatro totale che unisce elementi di danza, recitazione, musica e poesia. “The Raven”, eseguita da una formazione strumentale di 12 elementi, pone al centro la figura sciamanica di un mezzosoprano, Abigail Fischer, e una danzatrice, la trentina Alice Raffaelli, i cui movimenti interagiscono con la narrazione della cantante all’interno di uno spazio scenico scarno, concepito dal regista e coreografo Luca Veggetti. Direzione musicale di Yoichi Sugiyama.
Il 1 e il 2 aprile, al Teatro Comunale di Bolzano, sarà quindi la volta di uno dei più celebri titoli del repertorio mozartiano: “Le nozze di Figaro”. Mozart, in collaborazione con il librettista Lorenzo Da Ponte, lo compose nel 1786 prendendosi gioco delle classi sociali della sua epoca che da lì a poco sarebbero state travolte dalla Rivoluzione Francese; il successo fu immediato e dura ancora oggi. Nell’allestimento di Oper Leipzig, il regista Gil Mehmert ha letteralmente catapultato “Le nozze di Figaro” negli anni Sessanta, con tutti i bagliori e gli eccessi del periodo. Direzione musicale di Enrico Calesso.
La Stagione 2016/17 di “OPER.A 20.21” si concluderà al Teatro Sociale di Trento, il 5 e 7 maggio, con “Quartett” di Luca Francesconi: storia di un amore conflittuale, combattuto senza esclusione di colpi fino all’inevitabile tragico finale, “Quartett” ha debuttato nel 2011 al Teatro alla Scala, aggiudicandosi tra l’altro il Premio dell’Associazione dei Critici Musicali Italiani, e da allora ha fatto letteralmente il giro del mondo entrando nel novero della pagine musicali del XXI Secolo più eseguite. A Trento, “Quartett” arriverà nell’allestimento della Royal Opera House di Londra, con la direzione musicale di Patrick Davin e la regia di John Fulljames.