Fecondazione assistita: Sismer assolta perché il fatto non sussiste

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Bologna. È stato il Tribunale di Belluno sabato 17 settembre ad assolvere dall’accusa di corruzione con la formula “perché il fatto non sussiste”, SISMeR, Società Italiana Studi di Medicina della Riproduzione con l’ex responsabile Luca Gianaroli.

SISMeR è difesa dall’avvocato Giovanni Borgna dell’omonimo studio legale in Trieste, mentre Luca Gianaroli è difeso dagli avvocati Claudia Bettiol del foro di Belluno e Gianluigi Lebro di Bologna.

La sentenza è stata emessa nell’ambito del processo in cui l’ex primario del reparto di ginecologia e ostetricia di Pieve di Cadore Carlo Cetera, originario di Cittadella e difeso dall’avvocato Emanuele Fragasso, è stato condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione per induzione indebita a dare o promettere utilità, con la sospensione della pena. Sentenza migliorativa rispetto alle formulazioni di Katjuscia D’Orlando, il Pubblico Ministero bellunese che aveva chiesto la condanna dell’ex primario a nove anni per il reato di concussione.

Accolte invece le tesi della difesa per Luca Gianaroli e SISMer, la società bolognese specializzata in fecondazione assistita che dalla fine degli anni ’90, attraverso una convenzione più volte rinnovata con l’Ulss di Belluno, aveva dato vita al prestigioso ed innovativo centro di eccellenza sulla procreazione assistita di Pieve di Cadore, grazie al quale in quindici anni sono nati 250 bambini ed effettuati oltre 1400 interventi.

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