Calre riunione a Venezia

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riunione calre venezia
Le assemblee legislative regionali europee a confronto sulle politiche di coesione

 

riunione calre veneziaSi è riunito a Venezia, a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale, il gruppo di lavoro delle politiche di coesione della Calre, l’istituzione che riunisce settantacinque regioni europee, che insieme rappresentano il 47% del Pil dell’Ue.

Presieduto da Roberto Ciambetti, presidente dell’assemblea veneta, alla presenza di Franco Iacop, coordinatore della Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali e delle province autonome, il gruppo di lavoro ha affrontato il tema della competitività delle regioni europee, soffermandosi sul rapporto dell’efficienza della pubblica amministrazione e lo sviluppo economico. 

«E’ devastante vedere le proiezioni per cui entro una ventina d’anni nessuna nazione europea sarà dentro il G8 – ha detto Ciambetti – mentre viene provato che l’accentramento di risorse e funzioni a livello di Stati centrali ha effetti deleteri per l’economia e la società, con una perdita di competitività che rischia di mettere fuori mercato o di relegare molte nazioni europee. Il caso italiano, purtroppo, è emblematico – ha aggiunto Ciambetti – ma credo che tutte le regioni d’Europa abbiano di che riflettere. Un sistema pubblico efficiente è fondamentale per mantenere in efficienza anche il tessuto economico: più è alta l’inefficienza della pubblica amministrazione più elevate sono la corruzione e l’inefficienza della società. Una pubblica amministrazione malata infetta l’intera società». 

Un altro nodo strategico, per Ciambetti, è quello del residuo fiscale: «per uscire dalla crisi bisogna investire nelle regioni efficienti e non sottrarre a queste quelle risorse che sono fondamentali per il rilancio dell’intera economia. Nessuno vuole abbattere il contributo di solidarietà, che deve essere tuttavia rivisto in tutta Europa, perché in caso contrario, qualora il residuo fiscale sia troppo elevato, come accade in Lombardia, Veneto ed Emilia, si creano evidenti condizioni di disparità e dunque di illecita concorrenza tra diverse aree».

Per Franco Iacop «il rischio di nazionalizzazione a livello europeo, con conseguenza perdita delle peculiarità e della capacità di sviluppo dei territori. E’ necessario mantenere il livello attuale delle politiche di coesione e la loro caratteristica regionalista e territoriale. Questa posizione è imprescindibile e verrà ribadita in tutte le sedi europee, già in occasione dell’evento del 28 settembre a Bruxelles sul contributo delle Regioni d’Europa nella gestione del loro futuro, dove verrà sottoscritta una dichiarazione per una forte, rinnovata politica regionale per tutte le Regioni post-2020».