Croazia: alle politiche anticipate vince il centro destra dell’eurodeputato Plenkovic

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Croazia vincitore elezioni politiche 2016 Andrej Plenkovic
Cresce il vento contrario alle maggioranze socialiste in tutt’Europa. Milanovic si dimette dalla guida del partito socialdemocratico. Confermato il rappresentate della minoranza italiana

 

Croazia vincitore elezioni politiche 2016 Andrej PlenkovicIn Europa (soprattutto quella continentale: dalla Polonia all’Ungheria e, ora in Croazia; prossimamente, molto probabilmente anche in Austria) cresce il numero di stati che si affidano a governi di centro destra per dare una svolta alla politica nazionale.

 Alle elezioni politiche in Croazia c’è stata una chiara vittoria del centrodestra guidato dall’eurodeputato Andrej Plenkovic, che avrà nel Parlamento di Zagabria una maggioranza relativa e una buona posizione di partenza per formare il nuovo governo croato. I conservatori dell’Unione democratica croata (Hdz) di Plenkovic ottengono 61 deputati dei 151 che compongono il Parlamento monocamerale di Zagabria, confermandosi il primo partito del Paese. I socialdemocratici di Zoran Milanovic sono fermi a 54 mandati. Anche sommando i quattro deputati regionalisti istriani, che tradizionalmente si allineano con il centrosinistra, Milanovic rimane sotto di tre deputati. Al terzo posto si riconferma il giovane partito Most (Ponte), di forte tendenza populista, i cui 12 deputati saranno di nuovo determinanti per la futura maggioranza. 

Le elezioni anticipate hanno fatto registrare una scarsa affluenza alle urne, tra le più basse nella storia della Croazia dato che ha votato appena il 52% dei 3,8 milioni di aventi diritto. 

Plenkovic ha promesso che farà tutto il possibile per formare un governo stabile, riformista ed europeista. L’eurodeputato ha sottolineato di voler guidare il Paese in una direzione più moderata continuando con le riforme economiche che stanno alla base della ripresa del Paese. In totale opposizione al suo predecessore alla guida dell’Unione democratica, Tomislav Karamarko, costretto a dimettersi a giugno, Plenkovic ha tenuto un discorso pacato, senza toni nazionalistici e aperto al dialogo sia con i partner in Parlamento sia con le minoranze etniche. Questo nuove stile del centrodestra ha probabilmente pesato molto sulla vittoria di Plenkovic, diplomatico di carriera e eurodeputato dal 2013, anno dell’ingresso della Croazia nella Ue. E da vero diplomatico ha evitato di esprimersi su chi preferirebbe come futuro partner di coalizione. Potrà scegliere tra il nuovo partito Most (Ponte), che gli ha però già posto tutta una serie di precondizioni di forte odore populista, o i socialdemocratici di Zoran Milanovic, che indirettamente ha aperto a una ipotesi di grande coalizione, nonostante abbia annunciato il ritiro dalla guida del suo Partito socialdemocratico (Sdp). Milanovic, capo dell’Sdp dal 2006 e che è stato premier dal 2011 al 2015, ha detto che resterà presidente del partito fino al congresso, che deve tenersi nei prossimi cinque mesi, al quale però non intende ripresentare la propria candidatura. «Il centrosinistra sperava in un buon risultato, che però non è uscito dalle urne – ha spiegato Milanovic -. Una grande coalizione con i conservatori è esclusa ed è impossibile».

Alle elezioni politiche anticipate croate Furio Radin si riconferma, per il settimo mandato consecutivo, rappresentante della minoranza italiana al Parlamento di Zagabria. Radin, che fu eletto per la prima volta nel 1992, ha ottenuto il 72,6%, ovvero 1.676 voti, nella circoscrizione riservata agli italiani di Istria e Fiume. Oltre a essere un veterano della politica croata, Radin è anche il deputato con la carriera più lunga al parlamento croato. Con lui sono stati eletti altri sette rappresentanti delle varie minoranze etniche, di cui tre per quella serba. Dato che il centrodestra di Andrej Plenkovic ha vinto con una maggioranza relativa, i voti delle minoranze saranno importanti per la stabilità del futuro governo.