Hypo Bank, attivate procedure per licenziamento 110 dipendenti

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Sindacati in allarme. Serracchiani: «comportamento da stigmatizzare da parte del governo austriaco»

 

Hypo Centar 7 downloadSulla vicenda Hypo Bank s’abbatte la procedura di licenziamento per 110 dipendenti che ha destato gli allarmi dei sindacati e della politica: «si ha l’impressione che si stia assistendo a una lenta spogliazione, tutto quello che è buono viene dato via e quello che resta, compresi i dipendenti, viene abbandonato» ha detto la presidente della ragione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani a margine di un incontro al ministero dell’Economia a Roma su Hypo Alpe Adria Bank, istituto attualmente attivo in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna e controllato dal governo austriaco. 

«E’ stato un incontro difficile anche perché l’azienda si è presentata con una decisione già presa: quella di aver ceduto 7 sportelli dell’intero pacchetto mutui alla Banca Valsabbina, il che ovviamente crea un enorme problema rispetto a quello che era il tentativo di capire se c’erano le condizioni di mettere a mercato tutti gli asset bancari – ha aggiunto Serracchiani -. Stigmatizziamo il comportamento del governo austriaco (Hypo Bank è di proprietà di Bundesholding Ag, controllata del ministero delle finanze austriaco, ndr) che è parso sin dal primo momento totalmente disinteressato a qualsiasi soluzione che potesse impedire questo spacchettamento e consentire non soltanto la salvaguardia dei posti di lavoro ma anche di un asset importante per diverse regioni italiane, nonostante l’interesse manifestato da tutti i più alti livelli istituzionali del governo italiano».

Serracchiani auspica «che la Banca d’Italia e il governo italiano insistano a pretendere non solo una spiegazione ma anche una soluzione diversa per questa vicenda». La regione Friuli Venezia Giulia ha chiesto di far parte di tutti i tavoli sia quelli di tipo industriale, sia quelli di procedura sindacale, «consapevoli di essere stati messi in difficoltà da un atteggiamento che definiamo arrogante rispetto alle possibilità. Ovviamente auspichiamo che ci siano altre soluzioni di mercato e che comunque ci sia un ravvedimento operoso da parte del governo austriaco e di tutti i soggetti interessati».

«Ora le istituzioni di questo Paese intervengano, assumendosi le proprie responsabilità e scongiurando il licenziamento di 300 lavoratori» ha detto Giulio Romani, segretario generale First Cisl a commento dell’esito dell’incontro tenutosi al Mise tra i sindacati e vertici di Hypo Bank. «Il fatto che la banca si sia presentata al tavolo annunciando di aver ceduto 7 sportelli e l’intero pacchetto mutui alla Banca Valsabbina – continua Romani – la dice lunga sulle intenzioni dell’azienda di realizzare il realizzabile, abbandonando i dipendenti al proprio destino e pregiudicando ogni possibilità di trovare una via d’uscita». A questo punto, «l’unica ipotesi percorribile è quella che il Governo e Bankitalia sospendano la procedura di vendita dei soli asset in attivo per garantire l’integrità della banca e, di concerto con Mef e istituzioni locali, individuino un acquirente interessato al rilancio della stessa».

Per Guido Fasano, del sindacato autonomo bancari Fabi, «purtroppo le previsioni pessimistiche si sono avverate, l’azienda ha giocato d’anticipo annunciando la vendita di 7 filiali e di tutto il portafoglio mutui e contemporaneamente il licenziamento di 110 lavoratori. Tutti hanno preso atto di quello che è successo, non avendo però più elementi per contrastare le iniziative dell’azienda», ha aggiunto Fasano. Per eventuali prossime azioni sindacali «non c’è rimasto che ragionare su come procedere per verificare ulteriori possibilità di cessioni di parti dell’azienda – ma diventa molto più complicato – e su come attivare il tavolo di confronto per trovare per i dipendenti di Hypo Bank un sostegno al reddito dignitoso», ha continuato Fasano sottolineando che su questo aspetto «c’è un impegno sia del Mise sia della regione Friuli Venezia Giulia, ad affiancare le rappresentanze sindacali in tutte le fasi della vertenza».