Croazia: al voto per le politiche in un clima di sostanziale parità

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Alle elezioni anticipate, per i sondaggi la sinistra è avanti di un soffio, ma destra ha più alleati

 

croazia elezioni urnaIn Croazia, dove domenica si vota per le elezioni politiche anticipate a dieci mesi dalla precedente consultazione, gli ultimi sondaggi indicano una situazione di sostanziale parità tra le due maggiori formazioni politiche, entrambe ferme intorno al 30% delle preferenze, con una possibile ripetizione della medesima situazione politica che sta caratterizzando la Spagna. Tradotto in seggi, il centrosinistra manterrebbe un minimo vantaggio con 58 deputati dei 151 che compongono il parlamento di Zagabria, contro i 56 del centrodestra che sembra aver recuperato consensi, nonostante il fallimento dell’attuale governo.

Mentre appena alcune settimane fa i socialdemocratici guidati dall’ex premier Zoran Milanovic potevano sperare in una vittoria molto più netta, anche se senza una maggioranza sufficiente a governare da soli, ora si fa strada l’ipotesi della ripetizione dell’esito delle elezioni del novembre scorso, ovvero di un quasi totale pareggio e di una nuova impasse politica. Per questa ragione domenica prossima sarà decisivo il risultato delle varie formazioni centriste, specie del nuovo partito Most, che da gennaio sta al governo insieme ai conservatori. 

Milanovic, nonostante il vantaggio minimo in fatto di consensi, non ha molto spazio politico per accordi post-elettorali e avrà molte difficoltà a raggruppare una maggioranza capace di governare. Il suo rivale, l’eurodeputato Andrej Plenkovic, volto nuovo alla guida dell’Unione democratica croata (Hdz, conservatori), moderato ed europeista, pare abbia più possibili partner post-elettorali, anche nel caso dalle urne uscisse come secondo. 

La campagna elettorale è stata contrassegnata dalle tensioni con la Serbia, che però non dovrebbero avere un peso particolare sulla decisione degli elettori. Centrale sarà l’economia, che in Croazia negli ultimi due anni ha ripreso a correre. Per questo, dopo sei anni di austerità, entrambi i maggiori partiti hanno potuto promettere meno tasse per gli imprenditori e stipendi più alti per i lavoratori.