Accordo tra le sanità pediatriche di Veneto e Lazio per le malattie respiratorie infantili

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cardinal pietro parolin segretario stato vaticano
Siglata la collaborazione tra l’Istituto per la cura dei disturbi respiratori “Pio XII” di Misurina con l’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma alla presenza del Segretario di Stato vaticano cardinale Parolin

 

cardinal pietro parolin segretario stato vaticanoPresentata a Misurina di Auronzo di Cadore l’intesa fra l’Istituto per la cura dei disturbi respiratori infantili “Pio XII” e l’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù”, di Roma, primo di una serie di accordi fra la struttura sanitaria dolomitica e sedi ospedaliere italiane finalizzata a creare una rete pediatrica di eccellenza. All’evento ha presenziato, fra gli altri, il segretario di Stato della Santa Sede, card. Pietro Parolin, accompagnato dal vescovo di Belluno-Feltre, Renato Marangoni, e quello di Parma, Enrico Solmi, titolare della diocesi nelle cui proprietà rientra l’istituto di Misurina.

In Europa, l’asma è una patologia in aumento, specie tra i bambini, e rappresenta ormai la principale causa di ricovero in pronto soccorso e la prima condizione cronica tra le cause di assenze scolastiche. Si calcola che in Italia ne soffra un minore su dieci, il 5% dei quali in forma grave persistente. 

«Un luogo come questo – ha detto il cardinale Parolin – per un cristiano ha un ruolo importante, cioè quello di aiutare, grazie al Servizio sanitario regionale, proprio i bimbi più deboli, le cui famiglie non possono sostenere con le loro sole forze il pur modesto contributo economico richiesto per mandare i propri figli a Misurina». Nelle prossime settimane si prevede di invitare a collaborare con il “Pio XII” anche l’ospedale pediatrico “Meyer” di Firenze, l’IRCCS pediatrico “Istituto Giannina Gaslini” di Genova, l’IRCCS materno-infantile “Burlo Garofalo” di Trieste, l’ospedale dei bambini “Buzzi” di Milano, le Università di Verona e di Padova ed altri due centri di eccellenza pediatrici europei in alta quota per i disturbi del respiro.

In quanto veneto di nascita, il cardinale Parolin conosceva già la realtà di Misurina, che da 70 anni, grazie ad una donazione iniziale di Pietro Barilla all’opera della Diocesi di Parma, allevia le sofferenze fisiche dei suoi piccoli ospiti. «Misurina, con il suo piccolo lago limpido, l’aria pura e la splendida vista sulle Tre Cime di Lavaredo, rappresenta certamente un contesto ambientale significativo – ha osservato il segretario di Stato – ma grazie alla presenza dell’Istituto “Pio XII” sulle rive del lago, questo luogo di pace e di serenità è anche un centro di cura e di riabilitazione unico nel suo genere in Italia. E, in quanto organizzazione cattolica no profit, il “Pio XII” Onlus ha un ruolo etico e di responsabilità sociale importantissimo. Qui, mi hanno spiegato, – ha continuato Parolin – che l’Istituto prende in carico i bambini in modo completo, non solo a livello sanitario, ma anche assumendosi una responsabilità educativa, per la preservazione di quel bene prezioso che è la salute, e una responsabilità sociale, per difendere i piccoli con asma dalle derive climatiche e dall’inquinamento dell’aria». 

Per il segretario di Stato vaticano Parolin, il sistema medico e scientifico moderno, per quanto sia avanzato, «ha perso il senso misericordioso del ruolo delicato che detiene. Bisogna ritrovare il senso della solidarietà, ricreare quel legame affettivo con il paziente che i ritmi frenetici dei tempi moderni stanno pericolosamente cancellando. La misericordia, però – ha aggiunto Parolin – bisogna ritrovarla anche negli ambiti politici, che ricoprono un ruolo determinante sotto il profilo decisionale». Il cardinale, insistendo sulla differenza fra «il curare e il prendersi cura», ha recato come esempio l’operare antico dei monaci benedettini impegnati, nei loro monasteri, «nell’ospitalità e nelle cure mediche. Dobbiamo riscoprire – ha aggiunto – le premurose attenzioni che quei monaci rivolgevano alla comunità, soprattutto alle persone sole ed emarginate. Oggi quel legame è andato perso e questo non è affatto un bene per la nostra società, divenuta avida ed avara di sentimenti ed emozioni».