Doppia inaugurazione a Bologna con il ministro della Salute, Lorenzin. Bonaccini: «investiamo su qualità, efficienza e innovazione»
Cinque piani, nove unità operative, sei sale operatorie e cinque di diagnostica e interventistica avanzata, ad altissima tecnologia. E’ il nuovo polo cardio-toraco-vascolare del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, ospitato nel Padiglione 23, inaugurato ufficialmente dal ministro della salute, Beatrice Lorenzin, insieme al presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e all’assessore regionale alle politiche per la salute, Sergio Venturi. La struttura, il cui costo complessivo supera i 90 milioni di euro, è stata realizzata anche con risorse della Regione (32,7 milioni). A seguire, un altro taglio del nastro: quello del Laboratorio Unico Metropolitano (Lum) all’Ospedale Maggiore.
«E’ un’altra dimostrazione – ha commentato il presidente Bonaccini – di come il Sistema sanitario dell’Emilia-Romagna sia tra i primi in Europa. Continueremo ad investire per garantire grande qualità, unita ad una grande efficienza».
Il nuovo Polo del Sant’Orsola (oltre 40.000 metri quadrati di superficie) ospita attualmente 135 posti letto di degenza e 49 in area intensiva e semintensiva. Dal punto di vista organizzativo, è stato progettato e realizzato per ospitare nove unità operative, prima dislocate in diversi padiglioni del Policlinico: cardiochirurgia, cardiochirurgia pediatrica e dell’età evolutiva, cardiologia, cardiologia pediatrica e dell’età evolutiva, radiologia, anestesiologia e rianimazione e pneumologia interventistica.
L’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Orsola-Malpighi di Bologna è sede di riferimento regionale (Hub) per le funzioni di cardiochirurgia e cardiologia clinica e interventistica, per l’età adulta e pediatrica, e per l’attività di trapianto di cuore e di polmone. La nuova struttura, costruita con tutti i requisiti strutturali, impiantistici e tecnologici richiesti dall’accreditamento istituzionale, ha permesso di creare una sede unificata per la diagnostica, il ricovero ordinario e intensivo, le operazioni e gli interventi. Attraverso la disponibilità delle nuove sale ibride, potranno essere ulteriormente implementati interventi con l’uso di tecniche endovascolari e percutanee in ambito cardiovascolare. Dal punto di vista organizzativo, il nuovo Polo è stato progettato per intensità di cure e complessità assistenziale. Le degenze non sono così più suddivise tra i reparti, secondo le specializzazioni dei professionisti, ma in base alle esigenze di cura dei pazienti. Al medico specializzato nella patologia principale del malato resta in capo la responsabilità di tutto il percorso diagnostico e terapeutico; si tratta di un’organizzazione che incentiva la collaborazione tra medici, infermieri e personale di supporto, per trovare insieme la miglior soluzione ai problemi del paziente che viene posto così davvero al centro dell’ospedale.
Il nuovo Laboratorio Unico Metropolitano del Maggiore (LUM), articolato in quattro piani, con oltre 5.000 metri quadrati di superficie si caratterizza per la fortissima automazione, standardizzazione e sicurezza, oltre che per la qualità del risultato analitico. Particolare attenzione è andata agli aspetti legati alla tracciabilità dei campioni e alla tracciabilità dei reagenti per assicurare la vigilanza sui dispositivi medico-diagnostici in vitro: in caso di “recall” o di “alert” è possibile rintracciare in laboratorio lo specifico lotto e, nel caso in cui fosse già stato utilizzato, è possibile vedere per quali campioni/pazienti è stato impiegato. Gli apparecchi per la conservazione a temperatura controllata del materiale e dei campioni sono dotati di sistema di monitoraggio e di allarme che permette l’immediata segnalazione di avarie o variazioni di temperatura.
Il LUM è costituito da una rete di 12 laboratori organizzati nel modello “Hub”, situato presso il Maggiore di Bologna, e 11 laboratori “Spoke” presenti all’interno dei presidi ospedalieri del territorio metropolitano. Svolge un’attività complessiva di 22 milioni di esami l’anno per soddisfare le necessità di cura di un milione di cittadini. Ogni giorno la rete dei laboratori LUM riceve 28.000 campioni biologici. Il laboratorio “Hub” dell’Ospedale Maggiore riceve quotidianamente 14.000 provette provenienti da tutti i punti prelievo metropolitani e dai presidi ospedalieri del territorio per la esecuzione di circa 1.500 diverse tipologie di indagini di primo livello di chimica clinica, ematologia, coagulazione ed esami specialistici.
Il LUM è stato realizzato con appalto di costruzione e gestione (concessione) della durata di 10 anni (2015-2025), con gara bandita dall’Azienda Usl di Bologna. Il costo totale della struttura è di 6.900.000 euro circa.