Consiglio del Veneto, presentato il comitato per il “NO” al referendum costituzionale

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Forza Italia, Lega Nord, lista Zaia presidente e Siamo Veneto uniti per contrastare una riforma che peggiora l’attuale assetto istituzionale

 

consiglio veneto presentazione no redferendum costituzionale«Siamo profondamente contrari a questa riforma, sia nel merito che nel metodo». Sono le parole con le quali il presidente del gruppo consiliare regionale di Forza Italia, Massimiliano Barison, ha introdotto la conferenza stampa congiunta con altri gruppi di maggioranza a sostegno del “NO” al referendum costituzionale in Veneto.

«Siamo contrari nel metodo – prosegue l’esponente azzurro – in quanto si tratta di una riforma costituzionale fatta da un governo non eletto dai cittadini, che è formato da tantissimi parlamentari che hanno cambiato casacca e che ancora vogliono dettare le regole all’Italia. E siamo contrari anche nel merito perché è una riforma centralista che toglie competenze alle regioni, le accentra a Roma e che quindi va in netto contrasto con l’obiettivo del Veneto di essere autonomo, simile al Trentino e al Friuli Venezia Giulia, dove la virtuosità viene premiata. Quindi, l’invito è di votare “NO” a questo a referendum».

Sulla stessa lunghezza d’onda il vicecapogruppo della Lega Nord, Riccardo Barbisan, che si è soffermato sul tema delle competenze legislative: «il turismo è una materia attualmente a competenza esclusiva delle regioni che diventerebbe, per effetto del referendum, una materia di competenza dello Stato. Ma se noi, Veneto, siamo i più bravi, non capisco perché lo Stato ci voglia punire: abbiamo prodotto un modello che funziona, che ci fa essere dei campioni dal punto di vista internazionale per presenze e per sostenibilità del nostro sistema turistico e non capiamo perché dobbiamo essere gestiti da Roma anche su questo. Il nostro, pertanto, è un invito a unire le forze e spiegare ai cittadini perché votare “NO” e noi lo diciamo: non vogliamo essere schiavi di Roma».

Sulla questione è intervenuta anche la capogruppo di Zaia Presidente, Silvia Rizzotto: «noi riteniamo che questa sia una riforma illegittima, approvata da una Parlamento illegittimo che è stato eletto con una legge elettorale che è stata dichiarata incostituzionale. La riforma riduce ulteriormente la partecipazione dei cittadini; basti pensare alla possibilità dei cittadini di promuovere disegni di legge d’iniziativa popolare: è stato, infatti, incrementato il numero delle firme necessarie per richiederli e si passa da 50.000 firme a 150.000. Nell’insieme, questa riforma conserva e rafforza il potere centrale statale a danno delle autonomie regionali e locali, private sempre più di risorse. Per questo resto convintamente a sostegno del “NO” per questo referendum costituzionale e ci uniremo a tutte quelle forze che sono con me convinte a portare la gente a votare e a votare “NO”».

«Sono nettamente contrario a questo referendum e quindi invito i cittadini ad andare a votare perché non c’è quorum e a votare “NO” – ha dichiarato il capogruppo di Siamo Veneto, Antonio Guadagnini -. La qualità di democrazia garantita da questa costituzione è scarsissima e non viene toccata dalla riforma perché l’elemento principale su cui si doveva agire era la possibilità di indire i referendum, ossia la possibilità dei cittadini di esprimersi anche in materia fiscale, sulle leggi tributarie e di bilancio e sulla ratifica dei trattati internazionali – cose che questa costituzione non permette rivelandosi profondamente antidemocratica – e che neanche la nuova riforma va a toccare. Di conseguenza, poiché non vengono toccati gli aspetti principali che qualificano la democrazia di questo paese, è meglio andare a votare e votare “NO”. Le riforme devono essere serie, altrimenti è meglio non farle».