Venezia, prosegue la riorganizzazione funzionale della macchina comunale

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luigi brugnaro pres confindustria venezia
Brungnaro: «non arretro. Perchè dipendente pubblico deve lavorare meno di uno privato?» 

 

luigi brugnaro pres confindustria veneziaLa riorganizzazione della “macchina” del comune di Venezia va avanti anche se ciò causa qualche mal di pancia a qualche dipendente o sindacalista, culminati nello sciopero dei lavoratori dei Musei civici. Drastico il sindaco Luigi Brugnaro: «ho una domanda: non ho capito perché un dipendente pubblico deve lavorare meno di un dipendente privato? A che titolo un centralinista pubblico deve lavorare meno di un centralinista privato? Questa storia qui dentro ancora non c’è, perché parliamo di contratti nazionali, ma è un tema che va posto. Non arretro – ha proseguito – di un centimetro. Noi abbiamo fatto passare un piano anticorruzione. Facciamo una riorganizzazione del comune: lo facciamo a favore dei cittadini e anche dei lavoratori, la stragrande maggioranza dei quali sono persone che stanno dando il cuore per questo comune e questa città. Lo hanno fatto prima e lo faranno oggi».

Per Brugnaro «è necessario cominciare a distinguere bene: non ci sono “i dipendenti”, ma ci sono tante persone, che hanno tanti nomi. Qui ci sono tremila dipendenti del comune di Venezia e poi settemila delle partecipate. Ovviamente, quando cominci a fare le cose, probabilmente trovi anche delle resistenze. Quante siano queste resistenze, credo che siano visibili a tutti. Oggi, visto che probabilmente serve un po’ di manodopera che venga a fare casino in Comune, hanno messo insieme anche i dipendenti dei Musei Civici, che preventivamente fanno uno sciopero di due giorni, sei mesi prima che facciamo le gare, dicendo che è meglio colpire il Comune oggi che ha grossi incassi a Palazzo Ducale, piuttosto che aspettare settembre-ottobre, e chiedendo addirittura di non utilizzare le leggi e il “Jobs Act”». «Il problema – ha aggiunto Brugnaro – era che mancava un’organizzazione al Comune, perché questa era veramente “di mio nonno”. Bisogna aggiornarla. Non è una questione di parte, non c’è qualcuno che è più bravo: la politica aveva separato tutto, ci sono compartimenti stagni, non c’è un’attenzione al cliente, non c’è attenzione al cittadino. Mancava tutto: io sono qui a rappresentare gli interessi dei cittadini e lo faccio fino in fondo, siccome credo nella meritocrazia e penso che sia la strada vincente. Le idee vincenti sono quelle che possono migliorare l’efficientamento della struttura, facendo risparmiare tempo, costi alla collettività. E noi pensiamo di premiare il merito, l’impegno, la partecipazione. Mi sembra una cosa assodata da tutti». 

Il sindaco conclude lo sfogo ribadendo che «oggi noi, in Comune vogliamo dare un segnale di efficienza, vogliamo tornare a fare una città che sia a misura di cittadino. Se qualcuno pensa di voler continuare a difendere i suoi interessi particolari, sindacali, di lobby politiche, sono problemi loro: decideranno i cittadini e i loro colleghi, perché penso che tanti potranno vedere e decidere come stiamo facendo. Io sono fiducioso e molto speranzoso».