Orlando a Vicenza per l’inaugurazione del carcere: “no al Tribunale della Pedemontana”

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Il ministro della Giustizia incontra vertici Tribunale di Vicenza

 

andrea orlandoIl guardasigilli Andrea Orlando è arrivato a Vicenza, dove ha inaugurato la nuova ala del carcere “San Pio X”, che può contenere altri 200 detenuti oltre gli attuali 206. Il ministro, riferendosi al il sistema carcerario, non ha nascosto la situazione di crisi che «è stata affrontata, innanzitutto, – ha spiegato Orlando – con la costruzione di nuovi istituti o, come nel caso di Vicenza con l’ampliamento di quelli esistenti. Adesso bisogna passare ad adeguare l’organico anche della polizia penitenziaria, anche allocando meglio le risorse esistenti».

Le problematiche del sistema carcerario sono state al centro dell’incontro del ministro con i rappresentanti sindacali della polizia penitenziaria regionale che avevano organizzato una protesta davanti al carcere. Al termine Orlando si è diretto a palazzo di Giustizia di Vicenza per intrattenersi con i vertici degli uffici giudiziari guidati dal procuratore Antonino Cappellari, incontro che si è svolto a porte chiuse. Da quanto si è saputo, Orlando ha detto di aver «sollecitato il Csm per l’adeguamento degli organici» del Tribunale berico. Una carenza, quella delle toghe, che coinvolge anche il Veneto e, in questa fase, specie il palazzo di Giustizia di Vicenza, che coadiuva le inchieste sulla Banca Popolare di Vicenza. «L’aumento dell’organico dei magistrati in Veneto – ha detto Orlando – è una decisione che è stata presa a prescindere dalle inchieste sulle banche venete. Il Veneto è considerato regione fondamentale dal punto di vista economico, e l’economia veneta per funzionare in modo corretto deve essere sostenuta da un sistema giudiziario efficiente».

Orlando ha risposto anche alle sollecitazioni pervenute dal mondo della politica locale: «il compito mio e del governo è quello di mettere gli uffici nelle condizioni di affrontare al meglio l’emergenza, anche nel settore civile. Saranno poi i capi degli uffici a dover usare il personale, anche quello amministrativo, nel modo migliore, creando gruppi di specializzazione laddove la materia lo richieda. Nel concreto ho mandato una sollecitazione al Consiglio Superiore della Magistratura per una revisione delle piante organiche – ha detto il ministro – che finisca per premiare territori che in questo momento sono in difficoltà come il Veneto. Questo significa far arrivare circa 38 magistrati in Veneto e sei a Vicenza, ma anche rafforzare gli organici a livello di Corte d’Appello e di distretto, affinché possano essere inviati in quei tribunali del distretto dove si crea una esigenza specifica alla quale rispondere».

In relazione al progetto di un Tribunale della Pedemontana, dopo la cancellazione di quello di Bassano del Grappa, il ministro ha deluso le attese: «se parliamo di un ufficio di prossimità da organizzare a Bassano per venire incontro alle esigenze dei cittadini possiamo cominciare a lavorare concretamente già domani mattina. Ma deve trattarsi di un puro “front-office” e non certo di una sezione distaccata o di un mini-tribunale. Solo una volta rivista tutta la geografia giudiziaria del Paese si potrà tornare a parlare di questo argomento».