Fondazione Del Monte, nel 2017 taglio erogazioni del 20%

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Nel 2015 erogati 6,2 milioni di euro, quest’anno 5,5. Momento storico difficile

 

fondazione del monte bologna e ravenna logoNel 2015 la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna «ha erogato 6,2 milioni. L’anno scorso abbiamo deciso di erogare 5,5 milioni per il 2016 e così faremo. Il problema ora è quanto erogheremo nel 2017, in un periodo così difficile. Ne stiamo discutendo, non abbiamo ancora deliberato, ma indicativamente ci siamo orientati su un taglio del 20%, con una previsione di stabilità per i prossimi tre anni. Quindi un taglio drastico ora di circa un milione, ma programmiamo per tre anni» ha detto Giusella Finocchiaro, presidente della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, a margine della presentazione del bilancio di missione 2015, da cui emerge inoltre un patrimonio di 230 milioni.

«Viviamo in un momento storico difficile – ha detto Finocchiaro -. Basti pensare agli ultimi giorni e alla “Brexit”. Non abbiamo certezze e dobbiamo rassegnarci. Spesso siamo costretti a navigare a vista in uno scenario in continuo cambiamento. Dobbiamo fare i conti con questo momento storico e le fondazioni di origine bancaria devono cambiare. In questo scenario dovremo tagliare le nostre erogazioni». Per questo motivo «dobbiamo provare a cambiare pelle: fare in modo che la fondazione di origine bancaria continui ad essere protagonista sul territorio di riferimento, ma con un nuovo modello – ha spiegato – passando da quello erogativo a quello partecipativo. Evolvere quindi da mecenati più o meno illuminati a investitori, nel sociale, nella cultura e nella ricerca scientifica».

Per il futuro secondo Finocchiaro «dobbiamo dialogare di più, far parlare tra di loro e favorire, ascoltare i soggetti pubblici e quelli privati. Dobbiamo passare a un ruolo attivo della fondazione. La fondazione non è un bancomat, la fondazione non è un ente che elargisce del denaro: in tempi difficili come questi deve essere un soggetto che partecipa e favorisce la rete e l’aggregazione». 

Il presidente ha poi ricordato alcuni degli atti del suo mandato, iniziato la scorsa estate: «abbiamo ridotto i compensi del presidente, dei membri del collegio di indirizzo e del collegio sindacale, non eravamo tenuti. Abbiamo inoltre deciso di ridurre la durata del nostro mandato da 5 anni a 4 anni, e non eravamo obbligati». E infine ha elencato i principali progetti completati, tra cui quello di palazzo Rasponi a Ravenna, l’inaugurazione della scuola materna e primaria di Crevalcore distrutta nel terremoto di 2012, il lavoro di consolidamento delle Due Torri, il ciclo pedonale Lungo Reno Navile e la costruzione del Memoriale della Shoah. Per il 2016, invece, i progetti riguardano la valorizzazione di via Zamboni a Bologna, la Torre biomedica al Sant’Orsola o ancora il cinema Modernissimo in piazza Maggiore. 

Per il futuro «ci aspettano tempi difficili – ha concluso -. Ma possiamo affrontarli basandoci su due asset della fondazione: una coesione interna e essere autonomi dall’esterno. Partendo da qui cercheremo di costruire aggregazioni».