Ma intensità recupero si riduce. Calo occupazione
Anche se con una intensità più ridotta rispetto ai mesi precedenti, l’inizio dell’anno conferma l’andamento di ripresa dell’economia in Emilia-Romagna. Secondo l’indagine condotta sull’industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo, il primo trimestre 2016 si è chiuso con una moderata crescita di produzione, vendite e ordini, che prosegue la tendenza in atto da un anno.
E’ principalmente la domanda estera a sostenere la congiuntura, premiando le imprese più strutturate e i settori più orientati all’internazionalizzazione. Una zona d’ombra è però rappresentata dalla flessione dell’occupazione, sia alle dipendenze sia autonoma: -2,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, diminuzione registrata dall’Istat che equivale a circa 15.000 addetti. La produzione in volume dell’industria in senso stretto dell’Emilia-Romagna è cresciuta dello 0,5% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, in frenata rispetto al trend dei quattro trimestri precedenti (+1,5%).
Tra chi fa ancora fatica, le industrie della moda (-2,9%), che registrano continue diminuzioni produttive dagli ultimi tre mesi 2011. Anche le alimentari hanno accusato un calo, pari allo 0,5%, che ha interrotto nove mesi caratterizzati da un incremento medio dell’1%. Aumenti, attorno al 2%, si rilevano nelle aziende di chimica, carta-stampa-editoria e lavorazione dei minerali non metalliferi, e del legno e mobili. Le industrie meccaniche, elettriche e dei mezzi di trasporto hanno un po’ segnato il passo (+0,7%), rispetto alla crescita del 3,5%. Il fatturato ha imitato la produzione, sia per la crescita dello 0,5% rispetto al 2015, in rallentamento rispetto all’incremento medio del 2% riscontrato nei quattro trimestri precedenti, che per l’andamento settoriale. La domanda si è allineata alla fase di rallentamento di produzione e vendite: i primi tre mesi del 2016 si sono chiusi con un aumento dello 0,5% rispetto al trend dell’1,1%.
Le esportazioni, pari a 13.394 milioni di euro, sono rimaste sostanzialmente invariate e l’Emilia-Romagna resta la terza regione per quota dell’export nazionale (13,5%), preceduta dalla Lombardia (27,%) e dal Veneto (14%) e seguita dal Piemonte (10,4%). Il calo dell’occupazione in regione è determinato da entrambe le posizioni professionali, in particolare gli autonomi (-14,5%), a fronte della più contenuta riduzione dei dipendenti (-1,7%).
Il credito bancario, secondo l’analisi della Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, nei primi mesi del 2016 conferma le tendenze evidenziate nel 2015, in particolare la ripresa dei prestiti alle famiglie e il calo più attenuato dei finanziamenti alle imprese. Tuttavia, il ritorno alla crescita dei prestiti alle imprese resta stentato. Il miglioramento del trend si è infatti interrotto nei primi mesi dell’anno, con una ricaduta del tasso di variazione a -1,5% a marzo, dopo il -1% di fine 2015.