La giunta provinciale ha discusso il progetto che vede aggiungersi altri 47,7 milioni di euro da parte del Governo al piano provinciale
La Provincia autonoma di Trento ha raggiunto l’accordo con il Governo per la diffusione sul territorio della banda ultra larga. Grazie alla convenzione con il Mise, che garantisce al Trentino ulteriori 47,7 milioni di euro in finanziamenti statali, è possibile accelerare la diffusione della banda ultra larga in Trentino. In particolare, la giunta ha approvato la convenzione necessaria ad attivare le procedure di gara per la realizzazione effettiva delle connessioni sul territorio trentino, finanziate dal Mise.
L’obiettivo è di garantire entro il 2020 una velocità di connessione di oltre 100 Megabit a tutte le aree produttive e turistiche del territorio ed alla maggioranza delle utenze residenziali ed al meno 30 Megabit alla restante popolazione (zone critiche). Per raggiungere l’obiettivo così sfidante servivano sì nuovi finanziamenti ma anche la ridefinizione di priorità e interventi, sulla base del nuovo modello di intervento nazionale. I fondi del MiSE saranno destinati alle aree bianche a fallimento di mercato (le valli, in buona sostanza) del Trentino. I nuovi finanziamenti pubblici andranno ad integrare gli investimenti che gli operatori privati stanno facendo nelle aree nere (Trento, Rovereto, Pergine, Riva del Garda ed Arco). In particolare, i 47 milioni di euro del Mise si aggiungeranno a 25 milioni di euro provinciali per effettuare un unico intervento di bando per la realizzazione e la concessione di gestione all’ingrosso della rete.
Il traguardo dei 100 Mbps di velocità di navigazione Internet per la stragrande maggioranza degli utenti trentini entro il 2020 sarà possibile perché il Trentino è uno dei pochi territori italiani a poter contare su una dorsale pubblica di fibra ottica, che conta oltre 1.100 chilometri, in grado di attraversare i centri urbani e raggiungere le valli periferiche. Senza questa autostrada digitale, terminata nel 2014 e finanziata per intero dalla Provincia di Trento con una spesa di 135 milioni di euro, oggi tutto sarebbe più difficile.
Lo sviluppo digitale del territorio ha visto dal 2010 al 2013 il bando “20 mega” che ha permesso il collegamento in fibra e l’ammodernamento delle centrali telefoniche, i veri cancelli d’ingresso di Internet ultraveloce nelle case e nelle aziende. Tra il 2012 e il 2016 la fibra è arrivata nelle aree industriali: un intervento da oltre 8 milioni di euro per stendere oltre 100 chilometri di fibra tra capannoni e fabbriche. Nel 2015 è partito anche l’intervento degli operatori privati nelle aree di mercato e ad oggi il Trentino può contare su 346 armadi di strada raggiunti dalla fibra ottica (FTTC) che permette a circa 70.300 utenti di navigare tra i 30 e i 100 Megabit. La fibra “illumina” oltre 850 utenze (per lo più aziende) ed è disponibile per oltre 2.337 imprese.
Il Trentino, come tutte le zone del resto d’Italia, è diviso in due aree: quelle “nere”, ovvero i cinque centri urbani (Trento, Rovereto, Arco, Riva e Pergine) dove gli operatori privati investono in prima persona e senza alcun finanziamento pubblico perché il numero di utenze garantisce loro il ritorno sugli investimenti. In queste aree la fibra ottica è arrivata o lo sarà a breve in tutti gli armadi di strada e gli utenti potranno navigare ad un velocità tra i 30 ed i 100 Mbps. All’interno delle aree “nere” – è il caso del Comune di Trento, che comprende non solo la città ma anche una vasta zona collinare e montana – esistono però anche delle sotto-aree bianche, costituite da frazioni o piccoli nuclei familiari, lontani dal centro abitato. Queste aree sono “fuori mercato” e grazie anche all’accordo con il Governo, saranno gestite con i finanziamenti destinati alle altre aree bianche del Trentino.
A queste fanno seguito le aree “bianche”, ovvero le aree periferiche dove gli operatori non investono perché a fallimento di mercato e dove internet ultra veloce arriverà solo grazie ai finanziamenti pubblici. Complessamente per queste aree si prevede ora un unico intervento che somma: 47 milioni di euro del Mise, 12,5 milioni di finanziamento diretto da parte della Provincia e 12,5 di Fondi FEASR. Ai 12,5 milioni della Provincia vanno aggiunti i 10 milioni spesi per le scuole (progetto in corso) e i contributi destinati al credito d’imposta a favore, sostanzialmente, delle imprese e operatori turistici.
Lo sviluppo della rete in Trentino si divide tra due soluzioni che permetteranno agli utenti di navigare ad almeno 30 Megabit oppure in maniera ultra rapida a oltre 100 Megabit. Entro il 2018, in tutto il Trentino – senza distinzione tra aree “bianche” e “nere”, tra aziende e famiglie – si navigherà a velocità superiori ai 30 Megabit (VDSL2). Oggi viaggiano a oltre 30 Megabit circa il 30% delle utenze. A regime, nel 2018, questo servizio arriverà in tutte le case e nelle aziende del Trentino grazie ad investimenti degli operatori privati ed al bando pubblico. Per i 100 Mbps, ovvero la banda ultra larga, si andrà in progressione costante da quest’anno fino al 2020 con priorità temporale per le aree artigianali e turistiche: l’obiettivo è di collegarle tutte e di raggiungere anche oltre il 55% delle utenze residenziali.