Austria, elezioni presidenziali da ripetere causa brogli

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norbert hofer FPO candidato presidente repubblica austria
La Corte Costituzionale riconosce la fondatezza dell’esposto del leader della Fpö. Strache. Si rivoterà tra Settembre ed ottobre tra il verde Van der Bellen e il liberale Hofer

 

norbert hofer FPO candidato presidente repubblica austriaI più erano decisamente scettici sula possibilità che il voto del ballottaggio per le presidenziali austriache dello scorso 22 maggio potesse essere inficiato dal ricorso presentato dal leader del partito liberale Fpö, Heinz-Christian Strache, che aveva visto del marcio nel risultato scaturito dal passaggio dello scrutinio del voto nelle urne, che alla sera aveva dato in vantaggio di due punti percentuali il candidato nazional liberale Norbert Hofer (uscito vittorioso anche al primo turno staccando di oltre 10 punti il secondo classificato), mentre la mattina dopo si è visto surclassato di appena 30.000 voti dal verde Alexander Van der Bellen terminato lo scrutinio del voto espresso per posta.

Strache aveva depositato il ricorso contro il risultato elettorale alla Corte Costituzionale austriaca chiedendo che fosse garantita la liceità del voto, la democrazia e l’espressione della volontà popolare. 

La Corte Costituzionale, che ha ascoltato più di novanta testimoni in due settimane di audizioni pubbliche, ha confermato che varie decine di migliaia di schede provenienti dal voto per corrispondenza sono state scrutinate in modo irregolare: o fuori dall’orario consentito o da persone non abilitate, una pratica finora largamente tollerata. «Le elezioni sono il fondamento della nostra democrazia e il nostro compito è di garantirne la regolarità», ha detto a Vienna il presidente della Corte costituzionale, Gehrart Holzinger, prima di pronunciare la sentenza con cui è stato accolto il ricorso presentato dall’ Fpö. È la prima volta che viene annullato un ballottaggio in Austria. Non ci sarebbero stati brogli veri e propri, ma solo il mancato rispetto delle procedure elettorali, come la norma che impone di aspettare i risultati del voto nei seggi prima di iniziare il conteggio dei voti per posta che arrivano due settimane prima. 

L’annullamento del voto implica anche l’avvio di una sorta d’interregno al vertice della repubblica federale austriaca. L’8 luglio prossimo scadrà il mandato dell’attuale presidente Fischer e al suo posto si insedierà provvisoriamente un consiglio di presidenza composto da tre rappresentati dei primi partiti in Parlamento composti (un socialdemocratico, un popolare e un nazionale liberale, lo stesso Norbert Hofer).

Da qui al 18 settembre (data più probabile per il rinnovo del ballottaggio tra i due candidati) ci sarà una nuova campagna elettorale, dove a farla da padrona con tutta probabilità saranno i temi che già l’avevano incendiata, a partire dalla gestione del governo europeo, alla moneta unica e all’immigrazione, magari ringalluzziti anche dall’esito del voto inglese sulla “Brexit”.